Versione solista per percussioni della serie Occam della compositrice francese Eliane Radigue, una delle prime musiciste ad aver sperimentato l’ambient music come flusso introspettivo e analitico. Enrico Malatesta con due piatti e un tamburo a cornice sviluppa un continuo divenire di risonanze, suoni fantasma e sovrapposizione di armonici e texture sonore.
Bio
Enrico Malatesta – Percussionista e ricercatore sonoro, residente a Cesena, è attivo nel campo della musica sperimentale e della performance. La sua pratica esplora le relazioni tra suono, spazio e movimento, la vitalità dei materiali e le morfologie delle superfici con particolare attenzione posta all’atto di percuotere. Il suo percorso di ricerca è caratterizzato da un forte interesse per la possibilità di produrre informazioni multiple attraverso azioni semplici, al movimento, alle modalità d’ascolto e alla presenza del performer attraverso il suono. Ha presentato il proprio lavoro in Italia, Europa, Nord America, Giappone e Corea del Sud, partecipando a importanti festival di musica sperimentale, contemporanea e arti performative. È fondatore di MU e FREQUENTE, organizzazioni indipendenti rivolte alla realizzazione di eventi, rassegne e workshops dedicati al suono, musica sperimentale e pratiche spaziali, attive a Milano e nel territorio romagnolo.
Eliane Radigue – Éliane Radigue, compositrice francese. Tra gli anni cinquanta e sessanta entra in contatto con i compositori elettroacustici della Radiodiffusion-Télévision Française componendo il suo primo materiale, ispirato alla musica concreta che verrà raccolto su Jouet Electronique ed Elemental I, usciti nel 1967 e nel 1968. Il seguente Usral del 1969 cambia direzione stilistica avvicinandosi in modo significativo alla musica minimalista Nel 1970 si trasferisce a New York e incide il suo primo materiale per sintetizzatore: uno strumento musicale che, da questo momento, prediligerà nelle sue composizioni. In seguito all’uscita di Adnos (1974), presentato al Festival d’automne parigino, si trasferisce nella capitale francese frequentando il Centro di Studi Tibetani. In seguito a quest’esperienza, i suoi brani hanno risentito l’influenza del pensiero buddista quali il karma e la meditazione. A partire dai primi anni del nuovo millennio, si è dedicata alla composizione di brani acustici tra cui il ciclo per strumenti solisti Occam Ocean.
Crediti
Grazie a Julia Eckhardt / Q-o2 – workspace for experimental music and sound art, Bruxelles.