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Carolyn Carlson


Carolyn Carlson Carolyn Carlson Carolyn Carlson Carolyn Carlson
Carolyn Carlson

Nata nel 1943 a Oakland in California da genitori finlandesi, studia danza presso la San Francisco School of Ballet e l’Università dell’Utah. Nel 1965 dopo aver incontrato Alwin Nikolaïs, entra a far parte della sua compagnia di New York, e vi resta fino al 1971 quando si unisce, solista e coreografa, alla Compagnia di Anne Béranger: per questa crea la sua prima opera, Rituel pour un reve mort, presentata nel Cortile del Palazzo dei Papi ad Avignone nel 1972. In Francia la danzatrice aveva già ottenuto, nel 1968, il premio come miglior danzatrice al Festival Internazionale di Danza di Parigi.
Nel 1972 è invitata da Rolf Liebermann all’Opéra di Parigi come coreografa-étoile e nel 1975 si trova a dirigere una propria compagnia di ricerca, il Groupe de Recherche Théâtrales de l’Opéra de Paris (GRTOP). Dal 1974 al 1980 crea oltre venticinque lavori tra i quali L’or des fous et les fous d’or (1975), X Land (1975), Wind, Water, Sand (1976), Kaiku (1976), This, That (1977), Year of the Horse (1978), Writings in the wall (1979), Trio (1979), The Architects (1980).
Parallelamente all’attività di coreografa ed interprete, svolge un intenso lavoro pedagogico, insegnando alla London School of Contemporary Dance, collaborando con il Ballet du Xxème siècle di Béjart e guidando una classe di perfezionamento (improvvisazione e composizione) presso l’Opéra di Parigi.
Dopo aver danzato Trio (1979) al teatro Alla Scala di Milano, viene chiamata a Venezia da Italo Gomez, nel 1980, per formare un gruppo all’avanguardia nel settore della ricerca coreografica ed espressiva: nasce lo storico gruppo Teatro Danza La Fenice – ensemble profondamente significativo per lo sviluppo della danza in Italia. Tra il 1980 ed il 1985, Carlson mette in scene, fra gli altri, Undici onde (1981), Underwood (1982), L’Orso e la Luna (1983), Blue Lady (1984). Tornata a Parigi nel 1985, lavora con il Théâtre de la Ville, creando Still Waters (1986), Time Exposure (1987), Shamrock (1987), Dark (1988), Steppe (1990).
Tra il 1991 e il 1992 risiede in Finlandia e realizza per la Compagnia dell’Helsinki City Theatre Kuka vei elokuun (1992) e Syyskuu (1992). Dal 1994 al 1995 dirige il Ballet Culberg di Stoccolma, mentre continua a creare coreografie che la vedono sola interprete sulla scena, accanto ad opere ideate per singoli danzatori quali Marie Claude Pietragalla, Tero Saarinen, Talia Paz e Nina Hyvarinen. Nel 1994 fonda la compagnia presso la Cartoucherie de Vincennes ed il Centro di Masterclasses L’Atelier de Paris-Carolyn Carlson. Dal 1999 al 2002 è direttore artistico per il settore danza presso la Biennale di Venezia dove crea Parabola, Light Bringers, J. Beuys song, Writing on water e contemporaneamente fonda l’Accademia Isola Danza, strettamente connessa alle creazioni per il Festival.
Ha ricevuto numerosi premi ed onorificenze tra cui Vittoria della musica (per Singers, nel 1998), il titolo francese di Chevalier dans l’Ordre des Arts et des Lettres, la Medaglia della città di Parigi (2002), Cavaliere della Legion d’Onore di Francia (2000).
Dalle sue creazioni sono stati realizzati nel tempo film e documentari. In due testi, Le soi e le rien (2001) e Solo (2003), ha raccontato la sua arte e la sua poetica.
Interprete e coreografa instancabile, nonché grande pedagoga, Carolyn Carlson ha creato negli anni uno stile personale, libero da forme troppo accademiche, ma capace di trasmettere ogni vibrazione interna attraverso un perfetto controllo del movimento – che reste sempre flessuoso, vibrante, morbido -, mentre le sue coreografie che nascono da ricordi, sogni, singoli pensieri o riflessioni, o dalla natura che di volta in volta la circonda, hanno generato un mondo fatto, soprattutto, di emozioni e sensazioni.