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Spettacolo presentato da Appercezioni

Mattatoio
8 - 9 Ottobre 2024
danza e teatro italiano - digitalive - teatro

Federica Altieri

SPORES
Trasformazioni artistiche tra poesia, scienza e nuove tecnologie

SPORES è il progetto vincitore di Europa Creativa 2022 e verte sull’intersezione tra sperimentazione intermediale, arti performative, sostenibilità e innovazione audiovisiva. Uno spettacolo itinerante composto da un collettivo di artisti di grande spessore come Flavia Mastrella, Antonio Rezza, Maria Letizia Gorga, Eugenio Barba, Julia Varley, Valerio Magrelli, Claudio Bartocci, Ashai Lombardo Arop, il gruppo Acre, Giovanna Zanchetta, Claudio Ammendola e Paola Favoino, i quali performeranno insieme a giovani promesse come: Giuliano Logos, Riccardo Galdenzi, Cora Gasparotti, LOTTA, Sharxx, Gioia Perpetua, Sasha Piersanti, Daniele Toracca, Oriana Cardaci, Valentina Pacifici, Carlo Ronzoni, i ragazzi dei corsi di formazione “Spores” e gli allievi della Palestra delle Emozioni (313). 

Federica Altieri sperimenta un racconto antropologico sulla società contemporanea, raccontando picchi e cadute, entusiasmi e perplessità, confrontandosi in maniera profonda con diverse arti, in un gioco innovativo che catapulta lo spettatore in un’immersione totale attraverso gli habitat innovativi di Flavia Mastrella.  La ricerca continua e Il rapporto con il pubblico unisce le due artiste in un legame profondo e stimolante, in continuo movimento.

Abbiamo la presunzione di ripensare la modalità di relazione tra creazione e fruizione. Partendo dall’evoluzione degli studi sulla meccanica quantistica (soprattutto quelli sul tempo, sull’energia quantistica, la casualità, le onde di probabilità e l’indeterminazione di Heisenberg), stiamo mettendo a punto una nuova metodologia di rappresentazione, applicabile a tutte le espressioni artistiche e, in particolar modo, a quella intermediale, che sboccia in un’anarchica relazione tra artisti dove il pubblico diviene parte stessa dello spettacolo.

Spore è una manifestazione elaborata da un collettivo di artisti, appartenenti a diversi ambiti dell’arte performativa, tesi alla rielaborazione del concetto di creatività. Creativa in senso dirompente è, appunto, la vocazione dell’arte moderna, che per questa via, si collega a una richiesta di libertà, e di conseguenza ad una utopia di tipo anarchico; anarchia come espressione dell’uguaglianza, di una pari misura di tutte le componenti. Così, le diverse arti possono convergere e potenziarsi, partecipando attivamente, ciascuna a suo modo, per incentivare i sensi, o addirittura producendo polisensi. Il principio anarchico-creativo, allora, può manifestarsi nel passaggio da un struttura verticale ad ipotesi formali orizzontali dove ogni “figura” viene rielaborata e dove la direzione artistica diviene pura interrelazione attraverso un filo conduttore imprescindibile: la Poesia”.

Le immagini comunicano con ciò che le circonda: recitazione, musica, danza, luci, fotografia, voci. Un ensemble di elementi che pur non perdendo la propria unicità, interagiscono tra loro attraverso le nuove tecnologie gestite dall’azienda bresciana Carraro Lab, nostro partner lungo tutto il percorso della manifestazione.

Determinare con certezza le coordinate dello spettacolo avrebbe la conseguenza di dimenticare la legge fondamentale su cui Spores si poggia: le nuove ipotesi artistiche nascono dal caos. Il disordine apparente dello spazio, creato dall’esplosione dei poli di attenzione immaginata da Flavia Mastrella, e il cambio continuo di registro nel percorso coordinato da Federica Altieri rimanda a quest’ultima necessità: girarsi, percepire, lasciarsi sorprendere, mancare qualcosa, immaginare. Sentire di fronte ad uno sprigionarsi di energia, cercare di continuo nuovi assemblaggi creativi.

 

Bio

Federica Altieri preferisce definirsi Direttrice anarchica e non Regista, scrittrice, artista e/o sperimentatrice. Costituisce a Roma l’Associazione Culturale POLIORAMA e diviene direttore artistico del Punto Einaudi di via Giulia e via Labicana. Dal 2004 è Presidente di APPERCEZIONI, associazione che ha come prerogativa l’incontro tra le diverse arti ed il rapporto tra arte e scienza, per la quale dirige una notevole quantità di iniziative. Fino al 2012, collabora con Filippo Bettini e cura la direzione artistica della sezione multimediale e di arte visive del Festival Mediterranea, uno dei più importanti festival romani sull’incontro tra diverse culture. Dirige anche molteplici spettacoli, partendo dalla parola poetica di diversi autori del Mediterraneo.  Gira numerosi cortometraggi per la televisione, tra cui ‘l’Alcol’ di Margherite Duras. Nel Dicembre 2014, termina il documentario sperimentale, “Dialoghi”, accolto con molto apprezzato e premiato in svariati festival sul territorio nazionale. Il suo contributo però con il tempo si concentra sul teatro: un teatro aperto, in continua trasformazione, che in fondo teatro non lo è più,  dove l’interazione tra le arti è d’obbligo e dove il punto di partenza rimane sempre, implicitamente o esplicitamente, la parola poetica: necessaria ad una società che vuole liberarsi di tutto ciò che ritiene commercialmente “inutile”, necessaria per incarnare una forma di protesta sociale, necessaria per la sopravvivenza dall’assopimento generale. La poesia dunque diviene simbolo di un doveroso luogo di resistenza. Particolarmente rilevanti sono gli spettacoli su Edoardo Sanguineti, Federico Garcia Lorca, Pier Paolo Pasolini, Giacomo Leopardi, Dino Campana, Edoardo Cacciatore, Rainer Maria Rilke, Aldo Palazzeschi, Bertolt Brecht, Eugenio Montale. E’ ideatrice e direttrice anarchica di oltre venti spettacoli con cui gira l’Italia e l’Europa e conia il termine “SPERIMENTAZIONE INTERMEDIALE”: un evento dove le diverse arti si incontrano in maniera anarchica e dove tutte si coesistono senza preponderare l’una sull’altra.

