Con Travelogue I – Twenty to eight torna a Romaeuropa Sasha Waltz, coreografa dalla cifra personalissima, che ha profondamente segnato la scena della danza contemporanea.
Questa prima parte della trilogia Travelogue ha il suo epicentro in una cucina, e come dice il titolo Twenty to eight appunto alle otto meno venti. «È il luogo – spiega Waltz – dove si incontrano cinque persone, e funziona da specchio di rituali, abitudini e comportamenti quotidiani così come realmente sono». Un contenitore di vita in comune, mentre la danza miscela ingredienti umani per farli erompere: la solitudine, l’amore nelle sue tinte più delicate o morbose, la compagnia, l’amicizia e l’egoismo, fino a una poderosa baraonda finale, a metà tra la festa e la litigata. Lavoro che ha imposto Waltz nel panorama della danza internazionale, ripreso recentemente da lei stessa per un gruppo di splendidi danzatori, sulla scia di una diffusa e rivelatrice tendenza di molti coreografi a tornare sui momenti più significativi della loro carriera, Travelogue presenta già nitidi gli elementi che rendono unica questa artista: la commistione di differenti linguaggi visivi – tra cui la tecnica del montaggio filmico e della recitazione del cinema muto -, l’insopprimibile fisicità del movimento, la vena ironica e surreale. E l’impostazione di teatro totale dove anche la musica – una partitura originale di Jean-Marc Zelwer eseguita da Tristan Honsinger Quintett -, la scenografia e le luci sono basilari per costruire a tutto campo un polittico lucido da cui emerge senza pessimismo né ottimismo soprattutto lei, la vita.
Nata a Karlsruhe, Germania, Sasha Waltz ha studiato danza e co–reografia ad Amsterdam e New York. Nel 1993 fonda a Berlino la compagnia Sasha Waltz & Guests insieme a Jochen Sandig che in se–guito diventerà direttore artistico. 3 anni dopo apre lo spazio teatrale Sophiensaele, mentre nel 2000 diventa uno dei direttori artistici della Schaubühne, dove crea le coreografie Körper, S, noBody, insideout. Nel 2005 realizza la sua prima opera, Dido & Aeneas, cui seguono Medea, Roméo et Juliette (2007), Passion (2010), Matsukaze (2011)e gefaltet (2012). Nel 2009 Waltz presenta a Berlino Dialoge 09 – Neues Museum, coreografia site specific per il museo ripensato dall’archistar David Chipperfield. Nello stesso anno presenta a Roma un lavoro site specific per l’inaugurazione del MAXXI di Zaha Hadid, Dialoge 09 – MAXXI, organizzata dalla Fondazione Romaeuropa. Nel 2010 Sasha Waltz è stata nominata Cavaliere delle Arti e delle Lettere e nel 2011 ha ricevuto l’Ordine al Merito della Repubblica Federale della Germania.
Crediti
Coreografia Sasha Waltz
Musica Tristan Honsinger Quintett, Jean-Marc Zelwer (Le tourment de Vassilissa la Belle)
Danza Sasha Waltz & Guests
Scene Barbara Steppe
Disegno luci Tomski Binsert, André Pronk
La pièce è stata creata da e con i danzatori Nasser Martin-Gousset, Ákos Hargitay/ Thomas Lehmen,
Charlotte Zerbey, Takako Suzuki, Sasha Waltz
Co-produzione Sasha Waltz & Guests,Grand Theatre Groningen, NL con il gentile supporto di Senatsverwaltung für Kulturelle, Angelegenheiten/ Berlin, Fond Darstellende Künste e.V., Initiative Neue Musik Berlin e.V.
Sasha Waltz & Guests si avvale del sostegno di Hauptstadtkulturfonds in collaborazione con Goethe Institut e Teatro Eliseo