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In collaborazione con Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico
Premio Silvio D'Amico alla regia
mattatoio
10 - 13 Ottobre 2023
teatro

Paolo Costantini

Ho molto peccato: I.PARLO


L’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico ha istituito, in collaborazione con il Romaeuropa Festival, il nuovo Premio “Silvio d’Amico alla regia” nato nel segno del supporto alla creatività emergente e dell’esplorazione dei nuovi linguaggi per la scena. La prima edizione del premio, parte di una più ampia collaborazione tra le due istituzioni, ha selezionato Ho molto peccato: I. PARLO del regista Paolo Costantini

NOTE DI REGIA di Paolo Costantini: «Ho molto peccato: I. PARLO ispirandosi al percorso di Santa Caterina da Siena intende mettere in discussione l’archetipo della figura femminile intesa unicamente come donna angelo del focolare. La storia della Santa affronta tematiche che hanno una valenza contemporanea, rispetto al tema della costruzione di un’identità non predeterminata, svincolata da fattori socio-culturali e rivolta verso un’emancipazione. La grande rilevanza che la figura storica ebbe nel periodo in cui visse, rende Caterina non solo una donna di spicco in ambito mistico-religioso, ma sopratutto una “politica” al pari di altre grandi donne del suo tempo. Attraverso un concerto di corpi e voci si ripercorrono alcune esperienze della “donna” Caterina, che ribellandosi all’ideale di vita che la famiglia e la società vogliono imporle, trova una modalità di rivendicare la propria libertà di esistere e di imporsi come voce politica. Il terreno sul quale Caterina porta avanti la sua battaglia è inizialmente quello del proprio corpo, posto al centro del pensiero e negato, mai rassicurante nello sguardo. È infatti attraverso il rifiuto che Caterina trova una modalità di esprimersi, allontanandosi definitivamente dal ruolo a cui era stata condannata, arrivando a fare della parola l’ arma per modificare il mondo nel quale vive. Nel rapporto con il proprio corpo Caterina costituisce un modello alternativo di performatività del corpo femminile, che nella sua orrorificazione, trova la potenza per essere libero. La specificità di Caterina sta nell’audacia con cui ha avuto il coraggio di uscire dalla sfera privata, opponendosi a un destino che la voleva segregata in casa, per conquistarsi, attraverso la forza della sua comunicazione, lo spazio pubblico e ribaltare a proprio vantaggio il rapporto di dipendenza che normalmente le donne intrattenevano nei confronti degli uomini»i.

Bio

Paolo Costantini, nasce nel 1996 a Roma, si diploma nel 2018 come regista all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, dove mette in scena autori come T.Williams, H. Pinter, H. Müller, L. Russo. Si diploma con Am Schwarzen See, testo inedito in Italia di Dea Loher, autrice tedesca contemporanea. Subito in seguito al diploma entra a far parte e lavora dal 2018 nell’Interkulturelles Theaterzentrum Berlin, partner del progetto europeo Fabulamundi. A Berlino oltre a mettere in scena Kratzen di T.Slijvar e Personalien di G. Watkins collabora con la compagnia italo-tedesca Barletti/Waas, lavorando su autori come P. Handke e H. Achternbusch. Questo approccio alla drammaturgia contemporanea e a forme di teatro non tradizionale lo portano ad avvicinarsi al mondo della performance. Dall’inizio del 2020 segue come assistente alla regia Antonio Latella per vari progetti, La valle dell’Eden di J. Steinbeck, Hamlet e Circus Don Chisciotte. E’ chiamato come assistente alla regia dal Leone d’oro alla Biennale di Venezia Franco Visioli per Ultima Latet. Nell’estate 2020 vince il concorso Registi Under 30 della Biennale Teatro di Venezia con il progetto Uno Sguardo Estraneo ovvero come la felicità è diventata una pretesa assurda liberamente ispirato al testo Oggi avrei preferito non incontrarmi di Herta Müller. Quest’esperienza determina il tentativo di liberarsi da una dimensione logica del linguaggio, cercando una narrazione che abbia a che fare con la percezione e la dimensione sensoriale, nel tentativo di scrivere una drammaturgia della percezione che attraverso i corpi interroghi il rapporto dell’uomo con le cose. Nel 2022 inizia una collaborazione con Giacomo Bisordi, dramaturg residente a NTGent e lavora con lui come assistente alla regia per Peng di M.Von Mayenbourg e la mise en space di Beyond Caring di A.Zeldin. Nell’estate del 2022 Costantini è selezionato insieme ad altri 7 artisti per il progetto “Il Fondo” del Festival di Santarcangelo, volto a sostenere la ricerca artistica non convenzionale. Partecipa durante l’autunno del 2022 al Directors Lab Mediterranean, un seminario di regia internazionale tenutosi a Beirut, incontrando registi provenienti da tutto il mondo. Torna nell’inverno 2022 a lavorare a Berlino, all’interno dell’esperienza Dramatische Republik nell’Haus der Statistik.

Crediti

Progetto di Paolo Costantini, Carolina Ellero, Elisabetta Misasi, Evelina Rosselli

Regia Paolo Costantini
Con Carolina Ellero, Elisabetta Misasi, Evelina Rosselli
Liberamente tratto da Il numero 22” di Alessia G. Matrisciano
Spazio scenico Alessandra Solimene
Composizione sonora Dario Felli
Disegno Luci Marco Guarrera
Supervisione artistica a cura di Valentino Villa
Produzione Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico in collaborazione con Romaeuropa Festival