 

Flavia Mastrella è un’artista italiana poliedrica, attiva dalla fine degli anni ’80, conosciuta per le sue sculture innovative, installazioni e habitat teatrali. Nel 1988 inizia una fruttuosa collaborazione con Antonio Rezza, dando vita a numerose opere teatrali. Nel 1990, espone la mostra fotografica “I Visi…Goti” alla galleria “Il Fotogramma” di Giovanni Semerano. Tre anni dopo, nel 1993, presenta a Roma le opere “Implosioni” e “Autopatia“, che esplorano sensazioni ed emozioni attraverso sculture e installazioni. Nel 1995, Mastrella partecipa alla manifestazione “La parola e lo sguardo” al Palazzo delle Esposizioni di Roma con la video installazione “La storia di Mongana“. L’anno successivo, collabora con Rezza alla realizzazione del lungometraggio “Escoriandoli“, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2004, prende parte all’esposizione “Le opere e i giorni” con la scultura multifunzionale “Microcosmo“. Nel 2006, presenta l’installazione “Anamorfosi, brame allo specchio” alla GAM di Bologna, dedicata alla convergenza delle arti visive e performative. L’anno successivo, vince il Premio Francesca Alinovi. Nel 2014, espone “Sculture in tasca” al MAMbo di Bologna. Nel 2018, riceve insieme ad Antonio Rezza il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia, riconoscendo il loro contributo innovativo al teatro e all’arte performativa. Nel 2022, cura l’allestimento della mostra “Euforia Carogna” a Palazzo Collicola di Spoleto, celebrando 35 anni di collaborazione con Rezza. Nel 2023, presenta le opere “Il MegaPixel” e “Superpaesaggi” al Goethe Institut di Roma e in Danimarca, continuando a stupire con la sua creatività visiva.

Antonio Rezza è un attore, regista e scrittore italiano acclamato per le sue performance uniche e le collaborazioni con Flavia Mastrella. La sua carriera artistica inizia nel 1988 con la collaborazione teatrale con Flavia Mastrella. Nel 1991, vince il primo premio al Fano Film Festival con il cortometraggio “Suppietij“. L’anno successivo, ottiene premi per i cortometraggi “Il vecchio dentro” e “La divina provvidenza“. Nel 1995, debutta a Roma con lo spettacolo “Pitecus“. Nel 1996, dirige il film “Escoriandoli“, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Due anni dopo, pubblica il romanzo “Non cogito ergo digito” con Bompiani. Nel 2003, presenta lo spettacolo “Fotofinish” alla Milanesiana, diretto da Elisabetta Sgarbi. Nel 2007, pubblica il romanzo “Credo in un solo oblio”, ricevendo lodi per il suo stile narrativo distintivo. Nel 2013, vince il Premio UBU per il percorso innovativo nel linguaggio teatrale. Nel 2018, insieme a Mastrella, riceve il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia, un riconoscimento al loro lavoro che fonde teatro e performance art. Nel 2020, il film “Samp” viene selezionato per le Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2023, debutta con lo spettacolo “Amistade” in festival internazionali e pubblica il romanzo “Il Fattaccio” con La Nave di Teseo. Antonio Rezza continua a sorprendere e provocare con le sue esibizioni eccentriche e innovative, sfumando i confini tra recitazione e arte performativa.

Maria Letizia Gorga Attrice e cantante, laureata in Lettere con Lode presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi su Gatta Cenerentola di G.B.Basilee diplomata presso la Scuola Internazionale dell’Attore diretta da Alessandro Fersen, si specializza alla Scuola drammatica di Mosca con il Maestro Anatolj Vassiliev, con cui lavora in Italia e in Russia dal 1990, con un progetto su “Ciascuno a suo modo” di L.Pirandello.  Ha lavorato sull’interpretazione e la diffusione della Poesia con Achille Millo, Elio Pecora, Edoardo Sanguineti, il M° Fausto Razzi, la regista Federica Altieri per i Sentieri della poesia, l’Einaudi e il festival Mediterranea diretto da F.Bettini, e per l’Odin Teatret.  Ha realizzato il dvd “Avec le temps, Dalida” e il cd “Viaggio intimo con Mercedes Sosa” tratti dagli omonimi spettacoli, distribuiti da CNI Compagnia Nuove Indye.  In teatro è diretta da Vassiliev, De Simone, Albertazzi, Scaparro, Barra, Micol, Ammendola, Sepe, Russo, Pesce, Giordano, Pedroni, Giorgetti, La Manna, Gazzara, Tamburi, Prosperi, Belli, Piccoli, Lombardo Radice, Pera Tantina de La Fura dels Baus. In cinema e in televisione è stata diretta da Ammendola e Pistoia, Laudadio, Balducci, Izzo, Odorisio, Terracciano, Ponzi, Rocco, Parisi, Graffeo e Manni, Pingitore, Colabona, Mercalli, Inturri, Sorrentino e molti altri.

