Regista e operatore teatrale estremamente prolifico, nasce a Roma nel 1932 e inizia giovanissimo la sua attività in veste di critico drammatico per “L’Avanti” e per “Maschere, rassegna mensile di vita del teatro” diretta da Giovanni Calendoli. Diventa quindi direttore responsabile della rivista “Teatro Nuovo”, fondata nel 1961 con Ghigo De Chiara e Lamberto Trezzini, il cui prestigio gli procura, due anni più tardi, la poltrona di direttore del Teatro Stabile di Bologna: l’esordio nella regia, all’età di trentadue anni, sarà con Festa grande di aprile di Franco Antonicelli, presentata al Teatro Municipale di Reggio Emilia. La vera consacrazione arriva nel 1965, quando presenta al Festival dei Due Mondi di Spoleto La venexiana, testo anonimo del Cinquecento, con Laura Adani protagonista e le scenografie di Roberto Francia, che da allora resterà un fidato collaboratore.
Nel corso degli anni ha firmato più di sessanta regie, legate principalmente ad un repertorio tradizionale e condotte secondo una personalissima misura, lontana da ogni eccesso. Si ricordano, fra queste, Sagra del Signore della nave di Luigi Pirandello (1967), Chicchignola di Ettore Petrolini (1969) con Mario Scaccia, Cyrano di Bergerac di Rostand (1977, ma ripreso nel 1985 e nel 1995), Don Chisciotte di Miguel Cervantes nella riduzione di Azcona e Tullio Kezich (1983, Festival di Spoleto), Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar con Giorgio Albertazzi (1989 e 1994, tutt’oggi nel repertorio dell’attore), Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller (1997) e fra le ultime, Don Giovanni raccontato e cantato dai comici dell’Arte con Beppe Marra, La Venexiana in lingua francese con Claudia Cardinale e I Memoires di Carlo Goldoni, adattato per la scena da Tullio Kezich con Mario Scaccia e Max Malatesta.
All’attività registica, Scaparro ha sempre instancabilmente affiancato anche quella di organizzatore e operatore culturale: dirige compagnie autonome (Teatro Indipendente, dal 1967 al 1969 e Teatro Popolare di Roma, 1975-79), Teatri Stabili (Bolzano dal 1969 al 1975, Teatro di Roma dal 1983 al 1990, Teatro Eliseo dal 1997 al 2001) nonché istituzioni pubbliche come la Biennale di Venezia (memorabile il suo carnevale) o l’Ente teatrale italiano, di cui è commissario straordinario nel 1994-95. Dal 1999 è alla guida del Théâtre des Italiens a Parigi con cui.
Da non dimenticare, inoltre, il suo impegno nel teatro lirico e nel cinema: tra i suoi ultimi lavori si ricordano la messa in scena de La Bohème (2003) con scene di Jean-Michel Folon per il festival pucciniano di Torre del Lago ed il lungometraggio in digitale, Amerika (2004), con cui il regista ha inteso sperimentare nuove possibilità a partire proprio dall’omonimo spettacolo andato in scena al Teatro Valle di Roma nel 2000.
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Maurizio Scaparro