A cura di Claudio Masenza, Flavio Merkel
La rassegna cinematografica Grand Tour Cinema ha presentato una nutrita serie di produzioni cinematografiche di matrice europea. Il titolo della rassegna, in sintonia con il tema guida di questa edizione 1992 del festival, vuole evocare l’idea e la prospettiva stessa di quel tour di settecentesca memoria che portava, attraverso il viaggio per i paesi europei, alla conoscenza, per il viaggiatore, di culture, mondi e tradizioni del vecchio continente. Il cinema, finestra sul mondo, diventa ora il personalissimo tour che ciascuno spettatore può decidere di compiere – sempre consapevole di guardare, però, attraverso lo sguardo dell’altro. Tale dunque l’idea all’origine di questa bella rassegna che raggruppa numerosi film di cui molti in anteprima: si va dunque dal ritratto dello straordinario ed affascinante filosofo viennese dipinto da Derek Jarman nel suo omonimo Wittgenstein, ad un altro ritratto, questa volta dell’intellettuale còlto nella sua impotenza, firmato da Bernardo Bertolucci con il suo Partner, passando attraverso un amore giocato fra due gemelle (Demasiado corazón di Eduardo Campoy), l’infrangimento di tutti i tabù sociali nell’intimità delle mura domestiche (The cement garden di Andrew Birkin), la negazione di ogni principio di vita borghese, pur conservandone le apparenze (Vieille Canaille di Gerard Jourd’hui), o infine la dolorosa scelta fra la passione religiosa e l’impegno politico (Daenes di Stijn Coninx).
I curatori hanno proposto inoltre, al fianco di questa selezioni di produzioni cinematografiche europee, una scelta di cortometraggi – genere che difficilmente trova una sua distribuzione nelle sale -, privilegiando, questa volta, quelli firmati da registi italiani tra i quali Roberto Brambilla, Silvio Soldini, Sandro Baldoni, Valerio Andrei e Roberta Torre.
E poiché la città di Roma restava la meta privilegiata di quel Tour del XVIII secolo, Masenza e Merkel hanno voluto restituire, attraverso il cinema, uno sguardo decentrato sulla città: non le rovine, né le vie centrali, ma la periferia, i quartieri popolari che tanto Pasolini aveva raccontato e descritto con voce lucida, toccante e visionaria. Attraverso le vicende notturne di un gruppo di ladruncoli (La notte brava di Mauro Bolognini), il vagabondare di un uomo comune tra gli immigrati ed i delinquenti delle periferie (Un’altra vita di Mazzacurati), la storia del venditore di profilattici sull’ape sgangherata tra transessuali e viados (L’uomo dei guanti di Cristiano Bortone) o infine il confuso girovagare in un giorno estivo di un singolare spacciatore (Fuori dal giorno di Paolo Bologna), emerge una realtà spessa e pesante che si affianca prepotentemente alla raffigurazione della città eterna, bellissima ed indipendente dalle vite altrui, nelle sue millenarie rovine.
PROGRAMMA
Wittgenstein
Regia Derek Jarman
Con Karl Johnson, Michael Gough, Tilda Swinton, John Quentin, Clancy Chassay
75′ – 1993 – Gran Bretagna
versione originale (in anteprima)
È il ritratto di Ludwig Wittgenstein, uno dei più importanti filosofi di questo secolo. Nato a Vienna nel 1889, ultimo di nove figli (di cui tre fratelli morti suicidi), Ludwig studia a Cambridge diventando un brillante pensatore. La sua ricerca intellettuale e i suoi tormenti interiori lo portano ad una serie di incontri fondamentali (come quello con Bertrand Russell) e ad una vita errabonda. Partecipa come volontario alla Grande Guerra, insegna in Austria, lavora in Russia, fa il giardiniere ed il portiere. Ritorna a Cambridge dove nel 1951 muore di cancro. Le sue ultime parole sono state: “Dite a tutti che ho avuto una vita meravigliosa”.