Eugenio Barba è uno dei maestri della storia del teatro del secondo Novecento. La sua attività, punto di riferimento a livello internazionale in oltre mezzo secolo, ha spaziato in più direzioni: dalla creazione artistica di spettacoli alla riflessione teorica, dalla trasmissione dell’esperienza alla conservazione della memoria storica, dallo studio scientifico sulla tecnica dell’attore al teatro “fuori dal teatro”, nei contesti sociali e transculturali del mondo per attivare rapporti fra culture ed etnie diverse. Nel 1964, fonda a Oslo l’Odin Teatret con il quale dà vita a un laboratorio teatrale con modalità di produzione pionieristiche in tutto il mondo. L’insieme di queste attività crea il Nordisk Teaterlaboratorium che, con l’Odin Teatret e l’ensemble interculturale Theatrum Mundi, diviene un ambiente e un luogo unico nell’universo del teatro, senza confini e multilingue. Nel 1979, fonda International School of Theatre Anthropology (ISTA), un laboratorio internazionale itinerante di studi comparativi sui principi del “antropologia teatrale”, una delle più importanti intuizioni nel teatro del secondo Novecento. Nel 1990 fonda l’Università del Teatro Eurasiano in collaborazione con l’Università di Bologna. Nel 2002 dà vita al Centre for Theatre Laboratory Studies in collaborazione con l’Università di Aarhus. La sua ricerca artistica è stata riconosciuta con lauree e dottorati onorari dalle università di Aarhus, Ayacucho, Bologna, Havana, Varsavia, Plymouth, Hong Kong, Buenos Aires, Tallinn, Cluj-Napoca, Edinburgo, Shanghai e Peloponneso. Gli sono stati concessi la “Reconnaissance de mérite scientifique” dell’Università di Montreal, il Premio Sonningdell’Università di Copenaghen, Il Premio Internazionale Luigi Pirandello, il Premio Thalia dell’International Association of Theatre Critics (IATC), l’onorificenza Gloria Artis della Polonia e la medaglia della città di Atene. È Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana e Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2020, insieme all’attrice Julia Varley, istituisce la Fondazione Barba Varley, con lo scopo di sostenere artisti e artiste che lavorano in situazioni di svantaggio a causa delle loro opinioni politiche o per motivi razziali, di genere e di appartenenza sociale.

Julia Varley è conosciuta in particolare come attrice dell’Odin Teatret, per il suo lavoro vocale e per il suo impegno per l’affermazione delle donne di teatro con la rete The Magdalena Project, il Transit Festival e le pubblicazioni come redattrice di The Open Page. Nel 1976 Julia Varley si è unita all’Odin Teatret in Danimarca lavorando come attrice in spettacoli di gruppo, solo, interni e di strada, tutti con la regia di Eugenio Barba (Anabasis, J.S. Bach, Il Milione, Ceneri di Brecht, Il Vangelo secondo Oxyrhincus, Talabot, Il Castello di Holstebro I e II, Le stanze del palazzo dell’imperatore, Kaosmos, Nello scheletro della balena, Le farfalle di Doña Musica, Mythos, Ode al progresso, Le grandi città sotto la luna, Il sogno di Andersen, Don Giovanni all’Inferno, Ur-Hamlet, Il matrimonio di Medea, Killing Time, La vita cronica, Ave Maria, L’albero, Un personaggio che non può morire). Dal 1990 Julia Varley è coinvolta nell’ideazione e organizzazione dell’ISTA (Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale) e dal 1992 nell’ideazione e organizzazione dell’Università del Teatro Eurasiano, entrambe dirette da Eugenio Barba. Julia Varley ha curato la regia di 21 spettacoli con il Pumpenhaus Theater in Germania, Ana Woolf in Argentina, Hisako Miura in Giappone, Lorenzo Gleijeses, Manolo Muoio, Gabriella Sacco e Teresa Ruggeri in Italia, Carolina Pizarro in Cile, Marilyn Nunes in Brasile, Amaranta Osorio e Teresa García in Messico e Spagna,   The Jasonites,  Cia Pessoal e Yins Piração in Brasile. Dal 2020 è redattrice del “Journal of Theatre Anthropology” fondato da Eugenio Barba. Nel 2020, insieme a Eugenio Barba, fonda la Fondazione Barba Varley per sostenere artisti in situazioni di svantaggio dal punto di vista razziale, di genere, opinioni politiche e appartenenza sociale.


