Il regista Filippo Andreatta ha sempre immaginato il teatro come uno spazio artigianale, un microcosmo in cui la visione si genera attraverso l’azione performativa di colori, luci, suono, materiali poveri e movimento scatenando il potenziale immaginativo ed emotivo dello spettatore. Squares do not (normally) appear in nature appare come il sunto di questa idea di teatro che, lontana dal rifiutare la narrazione, mostra la potenza drammaturgica nell’accostamento degli stimoli visivi e uditivi. Tredici sono gli esperimenti di suono e immagine al centro di questa performance senza attori ispirata alla vita e all’opera del pittore Josef Albers. Astrazione, consapevolezza del colore attraverso luce, nebbia, vetro, fonts e immagini diventano protagonisti della scena, metafora letterale della ricerca dell’artista tedesco, parte del movimento Bauhaus. Gli attriti con il nazismo, la nuova vita negli Stati Uniti sono solo alcuni degli elementi biografici che sembrano determinare un nuovo modo di guardare e comprendere il mondo legato all’osservazione degli aspetti sensibili e fisici della realtà. Ed è questa esperienza, come concepita da Albers nella sua didattica dagli anni del Bauhaus al Black Mountain College e a Tale, che Andreatta prova a mettere in scena invitando il pubblico ad utilizzare uno sguardo nuovo e di cercare nell’astrazione piccoli frammenti della nostra realtà.
Bio
Fondato nel 2008, OHT [Office for a Human Theatre] è lo studio di ricerca del regista teatrale e curatore Filippo Andreatta, il cui lavoro si occupa di paesaggio e di politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato. OHT ha collaborato a livello nazionale e internazionale con, tra gli altri, La Serre Arts Vivants (CA), la Biennale di Venezia, Pinacoteca Agnelli, Josef and Anni Albers Foundation (USA), fondazione i Teatri Reggio Emilia, Short Theatre festival, FAR Nyon Festival (CH), Romaeuropa festival, Triennale Teatro Milano, Whitechapel Gallery Londra (UK), MAXXI museo delle arti del XXI secolo Roma (IT). Infine, Centrale Fies è partner regolare sia per produzioni sia per debutti e, per il biennio 2021-22, OHT è stata compagnia associata del CSC S.Chiara di Trento. OHT è stata premiata per eccellenza artistica, con premi come Nuove Sensibilità (2008), premio Movin’Up per giovani artisti (2016 e 2017), OPER.A 20.21 Fringe (2017), nomina come Miglior Allestimento Scenico ai premi UBU (2018 ) e la menzione qualità del premio triennale FARE PAESAGGIO (2023).
Crediti
regia scena e testi: Filippo Andreatta
direttore di scena: Cosimo Ferrigolo
tecnico e programmatore: Orlando Vision Cainelli
sviluppo e comunicazione: Anna Benazzoli
fotografie: Giacomo Bianco
produzione: Chiara Boitani
amministrazione: Lucrezia Stenico
produzione Office for a Human Theatre [OHT]
in collaborazione con MART museo d’arte moderna e contemporanea nell’ambito di Creative Europe Programme – the floor is yours
con il contributo di MiC, Provincia Autonoma di Trento e Fondazione Caritro
con il supporto di Comune di Rovereto
residenza artistica: teatro alla cartiera
versione originaria 2014
regia scena e testi: Filippo Andreatta
ricerca scientifica: Chiara Spangaro
movimenti meccanici: Paola Villani
suono: Roberto Rettura
tecnico: Giovanni Marocco
oggetti di carta: Nadia Simeonkova
con il sostegno di the Josef and Anni Albers Foundation, Bethany (CT), USA
una produzione di Office for a Human Theatre [OHT]
in collaborazione con MART Museo d’arte moderna e contemporanea, Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino – Alto Adige / Südtirol, Comunità di Valle della Vallagarina, Punto Luce sas
residenze artistiche Albers Foundation, Centrale Fies
grazie a Barbara Boninsegna, Annalisa Casagranda, Brenda Danilowitz, Fritz Horstman, Alessandra Klimciuk, Nick Murphy, Giacomo Raffaelli, Jeannette Redensek, Nicholas Fox Weber.