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Maguy Marin


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Maguy Marin

Maguy Marin nasce il 2 giugno del 1951 a Tolosa da genitori spagnoli fuggiti in Francia ai tempi della Guerra Civile. Completati gli studi di danza presso il Conservatorio cittadino, compie un anno di tirocinio con Nina Vybourova e collabora con l’Opéra di Strasburgo. Il grande salto arriva con l’entrata nella scuola di Maurice Béjart, dove partecipa alla creazione di una compagnia di talenti emergenti guidata da Micha Van Hoecke e viene infine arruolata nel Ballet du XX siécle dello stesso Béjart: dopo aver ricoperto vari ruoli all’interno della compagnia, nel 1976 firma la coreografia di YU-KU-RI, che impone il suo nome sulla scena della danza francese. Conquistati diversi premi internazionali, approda, insieme a Daniel Ambash, alla creazione di una propria compagnia, il Ballet-Théâtre de l’Arche: dal 1978 al 1979, dopo un fondamentale riconoscimento al Concorso Internazionale di Bagnolet, il neonato corpo di ballo affronta ben 50 rappresentazioni in Europa, forte anche dell’appoggio del Ministero della Cultura francese.
Nuove coreografie (Week-end au Paradis, Contrastes, Dumberton, Oaks Yoddle), insieme alla creazione di tre atelier presso il Centre Georges Pompidou, decretano la fama crescente della compagnia, che culmina nel 1981 con May B., basato sull’opera di Samuel Beckett e giunto oggi a superare le 480 rappresentazioni in tutto il mondo. Come quest’ultimo, anche Babel Babel, il balletto successivo, fa riferimento alla Casa della Cultura di Angers e alla Casa delle Arti di Créteil, allora diretta da Jean Morloc, dove ufficialmente finisce per stabilirsi il Ballet-Théâtre de l’Arche.
Nel 1983, il Ministero della Cultura assegna alla Marin il Gran Premio Nazionale per la Coreografia e l’anno successivo il nome della compagnia diventa Compagnia Maguy Marin. Il rapporto con Créteil si consoliderà nei nove anni di residenza della compagnia, fino alla nascita, nel 1990, del Centro Coreografico Nazionale: solo nel 1998 Maguy Marin lascerà la città trasformando in nuovo quartier generale Rillieux-la-Pape, con l’obiettivo (raggiunto) di creare un polo culturale in cui confluiscano la danza e il teatro, la musica e le arti plastiche.
La compagnia, ancora attivissima dopo più di un quarto di secolo, ha realizzato in tutto 28 opere coreografiche (tra le più recenti, Points de Fuite, 2001, Les applaudissements ne se mangent pas, 2002) e una serie di tournée che hanno raggiunto più di trenta paesi nel mondo.