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Ryuichi Sakamoto


Ryuichi Sakamoto Ryuichi Sakamoto Ryuichi Sakamoto Ryuichi Sakamoto
Ryuichi Sakamoto

Nasce a Nakano (Tokyo), in un Giappone ancora profondamente legato alle tradizioni e poco disposto ad aprirsi, anche nella musica, alle tendenze occidentali. A tre anni, impara a suonare il piano e durante il liceo fa parte già di una band. Artista senza frontiere, è riuscito a spaziare tra generi diversi senza perdere la propria identità artistica: dal pop alla dance, dall’ambient alla bossa nova, dall’etnica alla classica. “In testa, ho una specie di mappa culturale, che mi permette di trovare analogie tra mondi diversi”, racconta, “per me, ad esempio, la musica pop giapponese suona come quella araba. E Bali è vicina a New York”.
Sakamoto è probabilmente il compositore giapponese contemporaneo più conosciuto ed amato nel mondo. Celebre per le colonne sonore dei capolavori di Bernardo Bertolucci, durante la sua carriera è stato sperimentatore sorprendente ed instancabile di diversi generi e stili, e fra i primi esploratori consapevoli della galassia elettronica.
Appena laureato, il pianista e tastierista Sakamoto fonda la Yellow Magic Orchestra, in realtà una band dedita ad un certo techno-rock che comincia ad interessarsi d’elettronica e che conquista notorietà anche all’estero. Già nel 1978 Sakamoto incide il primo disco da solista (Thousand Knives of Asia), seguito nel 1980 da B2Unit. Ma è nel 1983, con la colonna sonora del film di Nagisa Oshima Merry Christmas Mr. Lawrence, che Sakamoto elabora una cifra stilistica che diventerà inconfondibile, legando un’impronta classica occidentale a ritmi e suoni orientali.
Con gli album seguenti, il compositore nipponico si muove attraverso nuovi territori, incontrando un’etnica quasi tribale, pop, funky ed elettronica, fino a trascendere nella new age.
Recuperando una classicità pura e solenne, al confine fra la civiltà musicale asiatica e quella europea, conquista il premio Oscar per la colonna sonora dell’Ultimo Imperatore di Bertolucci, con cui lavora anche per Il tè nel deserto ed Il Piccolo Buddha.
Con gli anni il compositore tesse una tela sempre più fitta fra antichi riverberi di tradizione giapponese e sonorità elettroniche in continuo cambiamento. Nel suo percorso creativo Ryuichi Sakamoto è spesso accompagnato dal suo pianoforte, capace di incidere magiche e limpide arie orientali. I suoi capolavori sono stati recentemente raccolti nella collezione dal titolo Mototronic.