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I giorni della danza e non solo …


Partono questa sera, con The way you sound tonight di Arno Schuitemaker, i Dancing Days del Romaeuropa Festival.
La sezione curata da Francesca Manica ci porterà al Mattatoio Testaccio alla scoperta dei nuovi paesaggi della danza internazionale tra Olanda, Francia, Norvegia, Spagna, Portogallo e Tunisia. Appuntamento all’Auditorium Parco della Musica il 10, l’11 e il 12 ottobre, invece, con il ciclo di doppi concerti Diasporas all’insegna della contaminazione musicale e della reinvenzione di identità e tradizioni.

Ecco i nostri motivi per partecipare:

DANCING DAYS

– Per immergersi nell’atmosfera di una ballroom ipnotica, come quella costruita da Arno Schuitemaker nel suo The way you sound tonight  l’8 e il 9 ottobre al Teatro Vascello.
– Per scoprire, al Mattatoio dal 9 al 13 ottobre, percorsi e linguaggi, memorie personali e collettive, riflessioni sul presente o sulle zone più intime dell’io: i gesti dei lavoratori tunisini reinventati dal coreografo Hamdi Dridi, i rapporti tra padri e figli messi in scena da Sylvain Bouillet e Lucian Reynes di NAIF Production e poi ancora le contaminazioni tra immaginari e discipline nella sezione realizzata in collaborazione con la rete Aerowaves (Kim-Jomi Fischer & Marta Alstadsaeter, Kor’sia), fino all’immaginario tagliente, ironico, distopico di Théo Mercier e Steven Michel.
– Per fare il punto sulla danza italiana contemporanea e scoprire nuovi autori e interpreti: con Chiara Taviani insieme al portoghese Henrique Furtado Vieira, con Elena Sgarbossa, vincitrice di DNAppunti coreografici 2018 e ancora con la presentazione del libro La danza: organizzare per creare alla presenza, tra gli altri, dell’autrice Gerarda Ventura (9 ottobre ore 18.30 – Mattatoio – ingresso libero).
Leggi qui tutte le interviste raccolte nel programma di sala dedicato a Dancing Days

 

 

DIASPORAS

– Per scoprire sperimentatori instancabili, ricercatori per vocazione, perennemente in movimento capaci di incarnare i linguaggi e i temi contemporanei e tracciare nuove traiettorie della musica di oggi. Artisti che calcano i palchi dei maggiori festival mondiali con le loro miscele esplosive di rap, pop, new soul, african retro pop, folk e jazz, senza mai dimenticare le loro radici e con esse le musiche tradizionali dei loro paesi: sono Alsarah and the Nubatones, + J.P. Bimeni, Blick BassyMayra Andrade.
– Per scoprire un medio oriente contemporaneo e poco raccontato con Le Cri du Caire, in cui la voce ipnotica del poeta e cantante Abdullah Miniawy si confronta con la tromba di Erik Truffaz, il sax di Peter Corser e le corde del violoncello di Karsten Hochapfel; poi con Love & Revenge, nato dall’incontro tra l’hip hop di Rayess Bek, le immagini dell’artista Randa Mirza, l’elettronica di Mehdi Haddab e il basso di Julien Perraudeau in una una serata electro-pop omaggio all’epoca d’oro del cinema arabo con tutte le sue star.

E poi c’è Fabre ….


Il 10 ottobre dalle 17:30
il vernissage del percorso espositivo The rhythm of the brain attorno alla poliedrica e visionaria produzione artistica di Jan Fabre. Prodotta dalla Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture per Palazzo Merulana, in collaborazione con la galleria Magazzino, la mostra vede esposte alcune sculture inedite realizzate appositamente per lo spazio espositivo in dialogo con le opere della collezione Cerasi. E come se non bastasse, in scena con Lino Musella al Teatro Vascello da venerdì a domenica The night writer. Giornale Notturno:  alcune pagine dei diari personali di Jan Fabre danno vita a un’autobiografia intima e provocatoria dell’artista fiammingo.