Presentato durante il REF21 nell’ambito di Situazione Drammatica il testo Ok Boomer di Nicolò Sordo, (Premio Pier Vittorio Tondelli 2021) approda sulla scena con la regia della compagnia Babilonia Teatri. I sabato pomeriggio, in un negozio di articoli sportivi di un centro commerciale, ladruncoli di ogni genere prendono d’assalto tutto ciò che gli capita a tiro. Un ragazzino, beccato a rubare un paio di Nike Air, porta accidentalmente alla luce una realtà ben più torbida che si cela nel seminterrato del negozio: un laboratorio dove lavorano immigrati irregolari ridotti in schiavitù. Un manipolo di eroi improvvisati cerca disperatamente di salvarli, ma solo per salvare sé stessi e le proprie esistenze mediocri. Una finta lotta al capitale, un rimpallo di colpe tra “boomers” che immancabilmente scaricano la responsabilità del loro ennesimo fallimento sul ragazzino adolescente.
Babilonia Teatri porta in scena lo stesso Nicolò e Filippo Quezel e si confronta con una scrittura affine al suo modo di guardare il mondo e di raccontarne le sue contraddizioni. Una modalità che non fa sconti a nessuno e che non sale in cattedra per dividere i buoni dai cattivi, ma affonda mani e piedi nei paradossi che ci circondano e che incarniamo.
ATTENZIONE! Sono previste scene di nudo durante lo spettacolo.
Appunti di Babilonia Teatri
Ok boomer. Anch’io sono uno stronzo per noi non è uno spettacolo che affronta i temi del consumismo. Né quelli del divario tra nord e sud del mondo. Nè parla di uno scontro generazionale.
Meglio, parla di tutto questo, ma non solo.
Va oltre. Va al di là.
Sono tre grandi immagini che reggono e danno forma allo spettacolo. Tre immagini spostate, non narrative. Tre immagini che parlano del testo senza raccontarlo. Come il testo sono tragiche e ironiche allo stesso tempo. Perchè quella che raccontiamo è la tragedia della nostra vita ma che ci è così vicina e cara da trovarla insopportabile e tenera assieme.
Le luci, gli elementi scenici e i corpi degli attori dipingono uno spazio metropolitano e mefistofelico, popolato da due moderni Vladimiro ed Estragone con corpi nudi pietrificati da luci al neon che vivono in attesa di un paio di Nike.
Icona pop per eccellenza, la Nike Air Jordan, diventa il nostro pasto eucaristico, il nostro rito di eternità e dietro a una proibita saracinesca le luci debordano seducendoci e ipnotizzandoci.
Abbiamo lavorato a un adattamento del testo e ad una messa in scena in grado di raccontare un’assenza di prospettiva. Una desertificazione in cui avere come orizzonte ultimo da raggiungere un paio di scarpe, smette di essere espressione di un vuoto, per diventare forse l’unica prospettiva davvero possibile, per trovare un senso al proprio vivere.
I personaggi vengono ridotti ai loro nomi, a cui i due attori sulla scena danno voce, e l’io narrante si sdoppia, per esprimere quanto la sua storia non sia solo una vicenda personale, ma una fotografia di uno stato d’animo e di un tempo, il nostro, in cui la terra sembra sgretolarsi sotto i nostri piedi giorno per giorno.
I dialoghi sono stati compressi e resi serrati e ininterrotti, un unico flusso in cui le parole sembrano svuotarsi dei loro significati e in cui il plot della vicenda cede il passo all’incalzare delle parole per farle diventare suono, grido, rumore.
I monologhi dall’altra parte si sono distesi oltre una durata che stesse nei termini della misura e dell’educazione per esprimere il fardello di un futuro che, per quanto debba ancora essere vissuto, pesa già sulle spalle.
La realtà non è più rappresentabile, per rappresentarla va deformata, ingrandita sotto una lente per renderla maggiormente evidente: è come se, solo deformandola ulteriormente, fosse possibile rendere visibile le sue deformità.
Babilonia Teatri
Bio
Nicolò Sordo è originario di Colà, località di villeggiatura sul lago di Garda, dove vive. Dopo il diploma in recitazione al Teatro Stabile del Veneto di Venezia, inizia il suo percorso di autore. Vince i premi “Corti teatrali in lingua veneta” con “Tajarse Fora” e “NdN – Network Drammaturgia Nuova” con “Camminatori della patente ubriaca”, testo che viene rappresentato nel 2016 da Davide Iodice della Scuola Elementare del Teatro di Napoli. È vincitore del 14° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” con il testo “Ok Boomer. Anch’io sono uno stronzo” (del quale è in corso la traduzione in francese). Grande appassionato di stivali a punta e camicie hawaiane, è da poco uscita una sua raccolta di racconti, “Col Angeles”, con lo pseudonimo di Niki Neve. Focus del suo lavoro è la traduzione in scrittura di fatti veri, realmente accaduti, cercando di non prendersi troppo sul serio.
Filippo Quezel è nato a Padova. Regista e attore. Ha studiato presso lo Stella Adler Studio di New York. In teatro ha lavorato, tra gli altri, con Babilonia Teatri, Teatro dell’Elfo, Teatro Stabile del Veneto ed ERT. Nel 2016 è David in “David è morto” diretto da Babilonia Teatri. Nel 2018 lavora in produzione al programma “Kings of Crime” di Roberto Saviano andato in onda su NOVE. Nel 2019 recita in “We Are Who We Are”, la serie HBO diretta da Luca Guadagnino. Lo stesso anno dirige il cortometraggio “Res”, selezionato al Lago Film Festival. Nel 2020 dirige il documentario “Non lo so” che viene selezionato alla 27a edizione di Visioni Italiane e proiettato alla Cineteca di Bologna. Sempre nel 2020 dirige il cortometraggio “Tinder” con il quale torna al Lago Film Fest nella selezione ufficiale 2022. Nel 2021/22 è coprotagonista dello spettacolo “Cercivento” prodotto dal Teatro dell’Elfo.
Babilonia Teatri è una compagnia teatrale italiana fondata nel 2005 da Valeria Raimondi e Enrico Castellani, con sede ad Oppeano (provincia di Verona), in località Le Merle, due volte vincitrice del Premio Ubu (2009 e 2011) e
di un leone d’argento per l’innovazione teatrale alla Biennale di Venezia (2016).La compagnia è nata intorno a un progetto sulla guerra in Iraq che si chiamava Cabaret Babilonia. Lo spettacolo non ha visto la luce, ma da quel titolo è nato il nome della compagnia.Da allora ha portato i suoi spettacoli nelle principali città italiane, europee e non (Berlino, Parigi, Sarajevo, Strasburgo, Bogotà, Mosca). Oltre ai vari premi la compagnia ha ricevuto anche 2 premi Ubu: nel 2009 il premio speciale come gruppo guida dell’attuale cambio generazionale e nel 2011 come miglior “Nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica” assegnato ai due fondatori, Valeria Raimondi e Enrico Castellani.
Crediti
di Nicolò Sordo
regia, scene, interventi drammaturgici Enrico Castellani, Valeria Raimondi, Babilonia Teatri
con Nicolò Sordo, Filippo Quezel
Crediti di Produzione
coproduzione: La Piccionaia, Fondazione Sipario Toscana, Romaeuropa Festival
testo vincitore 14° PREMIO RICCIONE “PIER VITTORIO TONDELLI” 2021 – in coproduzione con Riccione Teatro
Foto: Eleonora Cavallo