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Situazione Drammatica
Focus Premio Hystrio


Mattatoio
31 Ottobre 2024
anni luce - danza e teatro italiano - Situazione Drammatica

Matthieu Pastore
Alessandro Paschitto

Tragédie Coréenne ovvero L’Amour à la Française
SESSO

Focus Premio Hystrio

ore 19.00
lettura integrale del testo
Tragédie Coréenne ovvero L’Amour à la Française di Matthieu Pastore, vincitore premio Hystrio Scritture di Scena 2024
cast Leonardo Maddalena, Luisa Borini, Matthieu Pastore
a cura di Situazione Drammatica/Tindaro Granata

Tragédie Coréenne si ispira a un fatto di cronaca. Véronique e Jean-Louis sono una coppia di espatriati a Seul: si amano, sono sposati, vivono nel confort agiato di una vita inconsapevolmente borghese. Corrispondono, in tutto, agli ideali sociali che la modernità ci propone come modello di perfezione. Dovrebbe essere tutto così semplice. Eppure uno strato di ghiaccio fragile e sottile ricopre e cristallizza questa coppia. Come se, da questo rapporto non potesse nascere nulla. Tragédie Coréenne ovvero L’Amour à la Française è il racconto di questo modello che ci forgia e ci rappresenta e dal quale è così difficile staccarci. Abbiamo imparato ad amare così, come se fosse una lingua straniera che non capiamo.

ore 20:00
lettura in forma di estratto del testo
SESSO di Alessandro Paschitto – menzione speciale REf per Situazione Drammatica
con Alessandro Paschitto, Raimonda Maraviglia e Francesco Roccasecca

Sesso è l’unica parola che non occorre mai in tutto il testo. Eppure ne è la chiave. Sesso è il nome di un buco nero che divora tutto e non lascia uscire alcun segreto. O di una calamita attorno a cui, come limatura di ferro, il mondo si dispone sempre nuovo. La parola sesso tuttavia, fuoriuscita dalle gabbie del dizionario, prende il volo e si libera presto dalle sue zavorre letterali, dettagli anatomici, copioni seduttivi, discorsi amorosi. Come un razzo abbandona i propulsori dopo il lancio, così questo concetto ci rivela il suo nucleo essenziale, tracciando una rotta per l’ignoto. Cosa vuol dire essere sessuato? In sostanza nascere, e allo stesso tempo vivere intrappolati, dentro quella rete di opposizioni che ci regala il senso, ossia il linguaggio. Essere fottuti, riassume Lacan. Costretti a giocare la partita, a negoziare tutto in un continuo tira e molla con il mondo. Tracciare spostare sfumare fino alla cancellazione i confini di quel gioco splendido e terribile che tutti conosciamo ed è la nostra vita. Il testo è una roulette che gira facendo susseguire quadri, personaggi e situazioni e dentro cui il titolo-tema rimbalza come una pallina, senza mai fermarsi. Anzi di volta in volta si declina, rivelando significati nuovi, altre prospettive. L’immaginario evolve frequentando paradosso e cronaca, finzione e realtà, racconto drammatico e sketch lampo, in una successione ritmata. Un reportage, vaudeville, un album fotografico, la nuova stagione di quella che si fa fatica a riconoscere come un’unica serie. La scrittura si propone come reagente chimico, un guanto di sfida, cerca punti nevralgici cui dare una scossa. Orfana di tesi, avida di reazioni. Ciò che resta in conclusione sono tanti pezzi che ancora non fanno un puzzle. Un puzzle iniziato da oltre duemila anni.

Bio

Matthieu Pastore è nato nel 1989 a Lione, in Francia. Dopo aver studiato la drammaturgia e la traduzione nella sua città natale, decide di intraprendere un percorso formativo alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, diretta da Luca Ronconi. Ottiene il suo diploma in recitazione nel 2011. Ha lavorato con Elio de Capitani (Morte di un commesso viaggiatore), Damiano Michieletto (L’Opera de tre soldi), Pablo Solari (Scusate se non siamo morti in mare), Bruno Fornasari (Il Processo di K, Mattia), Laura Curino (Streghe), Renato Sarti (The Great Disaster, Gorla), Andrea de Rosa (Studio sul Simposio di Platone, Baccanti), Filippo Renda (Shitz, Il Marito Smarrito), Fabrizio Falco (Illusion Comique), Fabio Cherstich (Opera Panico). Come traduttore, ha lavorato con Fadhel Jaibi e ha tradotto in italiano Le ventiquattro ore di Tina Pools alla ricerca della sua felicità di Marie Henry, per il TeatroDue di Parma e The Great Disaster di Patrick Kermann, di cui è stato anche l’interprete, per la regia di Renato Sarti. Nel 2012, ha vinto il Premio Hystrio alla vocazione teatrale; nel 2024 il Premio Hystrio Scritture di Scena.

Alessandro Paschitto
Napoli, 1992. Si diploma in Regia alla Paolo Grassi di Milano nel 2021. Selezionato per i workshop alla Biennale di Venezia da Deflorian/Tagliarini (2022), Martin Crimp (2021), Letizia Russo-Linda Dalisi (Bando Autori Under 40, 2018). Viene poi scelto per Scritture 2022 – Scuola itinerante di drammaturgia diretta da Lucia Calamaro e per il progetto Nuova Scena italiana nel mondo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con Riccione Teatro. Per due volte è segnalato al Premio Hystrio Scritture di Scena (2024 – Romaeuropa / Situazione Drammatica, 2022 – Teatro aperto / CTB). Con il testo Omissis vince nel 2022 il Premio Nuove Sensibilità 2.0, il 2° Premio al premio InediTo ed è finalista Hystrio. Con la compagnia Ctrl+Alt+Canc, di cui è direttore, vince per due volte il Premio Leo de Berardinis ed è prodotto dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale con i progetti Omissis (2022) e Opera Didascalica (2021). Con il progetto Afànisi vince il Premio In-Box Generation 2024, il Premio della Giuria Critica a Direction Under 30 2023, entra nella selezione Risonanze 2024, L’italia dei visionari 2023 (Kilowatt Festival), vince Up to you 2023 e Odiolestate 2022 (Carrozzerie n.o.t) ed è prodotto dal Campania Teatro Festival. Dirige per Rai Radio 3 Vita di San Genesio FM, progetto con cui vince Toscana Terra Accogliente 2024 e Migramenti 2023. Riscrive per TPE Teatro Astra l’Anitra selvatica di H. Ibsen (regia Paola Rota)