Valerio Magrelli è un poeta, scrittore, francesista, traduttore e critico letterario italiano. Laureato in filosofia presso l’Università degli Studi di Roma, è un esperto di letteratura francese, materia che insegna presso l’Università degli Studi Roma Tre. All’età di ventitré anni debuttò come autore con una raccolta di poesie dal titolo Ora serrata retinae. Ha tradotto autori francesi come Stéphane Mallarmé, Paul Valéry, Paul Verlaine, Roland Barthes. Ha diretto una collana di poesia per l’editore Guanda,[1] prima di passare a dirigere (1993) per Einaudi una serie trilingue riguardante la collana Scrittori tradotti da scrittori. Nel 1996, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito il Premio nazionale per la traduzione. Nel 2011, ha pubblicato per Einaudi Il Sessantotto realizzato da Mediaset, un’opera in forma di dialogo (il sottotitolo è Un dialogo agli Inferi), in cui un poeta, “Il Tenerissimo”, si confronta con Niccolò Machiavelli sullo stato della nazione italiana: gli eventi cruciali della Storia dell’Italia repubblicana sono passati sotto esame fino alla Seconda repubblica, in cui – è questa la tesi di arrivo del libro – l’era della politica berlusconiana, dei berluscones e del berlusconismo decreta il compiersi delle aspirazioni e delle istanze che serpeggiavano nel Sessantotto e nella contestazione giovanile italiana. Magrelli collabora con il quotidiano La Repubblica; contribuisce anche alle pagine culturali di diversi quotidiani e riviste italiane fra cui Il Messaggero, l’Unità, Domani, Diario, Avvenire, la rivista ufficiale della SIAE Viva Verdi e altrove. Nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Antonio Feltrinelli per la poesia.

Claudio Bartocci insegna Fisica matematica e Storia della matematica all’Università di Genova. Ha ricoperto visiting positions presso la State University of New York at Stony Brook (1994), l’Université de Paris VII (1996), la University of Philadelphia (2001), l’École de Hautes Études en Sciences Sociales, Paris (2006 e 2011) e la Sissa di Trieste (2007). Nel 2011 ha ottenuto una fellowship dalla Italian Academy (Columbia University, New York). È autore di decine di articoli su riviste refereed, soprattutto nei settori della fisica matematica e della geometria algebrica e differenziale, e di numerosi saggi sulla storia del pensiero matematico, sui rapporti tra letteratura e matematica (guardando in particolare all’opera di Musil, Valéry, Queneau, Perec, Gadda, Sinisgalli) e su varie questioni di filosofia della scienza. Tra le sue pubblicazioni: Una piramide di problemi. Storie di geometria da Gauss a Hilbert (2012); Dimostrare l’impossibile. La scienza inventa il mondo (2014); Zerologia. sullo zero, il vuoto e il nulla (2016, insieme a Piero Martin e Andrea Tagliapietra). Con Piergiorgio Odifreddi ha curato l’opera in quattro volumi La matematica (Einaudi, 2007-2011) e con Luigi Civalleri Numeri. Tutto quello che conta da zero a infinito (Codice, 2014 e 2017).

 

Ashai Lombardo Arop Attrice, ballatrice, produttrice culturale, cantautrice (con il nome Altrove), regista, coach di movimento scenico e insegnante di danza afro contemporanea e teatrodanza. Figura eclettica, che ha colmato la sua assenza di radici all’interno dello spazio scenico sempre vissuto come un contenitore multidisciplinare dove l’identità si può creare e uno spazio rituale dove l’energia circola e si purifica. Ha lavorato in compagnie di teatro in fiction e film per il cinema con: Ettore Scola, Eleonora Abbagnato, Michele Placido, Fabrizio Bentivoglio, Massimo Ranieri, Lello Arena, Tato Russo, Maurizio Scaparro, Antonio Calenda, Veronica Pivetti, Francesco Di Giacomo, Orchestra di Piazza Vittorio, Lino Cannavacciuolo, Lina Sastri, Arakne Mediterranea, Antonio Infantino, Carlo Faiello, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Antonella Ruggiero, Corrado Tedeschi, Sidne Rome, Antonio Salines… Ha partecipato a festival nazionali ed internazionali: Giornata Mondiale del Rifugiato, Teatro India 2019; Ma.Ma. (Maschio Angioino, Napoli) MigrArti 2018; Così Lontano Così Vicino – MigrArti 2017 (AS FILM FESTIVAL c/o MAXII – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – Roma); Kunstpatiet (NTL Nordisk Teaterlaboratorium/Odin Teatret, 2016); Dak’Art 2016 – Biennale d’Arte di Dakar (Musée de Dakar IFAN); Spring of Culture 2016 (Bahrein), Hosige&Dosige 2010 (Vienna, Austra), Bansko Jazz Festival 2009 (Bulgaria), Sarajevskazima 2008 (Sarajevo, Bosnia), Rencontres Méditerranéennes (Montpellier 2008), 2° Anniversario dell’Archivio Sonoro Canzone Napoletana (Auditorium RAI – Napoli 2006), Afroscopia 2007 (AMANI for Africa) e molti altri.

