L’ombelico dei limbi è un testo giovanile di Antonin Artaud nel quale si ritrovano visioni e pensieri che avrebbe maturato negli scritti successivi. L’alienazione dal mondo, il dolore della frammentazione dell’identità. Da qui prende origine la performance di Stefania Tansini, con una messa in scena pensata appositamente per lo spazio della Pelanda. Un percorso performativo che interroga la relazione tra le cose, che scarnifica il luogo e il corpo, che procede in una tensione contraddittoria: da una parte la volontà di liberarsi, di farsi a pezzi, di tenersi fuori dal mondo, dall’altra il desiderio di ricostituzione e di condivisione del tormento del corpo.
Bio
Stefania Tansini è danzatrice e coreografa, diplomata all’Accademia Paolo Grassi. Ha lavorato per Romeo Castellucci, Cindy Van Acker, Simona Bertozzi, Luca Veggetti, Enzo Cosimi, Ariella Vidach, Motus, e intrapreso un percorso di ricerca sul corpo che porta avanti attraverso progetti coreografici, performativi, e attraverso la collaborazione con altri artisti. È vincitrice del premio UBU 2022 nella categoria “miglior performer under 35” e artista sostenuta dalla Fondazione Teatro Grande di Brescia. Già al REF per DNAppunti Coreografici 2020 (2020) e con gli spettacoli “My Body” (2021), “My Body Trio” (2022)
Crediti
musica: Paolo Aralla
luci: Elena Gui
tutor: Silvia Rampelli
cura vocale: Monica Demuru
assistente ai costumi: Chiara Sommariva
con il supporto di:
Crediti di Produzione
produzione: Nanou Associazione Culturale (e altri in via di definizione)
foto e video: Luca Del Pia
Artista associata alla Fondazione Teatro Grande di Brescia