Progetto vincitore della seconda edizione del Premio Silvio d’Amico alla Regia realizzato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico in collaborazione con Romaeuropa Festival.
«Le fanciulle del parco non appartengono a una famiglia, men che mai a se stesse. Come i bambini ‘esposti’ della mitologia, sono promesse a una missione: non però eroica, di esseri unici. Al contrario, la loro educazione le affinerà alla permutazione senza fine, all’intercambiabile, cioè all’equivalenza – alla grande pratica occidentale della sostituzione, del distacco, dell’arbitrio. Diventeranno esseri algebrici ed erotici».
Roberto Calasso, Déesses Entretenues
Il romanzo viene presentato dal suo autore come un manoscritto, dal titolo “Mine-Haha”, che gli è stato consegnato da una sua vicina di stanza, l’ottantaquattrenne insegnante in pensione Helene Engel, la quale circa tre settimane prima si è suicidata gettandosi dalla finestra. “Mine-Haha, ovvero Dell’educazione fisica delle fanciulle” è un diario di memorie fittizie di Helene Engel, “Hidalla” nel parco, e ripercorre, a distanza di anni dalle vicende narrate, la vita della donna dalla sua primissima infanzia fino all’adolescenza. A partire dal romanzo di Wedekind, e in dialogo con esso, il lavoro si sviluppa attorno alla formazione di un corpo femminile, mettendo l’accento su tutte quelle aree del testo in cui è particolarmente stretta la relazione tra sguardo, corpo ed educazione.
In una dimensione espositiva, il corpo di chi è in scena, in sovraimpressione con quello di Hidalla, diventa il terreno su cui aprire un’indagine sull’identità e sull’atto del guardare per investigare i rapporti di potere che corrono tra chi guarda e chi viene guardato, attraverso la messa a tema del ruolo dello spettatore.
Crediti
un progetto di Marco Corsucci e Matilde Bernardi
ideazione e regia: Marco Corsucci
con: Matilde Bernardi
spazio e luci: Flavio Pezzotti
suono: Federico Mezzana
Produzione Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico in collaborazione con Romaeuropa Festival – con il sostegno di TPE – Teatro Piemonte Europa ed AMAT