Gruppo Acre Non ci si cura abbastanza, forse, di tutta una scena romana (i due Terracava forniscono le coordinate che ci servono) che negli angoli di spazi angusti, traendo ispirazione dallexcursus jazz ed elettroacustico in campo impro (basti pensare agli odierni Ossatura di Martusciello, i Lendormin, o i Routine), cerca di dare nuove coordinate a sperimentazione, composizione o all’occorrenza de-composizione (qualcuno ha detto le destrutturazioni sui generis dei Vonneumann?). Gli Acre in tal senso sembrano suggerire un possibile punto d’incontro, vuoi perché Marco uBiK Bonini, grazie alla sua Muradisuono (assieme ad altri nomi come quello di Nicola Inicolabug Alparone) ha senza dubbio una vista privilegiata sulla scena in questione, vuoi perché ciascun elemento di questo gruppo a modo suo ha già conseguito traguardi individuali piuttosto invidiabili, soprattutto in campo jazz (consideriamo anche l’esperienza nel collettivo super-allargato Franco Ferguson). Quella di Gino Maria Boschi (chitarra e effetti), Ermanno Baron (batteria, oggetti) e Marco Bonini (elettronica assortita) è una piccola palla appiccicosa, che rotolando assorbe elementi timbrici tra i più disparati, fino a diventare un grosso amalgama gomitoloso (citando la copertina). Più si cercherà di snodarlo più diventerà intricato, con il rischio di rimanere impigliati (magari non durante il pavor nocturnus di “Nachtraglich” o nel bel mezzo del niente siberiano di “Tunguska”) e venire trascinati lungo rivoli collosi (“CabSightSeeing”, “Merry Go Round”) o per autunni passati tra l’appartato (“I’assalse il Sovvenir”) e il dimesso (“Delle Mute Crepe”). È il caso di – come ci ricordano anche gli Starfuckers (gruppo che, anche se non di primissimo acchitto, deve probabilmente aver significato qualcosa per questo trio) – “portare ogni conseguenza sino al suo estremo?” Sì, ma solo dopo aver estratto, per evitare fraintendimenti, qualsiasi radice (contro)culturale no-wave punk e aver applicato su quel che è rimasto della mera materia musicale, una sorta di reductio ad absurdum. Contaminazioni pseudo-vaporwave come nel “Il Pasto Crudo”, con chitarra e batteria nel frattempo a punteggiare sgangherate, o le sincopate spregiudicate di “Loft”, con rimasugli demenzial-plunderphonici a intercalare, fanno infatti parte dell’assunto Acre sulle “libere strategie” eventuali, dunque possibili.

Claudio Ammendola Laureatosi come regista programmista per il cinema e la televisione presso il DAMS di Roma, successivamente, frequenta la Met Film School di Londra e prende parte ad uno stage formativo per attori tenuto da Anna Strasberg presso il Lee Strasberg Theatre & Film Institute. Inizia la sua carriera teatrale con “Hagar la vita di Federico II” nel 2001, con la regia di Ulderico Pesce. Ha poi lavorato in “Misura per misura” nel 2008, diretto da Gabriele Lavia, e in “Frammenti di una canzone d’amore” nel 2009, diretto da Pino Ammendola. Nel 2010 ha recitato in “Carabinieri si nasce”, ancora diretto da Pino Ammendola, seguito da “La serva amorosa” nel 2011, diretto da Luca Archibugi. Nel 2012 ha partecipato a “Rumori fuori scena” con la regia di Maria Letizia Gorga. Il suo debutto cinematografico risale al 1996 con il film “Intolerance” diretto da Cinzia Torrini. Nel 2000 ha lavorato con Gabriele Salvatores in “Denti”. Nel 2001 ha partecipato a “Stregati dalla luna” di Pino Ammendola e Nicola Pistoia. Nel 2004 è stato nel cast di “L’amore è eterno finché dura” di Carlo Verdone. Successivamente, ha recitato in “Ho voglia di te” di Luis Prieto nel 2007 e in “Polvere” di M. D’Epiro e D. Proietti nel 2009. Nel 2003 è coprotagonista nel film TV “Una vita in regalo”. Nel 2004 ha recitato nella produzione HBO “Rome”, girata in inglese. Nel 2006 ha realizzato il documentario “Progetto Erasmus” per la C.E. Nel 2012 è stato coprotagonista in “L’amore proibito” diretto da Anna Negri. Infine, nel 2014 ha partecipato alla miniserie “Francesco” diretta da Liliana Cavani.

Paola Favoino vive e lavora tra Roma e la campagna calabrese. Con una formazione in sociologia, ha iniziato a studiare fotografia nel 2011. Dal 2011 al 2017 ha lavorato a un progetto sulle vergini giurate in Albania, che è diventato – A JE BURRNESH – un libro fotografico pubblicato nel 2019 da Edizioni D’ottobre/Balter e curato da Aminta Pierri. Il libro è stato esposto in Italia e all’estero in festival fotografici come Castelnuovo di Porto, Atene e Copenaghen nel 2021 e 2022. Basandosi sulla sua precedente esperienza di lavoro sulle vergini giurate, ha esplorato il tema della narrazione che il corpo può fare del sé interiore con la serie “L’isola”, che è stata ufficialmente selezionata per il Blowup Press Book Award e ha vinto la Menzione d’Onore al Premio Bastianelli nel 2021. La serie è stata anche esposta al Castelnuovo Fotografia Festival nel 2022.  “White Blossoms” è il progetto su cui ha iniziato a lavorare durante la sua residenza artistica in Lettonia nel 2022 e riguarda la memoria del dolore.  Con lo scoppio della guerra in Ucraina, ha iniziato un lavoro di corrispondenza con Kiev che è diventato “Birds are not allowed to cross the border”, esposto al Goethe-Institut di Roma, in Danimarca all’IIC di Copenaghen e al NTL di Holstebro come parte del progetto Spore. In diversi progetti, la sua fotografia è il risultato di una manipolazione analogica del negativo e di azioni durante il processo di stampa in camera oscura.

