Nato nel 1952, ha studiato pianoforte, analisi, armonia, contrappunto, accompagnamento pianistico e composizione al Conservatorio di Parigi e, successivamente, a Los Angeles. È stato pensionnaire a Villa Medici nel 1982 e l’anno successivo ha vinto il premio di composizione Albert Wollf, mentre nel 1988 ha ottenuto il primo posto al premio Harvé Dugardin; esperienza formativa di grande importanza è stata inoltre la nomina per una stagione, nel 1981, ad assistente di Pierre Boulez nella direzione dell’Ensemble InterContemporain.
Cohen rappresenta la linea più classica e pura della nuova scuola francese, intesa come perfetto equilibrio tra armonia tradizionale e ricerche elettroniche avanzate, dirette in particolare all’uso di modificazioni elettroacustiche dal vivo (basterebbe ricordare Jeux, del 1989, per piano e 4X ).
Dopo una serie di opere interamente strumentali, culminante con Trasmutations, la voce ha assunto un ruolo sempre più importante nei suoi lavori, come dimostrano La Cantate (1982) e La Cassure des nuages (1983); degli anni ottanta vanno inoltre ricordati Sprache (1988), Close Islands (1985) e Étude pour le poème (1987), fino alle sonorità più solari dei primi anni novanta, con Doppi versi alla luna (1990), per voce, clarinetto e percussioni, e Il sogno di Dedalo (1991).
Denis Cohen sale regolarmente sul podio, come direttore ospite, di prestigiose orchestre internazionali, dalla Filarmonica di Nizza all’Ensemble Orchestral di Parigi, dall’Asko Ensemble di Amsterdam alla Filarmonica di Strasburgo, con un repertorio che spazia da Beethoven a Stockhausen. Attualmente è alla guida dell’Ensemble Elision, formazione australiana di musica contemporanea.
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Denis Cohen