Anni Luce vuol dire Presente, Pretese, Generazioni.
La sezione del festival curata da Maura Teofili torna a dare spazio a quattro voci della scena teatrale italiana con le loro drammaturgie e scritture sceniche per indagare i paesaggi più frastagliati del nostro presente e immaginare i possibili paesaggi futuri. «Lo sguardo degli artisti che Anni Luce sta seguendo e che propone in questa edizione batte e abbatte la porta di casa nostra; di cosa siamo, di cosa stiamo diventando, di cosa non possiamo rassegnarci ad essere o diventare» spiega Maura Teofili.
Il programma di Anni luce:
Liv Ferracchiati | Commedia con schianto.
Struttura di un fallimento tragico.
La Ballata dei Lenna | Libya. Back Home.
Dante Antonelli | Atto di adorazione
Industria Indipendente | Lullaby
Tragedia Aerobica
Internazionale e Romaeuropa Festival invitano, il 16 ottobre alle ore 18.30 al Mattatoio con ingresso libero, all’incontro Cartoline da Tripoli dedicato all’attualità libica. Protagonista dell’appuntamento è Khalifa Abo Khraisse, scrittore, regista e sceneggiatore libico. I suoi video e le sue testimonianze dal paese nordafricano, che raccontano anche alcuni aspetti della spietata tratta dei migranti, saranno il punto di partenza di un incontro in cui si cercherà di fare luce sulla situazione nel paese, che dall’aprile di quest’anno ha visto una ripresa dei combattimenti. La Libia appare sempre di più come un territorio governato dalle milizie, dove la posta in gioco è il controllo su petrolio, migranti e traffici illeciti. Partecipano Paola di Mitri e Miriam Fieno de La Ballata dei Lenna, modera Francesca Sibani giornalista di Internazionale e dal 2011 responsabile delle pagine di Africa e Medio Oriente del settimanale. Anticipa l’incontro alle ore 18 la presentazione della terza edizione della pubblicazione annuale Presente dei ragazzi e delle ragazze di Scomodo (il mensile indipendente cartaceo di attualità e cultura nato nel 2016 per volontà di un gruppo di universitari e liceali).
Con loro il 20 ottobre a partire dalle ore 20.30 con ingresso libero appuntamento con il party di chiusura della rassegna.
Tra generazioni e rivoluzioni si situa anche la prima nazionale del riallestimento dello spettacolo La Rivolta degli oggetti de La Gaia Scienza, la compagnia, fondata da Giorgio Barberio Corsetti, Marco Solari, Alessandra Vanzi che con questo spettacolo nel 1976, al Beat 72 (iconico spazio della controcultura romana anni Settanta) segnò la storia della ricerca teatrale italiana. Oggi lo spettacolo torna in scena, in una coproduzione con il Teatro di Roma. Un nuovo gruppo di attori abita una scena costruita con violini scordati, sedie sospese, un cappotto, funi che attraversano lo spazio e valigie, realizzata in collaborazione con il pittore, scultore e scenografo Gianni Dessì. Oggetti in rivolta, come nell’omonimo poema di Majakovskij, fuggono il senso narrativo della scena per restituirla a una nuova dimensione percettiva.
A questo link il programma di sala dello spettacolo: intervista a Giorgio Barberio Corsetti, Alessandra Vanzi e Marco Solari (La Gaia Scienza) a cura di Andrea Porcheddu.