Giovanna Zanchetta è una danzatrice e coreografa dall’ampio background, laureata in Discipline delle Arti dello Spettacolo, presso Università di Roma Tre. Nella sua formazione si è interfacciata con diverse tecniche e stili di danza, passando dall’hip hop alla danza classica, per poi riconoscersi nell’eterogeneo linguaggio della danza contemporanea. Dal 2014 si interessa all’ideazione di lezioni e laboratori di danza per bambini e per adulti, professionisti e amatori.  Nel 2017 viene selezionata per il percorso di formazione professionale Auditorium Ballet (ambito che gli permette di sviluppare anche alcune esperienze lavorative all’interno della compagnia Iuvenis Danza.  Successivamente, prosegue la sua formazione ad Amsterdam, per poi stabilirsi a Roma lavorando per tre anni nella compagnia Uscite di Emergenza di Davide Romeo e sviluppando dei progetti autonomi come coreografa.  Nel 2020 crea il Collettivo Overlimbs coinvolgendo numerosi artisti tra Roma, Amsterdam e Berlino,nell’ideazione di progetti multidisciplinari, partecipando ai festival CorpoMobile e Dominio Pubblico 2021.  Nel 2022 viene invitata a tenere un laboratorio di danza per l’Università degli Studi di Roma Tre, presso il Teatro Palladium.  Nello stesso anno viene selezionata per una residenza presso il Nordisk TeaterLaboratorium (DK) con compagnia Valì Theater Lab, con la quale si prevedono future collaborazioni. 

Valentina Calandriello lavora tra Italia, Inghilterra, Germania e Spagna. La sua curiositá nel mondo dell’arte la porta ad esplorare diverse discipline e ad espandere la sua esperienza professionale anche alla danza, l’acrobatica aerea e la musica. Collabora da anni come performer con la famosa compagnia spagnola “La Fura del Baus”, con cui viaggia spesso anche in America Latina. Partecipa in diverse produzioni con le compagnie: “Balletto Civile”, “Cie Twain”, “Insolits”, “La Gralla”, “Creartys”, “Perifericos Pergrinos”, “MoMo Teatro” e “The Comic Group”. Ha lavorato in teatro e cinema con direttori quali: Antonio Latella, Niccoló Bruna, Massimo Populizio, Piero Maccarinelli, Empar Lopez, Roger Peña, Terry George, Stefano Sollima, Lucio Fiorentino, Anna Sabaté e Willy Toledo. Parallelamente alla sua carriera di interprete, si specializza in combattimento scenico, prendendo il diploma di Maestro d’Armi alla “British Academy of Dramatic Combat” di Londra. 

Oriana Cardaci è un’insegnante di italiano, storia e geografia e una professionista nel settore teatrale con un’esperienza diversificata e una passione per l’arte e l’educazione. Dal settembre 2015 all’ottobre 2021, ha lavorato come insegnante e trainer di laboratorio teatrale per bambini e ragazzi presso A.R.A. Danza Roma, contribuendo alla formazione teatrale dei più giovani. Dal luglio 2006 al dicembre 2020, Oriana è stata un membro attivo della compagnia teatrale “La bottega del pane” di Roma, dove ha lavorato come attrice professionista, assistente alla regia, responsabile dell’ufficio stampa e organizzatrice di eventi. Durante questo periodo, ha partecipato a manifestazioni nazionali come “Teatri di Pietra.” Da Ottobre 2005 a Novembre 2006, Oriana ha lavorato come giornalista e speaker per EnTv S.p.A., una televisione locale. Ha assistito alla regia per le trasmissioni “Tiricihitabbietubbì” e “Universo Sanità.” Nel dicembre 2006, ha condotto la trasmissione televisiva in post-produzione “Natale ad Agira,” andata in onda su diverse reti satellitari. 

Giuliano Logos Laureatosi in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, nel 2017, a Roma co-fonda il collettivo WOW – Incendi Spontanei, organizzazione per la promozione e l’internazionalizzazione della poesia performativa. Nel maggio 2021 è il primo italiano ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo di Poetry Slam. Nell’autunno 2021, è stato chiamato ad aprire i Visionary Days – evento in cui 2500 under 35 da tutta Italia si confrontano sul futuro. Nel gennaio 2022 è stato scelto dalle redazioni congiunte di Vanity Fair Italia, Francia e Spagna tra i 30 «artisti, attivisti e pionieri» che stanno ridisegnando il futuro dell’Europa. Nell’autunno 2022 ha svolto il suo World Tour, in occasione della XXII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, in collaborazione con gli Istituti italiani di cultura all’estero di Chicago, Washington, Los Angeles, Dakar e il Consolato d’Italia a Chongqing, esibendosi, tra gli altri, insieme a Marc Kelly Smith, poeta che ha fondato il movimento mondiale di Poetry slam negli anni ’80. Nel 2023 ha debuttato con lo spettacolo di poesia, percussioni aumentate e visual responsive Abraxas, realizzato in collaborazione con il musicista e visual artist Matteo Bussotti, curandone i testi. Dedito al rap sin dall’adolescenza, nel 2013 è stato vicecampione regionale per la Regione Puglia del campionato di rap freesyle Tecniche Perfette. Ha pubblicato l’album FlowProfile, come voce rap della band funk Stip Ca Groove. Ha pubblicato il romanzo L’Impero d’Inchiostro (SECOP edizioni, 2016) e il libro d’artista di poesia MÖBIUS (Archivio Tipografico, 2022). Nel 2023 prende parte al cast di The Paradox Effect, film d’azione del 2023 diretto da Scott Weintrob.

