La vasca di galleggiamento è uno strumento inventato alla fine degli anni cinquanta per lo studio della deprivazione sensoriale. Chi è immerso al suo interno sperimenta una sensazione di profondo rilassamento provocata dall’assenza di input e stimoli esterni. La mente si libera dal peso del corpo, produce endorfine, libera se stessa. A questo concetto si sono ispirati Paul Boereboom e Leon Rogissart per dare vita alla performance in realtà virtuale “Ascension”. Lo spettatore è invitato a immergersi in uno spazio dedicato alla riflessione e caratterizzato da una delicata combinazione di immagini e di musica lirica grazie alla performance dal vivo del soprano Marie van Luijk e del controtenore Arturo den Hartog. “Ascension” è in invito a disconnettersi dal tempo e dallo spazio. Senza rumori ambientali, come suonerebbe il nostro “essere umani”? E come possiamo facilitare il dialogo tra mente e cuore?
Bio
Paul Boereboom è uno scenografo di Amsterdam. Ha studiato scenografia all’Accademia di Teatro e Danza di Amsterdam. Dopo essere stato sul palcoscenico come performer ha deciso di interrogare lo spazio non più con il proprio corpo ma come designer. Il suo lavoro comprende design spaziale, installazioni e costumi, ma anche video design e lavori in Realtà Virtuale. “Ho un profondo amore per la tattilità e un fascino per la progettazione dello spazio con il corpo umano come punto di partenza. Il comportamento umano, l’identità e la natura sono temi che continuano a suscitare domande che cerco di esplorare. Uso il mio lavoro come mezzo per cercare di afferrare questi argomenti e metterli in discussione. Più di recente ho cercato di colmare il divario tra il mio mondo del design fisico e quello del design digitale. Cosa significa stabilire un contatto digitale? Cosa prova il mio corpo digitale e dove si incrocia con il mio corpo fisico. Come posso preservare le qualità tattili, l’impastamento manuale. Dove posso trovare spazio per le macchie nella tecnologia moderna? Le tecniche moderne mi offrono libertà nel mio processo e la possibilità di creare esperienze teatrali che riflettono il nostro tempo. Come posso implementare queste tecnologie per dare spazio al mio lavoro? Quale ruolo assegno al mio pubblico e come posso permettergli di essere parte del lavoro? Come creatore mi propongo di essere indipendente e al tempo stesso dipendente. È una questione di equilibrio.
Leon Rogissart (1995) è un regista teatrale belga. Si è diplomato nel 2021 al programma di regia teatrale dell’Accademia di Teatro e Danza di Amsterdam. Per lui il teatro è il luogo ideale per creare un’esperienza collettiva in cui l’intuizione e la risonanza superano tutto il resto. Oltre al teatro, anche la musica e la realtà virtuale (VR) sono pietre miliari del suo lavoro. La combinazione di questi tre elementi gli dà l’opportunità, come regista, di svelare l’astrazione nella realtà e di decostruire il concetto di tempo. Nel 2021, Leon, insieme al collega Paul Boereboom, ha ricevuto il premio per la migliore produzione VR al KABOOM Festival di Utrecht con il prototipo VR Ascension.
Crediti
Ideazione: Leon Rogissart & Paul Boereboom
Soprano: Marie van Luijk
Controtenore: Arturo den Hartog
Direttore tecnico: Dries Himpe
Crediti di Produzione
Produzione: Leon Rogissart, Paul Boereboom e Muziektheater Transparant
Coproduzione: De Grote Post
Con il sostegno del governo fiammingo, dell’Ambasciata olandese a Bruxelles e del Comune di Rotterdam.
Con i ringraziamenti di Zomer van Antwerpen eTG Stan