L’artista visivo Theo Mercier e il danzatore Steven Michel (Leoni d’argento alla danza 2019) costruiscono una critica ironica e spietata contro l’illusione di libertà e benessere proposta dalle maggiori potenze commerciali. Protagonisti della loro coreografia sono infatti scaffali e mobili Ikea, simboli di una “bellezza alla portata di tutti” e da assemblare a casa. Ecco uno starter kit per costruire e decostruire oggetti, corpi, norme e standard sociali.
Bio
Theo Marcier – Nato nel 1984, Theo Mercier ha studiato presso l’École nationale supérieure de création industrielle de Paris (ENSCI) e presso l’Universität der Künste di Berlino (UDK). Dopo aver lavorato con Bernhard Willhelm su una collezione di costumi per Björk, nel 2008 si è trasferito a New York dove ha lavorato come assistente per Matthew Barney. Ha poi presentato differenti opere e sculture al Musée de la Chasse et de la Nature, al Musée d’Art moderne de la Ville e al Centre Pompidou di Parigi, oltre al Tri Postal di Lille e al Lieu Unique di Nantes. Grazie a una residenza a Villa Medici scrive il suo primo spettacolo e trasforma il suo laboratorio in una vera e propria esposizione. Nel 2014 è nominato per il premio Marcel Duchamp. Realizza numerose mostre personali a Città del Messico, Los Angeles, Marsiglia e partecipa ad altrettante numerose esposizioni collettive al Palais de Tokyo, alla Biennale di Mosca e in alcune delle più importanti gallerie internazionali. Si dedica anche alla performance e nel 2013 dirige il suo primo spettacolo. Insieme a Steven Michel riceve il Leone d’Argento alla Biennale Danza del 2019.
Steven Michel – Nato in Francia nel 1986 Steven Michel ha studiato sin da piccolo mimo e musica, danza e percussioni prima di trasferirsi a Bruxelles nel 2006. Qui si forma presso P.A.R.T.S, la scuola di Anne Teresa De Keersmaeker e si diploma come performer e coreografo nel 2010. Lavora con vari coreografi tra cui David Zambrano, Lukas Dhont, Daniel Linehan e inizia una collaborazione con Jan Martens esibendosi in alcune delle sue principali produzioni: Sweat Baby Sweat (2011), Victor (2013),The Dog Days Are Over (2014), The Common People (2016) e Rule Of Three (2017). Parallelamente sviluppa un percorso da autore centrato sul ritmo del corpo e delle percussioni che lo conduce nel 2016 ad indagare il tema della “visione sonora”, ovvero della relazione tra immagine, suono e performance. Nasce l’assolo THEY MIGHT BE GIANTS. L’interesse di Steven per l’interdisciplinarietà, la ricerca di un dialogo con la performance e le arti visive caratterizza le sue scelte da autore e da interprete. Non a caso Affordable solution for better living (2018) nasce in collaborazione con l’artista visivo Theo Mercier con il quale nel 2019 ha vinto il Leone d’Argento alla Biennale Danza.
Crediti
Coreografia: Théo Mercier e Steven Michel
Con: Steven Michel
Testo: Jonathan Drillet
Voce fuori campo: Jonathan Drillet, Fanny Santer
Scenografia: Théo Mercier e Steven Michel
Luci: Éric Soyer
Suono: Pierre Desprats
Costumi: Théo Mercier e Steven Michel
Artwork costumi: Dorota Kleszcz
Stage management: François Boulet
Produzione: Nanterre-Amandiers, Centre Dramatique National | Booking in collaborazione con Art Happens – Sarah de Ganck | Produzione esecutiva: Nanterre-Amandiers, Centre Dramatique National, apap – Performing Europe 2020 – with the support of the Culture Programme of the European Union
coproduzione Bonlieu Scène nationale Annecy
In collaborazione con: workspacebrussels / Life Long Burning, con il supporto del Culture Programme of the European Union | Grazie a Actoral – Festival international des arts et des écritures contemporaines & Montévidéo, Créations Contemporaines – Atelier de Fabrique Artistique, La ménagerie de verre, Campo-Gand (Belgium) and Jean-Paul Lespagnard