Cora Gasparotti Performer, coreografa, ricercatrice e attrice Italiana, Cora Gasparotti, si pone tra i più attivi esponenti delle nuove tecnologie per le arti performative e per la danza, essendo tra i primi coreografi a creare progetti performativi in Metaversi esistenti. Membro del team di ricerca e sviluppo Casa Paganini InfoMus di Genova, dell’International Dance Council –UNESCO e del Metaverse Standard Forum, la sua ricerca la spinge ad approfondire le nuove tecnologie, come motion capture, web3, metaverso, AR, VR e sonificazione, alla ricerca di una nuova umanità digitale per le arti performative. Le sue opere di screendance viaggiano in tutto il mondo qualificandosi tra i vincitori di numerosi concorsi Internazionali. Nel 2020 il suo “Crisalide – memorie corporee” è il primo corto di screendance distribuito su Amazon Prime Video e nel 2022, in seguito alla proiezione del suo corto “iUtoo” a Broadway, è membro della giuria del Mobile ScreenDance Festival di New York. Dal 2022 inizia ad affiancare artisti del panorama internazionale ed enti di spessore in campo intrattenimento, arte e cultura nel loro percorso di approccio alle Nuove Tecnologie, tenendo corsi e accompagnandoli nella realizzazione di ambienti nel Metaverso e di nuove forme performative ibride e immersive, parallelamente alla creazione di produzioni coreografiche personali tra cui il progetto “The Artist is Absent”. Nello stesso anno presenta il suo progetto “Sonified Proprioception Technique” al 58° Congresso di Ricerca di Danza dell’UNESCO ad Atene e pubblica il suo articolo “New Technologies for Dance and Laban” nel mensile della Laban Guild International di Londra. Insegna “Nuove Tecnologie Creative e Sociali” al Liceo Einaudi di Roma. Dopo due anni di tour nazionale come performer nell’ensamble del Musical Originale “Evita – Il Musical” e tre anni di esperienza all’interno della GDS Dance Company – Balletto di Genova; dal 2018 al 2020 è tra gli attori protagonisti della serie Disney “Sara e Marti”.

Limbo Precario, pseudonimo di Gabriele Ratano, nasce a Garbagnate Milanese nel 1999. Vince nel 2015 la prima gara della prima edizione del campionato LIPStudenti. Partecipa alle finali dei campionati LIPS Under 20 nel 2016 a Monza e nel 2017 a Todi. Due volte semifinalista al Premio Alberto Dubito di poesia con musica nelle edizioni del 2017 e del 2018, sul palco alterna rap e poesia performativa. Collabora con i producers Lori G e Modus, con i quali pubblica nel 2018 i singoli “Premessa” e “Il solito stronzo”. Nel 2024, diviene parte del collettivo di poesia performativa WOW Incendi Spontanei. 



LOTTA Musicista per passione, attivista per missione. Convinta che la nostra voce sia l’arma più potente contro l’indifferenza. Canta, suona e scrive perché sente che grazie a queste forme creative si possa creare un ponte tra messaggio e individuo. Lo spettacolo vuole generare una “reazione” che si augura possa trasformarsi in un’onda d’urto che catturi gli occhi di chi guarda altrove. “Detonazione” è il titolo del suo primo spettacolo sull’ambiente. Il suo Tour in Interrail parte dall’Italia ed attraversa l’Europa. Il suo impegno  viene riconosciuto dall’organizzazione internazionale TEDx, che la invita ad aprire l’evento dedicato alla Crisi Climatica, tenutosi a Varese, il 18 Novembre 2023. Il 26 Maggio 2024, durante una camminata artistica partita da L’Académie du climat di Parigi,  ha lanciato il suo nuovo singolo techno “POWER” in collaborazione con Sharxx, predestinato a divenire colonna sonora delle proteste di Fridays For Future. Sta dedicando la sua musica e la sua vita a questo argomento. 

Non esiste nulla di più importante e urgente: detonazióne s. f. [der. di detonare]. – 1. a. Reazione esplosiva, pressoché istantanea, caratterizzata da una velocità dell’onda esplosiva superiore a quella del suono. Questa è la definizione di Treccani della parola detonazione, ed è esattamente quel che prova dentro. Lo spettacolo che porta nelle piazze di tutto il mondo vuole generare una “reazione” che si augura possa trasformarsi in “un’onda esplosiva superiore a quella del suono”, superiore a quella del suono stesso della sua musica.

Andrea Girgenti, in arte Sharxx, nasce come DJ per diventare un produttore musicale. Originario  di un paesino ligure di tremila abitanti, Leca di Albenga, conosce il mondo della musica grazie a sua sorella maggiore: è lei a spiegargli di cosa si occupa un DJ e a infondergli la sua passione. Autodidatta e interessato a sperimentare le prime produzioni di tracce audio, comincia presto a produrre gran parte della scena savonese, raggiungendo i primi risultati in termini di live e views, poi la proposta di collaborazione da parte di Willy Rock e la seguente collaborazione con Orangle Records. Con l’intensificarsi delle produzioni, decide di dedicarsi interamente alla Musica, fatta eccezione per l’insegnamento della danza Hip Hop.  Conosce Lotta con la quale comincia un percorso di collaborazione che lo porta a viaggiare con lei nelle varie tappe del tour di Detonazione, diventando non solo il suo produttore, ma anche il fonico dei suoi lavori.

