Storie di partenze e ritorni, giovani metropolitani nati in Africa e cresciuti nel mondo, paesaggi sonori che si incontrano, scontrano, si riconciliano per plasmare un altro luogo dell’ascolto: quello di un nuovo rinascimento africano che, pur non rinnegando le sue radici, si proietta verso il futuro e fa della naturale commistione e ibridazione culturale la propria bandiera. Ad aprire Afropolitan, la rassegna musicale realizzata da Romaeuropa in collaborazione con Afrodisia, è Baloji, artista belga/congolese nato a Lubumbashi nel 1978 e trasferitosi nella Vallonia, con il padre, all’età di 4 anni. Una storia frammentata da incontri e dalla ricerca della propria identità: “Laggiù non mi sento particolarmente congolese e qui non mi sento particolarmente belga” aveva affermato Baloji il cui nome in lingua swahili significa “stregone”. Hotel Impala, il suo primo disco, risponde a questo senso di precarietà: da un lato la metropoli, il rap, l’hip hop di matrice francese, il reggae; dall’altro i suoni della tradizione congolese, la rumba, il soul degli anni Sessanta. Un mélange potentissimo e magico capace non solo di ridefinire i generi musicali ma soprattutto di scardinare le aspettative occidentali sul tema delle sonorità africane. Il secondo disco, Kinshasa Succursale, è una sorpresa, un ritorno a casa (“I’m going home” ripeteva l’ultimo pezzo di Hotel Impala) per ampliare il proprio orizzonte sonoro attraverso la rumba congolese, chitarre elettriche, balafon, piano a pollice e una serie di collaborazioni con alcuni dei più importanti musicisti africani. Contemporaneo e vintage allo stesso tempo, forte di un impianto visivo altrettanto originale e retro-future ma anche di una importante collaborazione con Damon Albarn, Baloji si afferma con un mix potentissimo di influenze ed estetiche (provate a guardare la sua pagina tumblr), per affermare tra afro-funk, hip hop, folk e musica etnica una nuova idea di identità sociale. Quella afropolitana per l’appunto.
DOPO IL CONCERTO
Raffaele Costantino dj set
Per Afropolitan Raffaele Costantino presenta dj set tematici, diversi ed originali, in base all’ospite della serata, che seguiranno i live degli artisti in programma: le sue selezioni seguiranno i concerti con un percorso progressivo, che va dalle radici ancestrali della musica Nera ai suoi più moderni e contaminati linguaggi, fino a far esplodere il dance floor.