«L’avanguardia agita una poetica, rinunciando per amor suo alle opere, e produce piuttosto manifesti, mentre lo sperimentalismo produce l’opera e solo da essa estrae o permette poi che si estragga una poetica. Lo sperimentalismo tende a una provocazione interna al circuito dell’intertestualità, l’avanguardia a una provocazione esterna, nel corpo sociale».
Il progetto de “Il suono sospeso” parte proprio da questa famosa definizione tra sperimentalismo e avanguardismo nell’ambito della cultura degli anni sessanta di Angelo Guglielmi ripresa da Umberto Eco. Accostare due personaggi come Luciano Berio e Luigi Nono, innovatori per la cultura musicale europea del XX secolo, con l’ascolto (e la visione) di due lavori fondamentali del 1965 entrambi legati alle poetiche del Gruppo 63 (Sanguineti per Berio, Balestrini per Nono), offrirà al pubblico romano la possibilità di capire la passione sperimentalista che caratterizza l’estetica di Berio e l’ardore avanguardista dell’impegno politico di Nono.
“Laborintus II” è un lavoro di “ricerca fonica estrema”, così creato grazie all’utilizzo della musica concreta, popolare e free jazz. Perché: «a volte le parole isolate e le frasi devono essere considerate come entità autonome, altre volte invece vanno ascoltate come parte della struttura sonora concepita come un tutto»- Luciano Berio.
“A floresta é jovem e cheja de vida” concepita tra il ’65 e il ’66, riflette l’esperienza della partecipazione sociale alle lotte di liberazione anti-imperialistica di quegli anni: «Vogliono incendiare la foresta e farci uscire allo scoperto, ma non possono distruggerla perché la foresta è giovane e piena di vita».
Introduzione a cura di Nanni Balestrini
Artisti del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia
Attori dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico
Musicisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e della PMCE (Parco della Musica Ensemble)
Regia del suono Alvise Vidolin
Direttore Tonino Battista
Una produzione Fondazione Musica per Roma e Accademia Nazionale di Santa Cecilia
In collaborazione con Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e Romaeuropa Festival 2013
© fotografo sconosciuto
Si ringrazia il Centro Studi Luciano Berio