 

Gioia Perpetua crede profondamente nell’arte come strumento culturale verso il cambiamento. La sua missione non è intrattenere, ma muovere: sensi, sensazioni e significati, abbattendo le definizioni di confine e convenzione. Inizia il suo percorso artistico come danzatrice, frequentando il centro polifunzionale di Danza Contemporanea ed Arti Performative, Dance Arts Faculty (DAF), nevralgico punto di snodo per numerose collaborazioni con coreografi internazionali come Idan Sharabi (Israele), Georg Reischl (Austria), Iratxe Ansa (Spagna), Nanine Linning (Paesi Bassi), Natalia Horecna (Slovacchia), Tilman O’Donnell (Germania – U.S.) e molto altri. Dal 2019 al 2022, vive a Londra per approfondire da autodidatta il mondo delle Relazioni Internazionali con focus specifico in ambito cinematografico. Nel 2020, cura il reparto di relazioni estere della holding Orange Media Group, mediando i rapporti di co-produzione con Inghilterra, Olanda, Ungheria, Grecia, America, Egitto e Francia. Dal 2021, come organizzatore e regista, dirige due stagioni (40ep.) del format TV “Comedy Central ZAP” distribuito da VIACOM CBS e disponibile on demand su NOW. In ambito culturale e sociale, ha avuto l’opportunità di collaborare alla creazione di contenuti audiovisivi di spessore sociale, in sinergia con il Ministero della Cultura (Coesione Territoriale), WWF, ed in seguito CARITAS, curando il progetto “EU-PASSWORD” per i corridoi umanitari. Nel 2022, parallelamente intraprende un percorso da europrogettista, ideando un modello di business innovativo dove i principi della settima arte, la valorizzazione culturale, promozione territoriale, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale si fondono con un approccio sistemico a 360 gradi . Nel 2023, diviene assistente personale del Presidente della Fondazione per le Nazioni Unite, un ruolo nel quale sostiene e coordina progetti umanitari. Nello stesso anno, scrive, dirige e produce “MEZZOMBRA”, cortometraggio sul delicato e controverso tema dell’eutanasia passiva, distribuito da Siberia Distribution. A Maggio 2023, vola in Ucraina, dove in sinergia  con l’Istituto Italiano di Cultura di Kiev e l’Ambasciata Italiana, realizza il documentario “SIRKÓ”, presentato in anteprima al BAFTA-qualifying, Molodist Film Festival di Kiev. Nel 2024, il commercial da lei diretto “La tua storia è la tua forza” con protagonisti la squadra di atleti paralimpici del Circolo Canottieri Aniene, prodotto da Sara Assicurazioni,  vince l’Insurance Communication Grand Prix  nella categoria Charity/Fundraising/ESO.

Sacha Piersanti è nato nel 1993 a Roma, dove vive. Ha pubblicato i libri di poesia Pagine in corpo (Empiria, 2015) e L’uomo è verticale(Empiria, 2018) e il saggio critico Zero, nessuno e centomila. Lo specifico teatrale nell’arte di Renato Zero (Arcana, 2019). Tra il 2017 e il 2019 porta in scena, in collaborazione con l’attore Emanuele Marchetti e un gruppo di giovani artisti, lo spettacolo L’ora dell’Alt, ispirato alla poesia di Giorgio Caproni. Nell’ottobre del 2019 alcune sue poesie appaiono sul 17° numero della rivista L’Intranquille in traduzione francese. Dal 2017 è tra i curatori del progetto “La casa del Poeta” per la riqualificazione e conservazione della celebre casa-baracca del poeta Valentino Zeichen (1938-2016). Attualmente collabora con la rubrica Che teatro fa di Repubblica.it come critico teatrale.

Daniele Torracca dal 1994, impegnato nei trasporti e montaggi teatrali; con la compagnia APPERCEZIONI si riappropria di una sfera creativa che pensava estinta. Affiancando Flavia Mastrella nelle sue creazioni, diviene un importante realizzatore del progetto Spores

 

Crediti

Coordinatrice Anarchica: Federica Altieri

Partners: European Commission, Appercezioni, Carraro Lab, Universitate Polis, Nordisk TeaterLaboratorium,  IIC Copenhagen, IIC Tirana, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, Goethe Institut, Comune di Roma, Università Tor Vergata, 313 

Artisti:

Flavia Mastrella, Antonio Rezza, Maria Letizia Gorga,  Eugenio Barba, Giulia Varley, Valerio Magrelli, Claudio Bertocci, Maria Letizia Gorga, Ashai Lombardo Arop, Ludovica Manzo, Ludovica Manzo, Ermanno Baron, Claudio Ammendola, Paola Favoino, Giovanna Zanchetta, Oriana Cardaci, Valentina Calandriello, Raul Varga Martos, Giuliano Logos, LOTTA, Gioia Perpetua, Sasha Piersanti 

Macchinista e non solo: Daniele Torracca

Figure necessarie dai confini indefinibili: Valentina Pacifici e Carlo Ronzoni