“Nuvolario” è uno spettacolo che guarda all’in su, un’osservazione della potenza trasformativa delle nuvole nel più evanescente degli omaggi teatrali; vedere quello che non c’è. Visibili solo da lontano, le nuvole creano una tassonomia delle forme del cielo che attraversa il palcoscenico e i suoi artifici celestiali. Un vortice d’aria che si manifesta nell’apparire e svanire di una nuvola e nell’istante di sospensione fra l’inalazione e l’esalazione di Music for 18 Musicians, il capolavoro di Steve Reich qui eseguito dall’ensemble Sentieri selvaggi.
Bio
Office for a Human Theatre [OHT] è lo studio di ricerca fondato da Filippo Andreatta, il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato. OHT scardina la gerarchia della visione e dell’ascolto realizzando spettacoli, performance e installazioni in contesti urbani e non; ha raggiunto i ghiacci del 79° parallelo nord per leggere Frankenstein attorno a un fuoco, portato in scena il campanile di Curon/Graun; ha creato Little Fun Palace una roulotte parassitaria che ha viaggiato in due continenti e dato vita alla Nomadic School: una scuola sul rapporto fra arti performative e paesaggio che si muove fra montagne, paludi e altre aree rurali contaminando l’arte con le scienze naturali e sociali.
Sentieri selvaggi nasce nel 1997 da Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto e stringe nel corso degli anni collaborazioni con i più importanti compositori della scena internazionale, come David Lang, Louis Andriessen, James MacMillan, Philip Glass, Julia Wolfe, Fabio Vacchi; accanto a loro il gruppo promuove e diffonde una nuova generazione di compositori italiani. Sentieri selvaggi è regolarmente ospite nelle stagioni musicali italiane, tra cui Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Accademia Filarmonica Romana e dei maggiori eventi culturali e festival internazionali. Si interessa al dialogo e fra diverse espressioni artistiche per avvicinare la musica contemporanea ad un pubblico più vasto.
Steve Reich è considerato uno dei compositori di spicco del panorama musicale statunitense. La sua musica, più che affidata all’alea e all’improvvisazione, è caratterizzata da un costante interesse per l’elemento ritmico, spesso continuo e ininterrotto. Fra i maggiori rappresentanti del minimalismo musicale, nel corso degli anni la sua ricerca si è aperta a uno sperimentalismo colto e in continua evoluzione, andando a esplorare le più diverse tradizioni musicali, da quella africana alla cantilazione ebraica, con costante attenzione per le tecniche compositive e esecutive. Praemium Imperiale per la musica nel 2006, nel 2014 è stato insignito del Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica di Venezia.
Crediti
di Office for a Human Theatre
musica di Steve Reich / Music for 18 Musicians
eseguita da ensemble Sentieri selvaggi
regia, scena e scrittura Filippo Andreatta
collaborazione drammaturgica Veronica Franchi
video CGI Francesco D’Abbraccio (Lorem)
assistente alla regia Sara Thaiz Bozano
direttore di scena Cosimo Ferrigolo
tecnico del suono Marco Sorasio Bruzzone
luci Filippo Andreatta, Bianca Peruzzi
sviluppo e comunicazione Anna Benazzoli
fotografie Giacomo Bianco
produzione Chiara Boitani
amministrazione Lucrezia Stenico
sviluppo internazionale Job Rietvelt
animale guida yún
Sentieri selvaggi
Voci:
Elisa Bonazzi
Sara Jane Ghiotti
Gaia Mattiuzzi
Giulia Zaniboni
Violino:
Piercarlo Sacco
Violoncello:
Aya Shimura
Clarinetto e clarinetto basso:
Mirco Ghirardini
Giovanni Pignedoli
Percussioni:
Leonardo Bertolino
Carlo Boccadoro
Nicola D’Auria
Andrea Dulbecco
Ettore Marcolini
Edoardo Maviglia
Matteo Savio
Pianoforti:
Gabriele Carcano
Bruna Di Virgilio
Valentina Messa
Andrea Rebaudengo
Leonardo Zunica
Foto © Giacomo Bianco