Definita da Pedro Almodóvar «la ruda voce della tenerezza», Chavela Vargas è stata dagli anni ’60 al 2012 (anno della sua morte) una delle voci più importanti dell’America Latina. Poco conosciuta in italia, la ‘chanteuse’ messicana, amante di Frida Kahlo, ha infranto gli schemi di un intero secolo: di lei si sa che indossava abiti maschili, fumava il sigaro, portava con sé una pistola e che sul palco si presentava con indosso i tipici costumi messicani e l’immancabile poncho rosso. Intere platee sono state incantate dai suoi ‘Ranchero’, genere caratterizzato da racconti d’amore, di passioni impossibili e di magia.
Una vita che passa per il ritiro dalle scene alle soglie degli anni Ottanta, a causa dell’alcolismo, e arriva al successo internazionale degli anni Novanta. Proprio Almodóvar in questi anni, utilizzando le musiche di Vargas nei suoi film, restituirà al mondo la sua immagine rendendola una vera e propria icona omosessuale.
A lei i siciliani Fabrizio Cammarata e Antonio Di Martino, tra i nomi più rilevanti nel panorama del nuovo cantautorato italiano, dedicano Un Mondo Raro. Un progetto nato da un viaggio da Palermo al Messico e costituito da un romanzo biografico e un disco con le canzoni più conosciute della ‘sciamana’ tradotte in italiano e registrate insieme ai suoi ex chitarristi: i Macarinos.
Sul palco Cammarata e Dimartino, accompagnati da altri tre musicisti, danno vita a una vera e propria performance che rievoca l’animo rivoluzionario della Vargas per tessere un filo sottile tra le atmosfere palermitane (così care ai due cantautori) e lo spirito latino di Città del Messico.
Crediti
Durata 90′
Prodotto da Dimartino, Cammarata e Picicca
Foto © Josè Florentino