Girato in sole due settimane con un budget di 300.000 sterline, il film lascia emergere il particolare gusto stilistico di Derek Jarman (Sebastiane, Caravaggio, Edoardo II), regista inglese dalla prolifica carriera (anche video) oltre che scrittore e pittore. I critici inglesi hanno affermato che Jarman, in Wittgenstein, riesce a catturare lo spirito del soggetto ed a renderlo nella maniera più intelligente ed accessibile.
Couples & Robbers
Regia Claire Peploe
Con Peter Eyre, Rick Mayall
28′ – 1981 – Gran Bretagna
versione originale con simultanea
Candidato all’Oscar come miglior cortometraggio.
Partner
Regia Bernardo Bertolucci
Con Pierre Clementi, Stefania Sandrelli, Tina Aumont, Sergio Tofano, Giulio Cesare Castello, Romano Costa, Ninetto Davoli
105′ – 1968 – Italia
Ispirato al racconto Il sosia di Dostoevskij, è un film-manifesto sull’impotenza dell’intellettuale borghese di fronte alla sua voglia rivoluzionaria (l’anno, si noti bene, è il fatidico 1968).
Giacobbe è un giovane insoddisfatto che cerca e trova un altro “io” cui far compiere tutte le azioni che non ha il coraggio di portare a termine in prima persona. Il finale del film tuttavia invita a liberarsi di questo scomodo partner, presente in ognuno di noi, per affrontare la società e la vita senza maschera.
“È un film molto teorico nel suo carattere deliberatamente antinaturalistico sia nell’esposizione degli avvenimenti sia a livello di immagini; nel suo radicale rifiuto di una ‘imitazione’ del reale, Bertolucci stravolge ogni dato, non soltanto passando continuamente dalla vita al cinema e viceversa, ma confondendo i due universi” (Morando Morandini).
“È un film in cui mi sono spinto molto in avanti, con un certo piacere del rischio, a diversi livelli: autobiografico (dire senza pudori la mia schizofrenia di intellettuale…), linguistico (rifiuto del montaggio, piano-sequenza, ecc.) e produttivo…” (Bernardo Bertolucci).
12 luglio
Demasiado corazon
(Demasiado)
Regia Eduardo Campoy
Con Victoria Abril, Manuel Bandera, Monica Molina, Pastor Vega
100′ – 1993 – Spagna
versione originale (in anteprima)
Protagoniste del film due gemelle (interpretate entrambe dalla sempre intensa Victoria Abril) secondo i canoni classici del melodramma cinematografico: una buona e ingenua, l’altra astuta e cattiva. In mezzo un uomo bello e un po’ canaglia, innamorato della buona ma circuito dalla cattiva. Il problema è distinguerle.
Campoy si destreggia fra ambiguità, noir (ma solare, spagnolo), presunti assassini e slittamenti amorosi con uno stile ironico e colorato, sottolineato da suoni e atmosfere di tipico stampo iberico.
Io e Annabella
Regia Mary Sellers
Con i gemelli Ruggeri
15′ – 1992 – Italia
Un’altra vita
Regia Carlo Mazzacurati
Con Silvio Orlando, Adrianna Biedrzynska, Claudio Amendola, Giorgio Tirabassi, Antonello Fassari, Antonella Ponziani, KimRossi Stuart
95′ – 1992 – Italia
Un tranquillo dentista incontra, innamorandosene, una ragazza russa che improvvisamente sparisce. La sua ricerca porta quest’uomo “comune” a contatto col mondo degli immigrati e dei balordi della periferia romana. È la scoperta, anche da parte dello spettatore, di un’altra Roma, quella delle periferie violente, dei soldi facili, della solitudine e della disperazione. Amore e tragedia in chiave realistica nel terzo film di Carlo Mazzacurati (dopo Notte italiana e Il prete bello), che si insedia autorevolmente fra i più interessanti e intelligenti registi del nuovo cinema italiano.
13 luglio
Rue du bac
(Oltre la notte)
Regia Gabriel Aghion
Con Genevieve Bujold, Frederic Constant, Vincent Vallier, Françoise Brion, Edith Scob, Farida Rahoudadj
95′ – 1991 – Francia
versione originale (in anteprima)
Raphael è un eterno studente che trascura gli studi, passa il suo tempo nei bar e va a zonzo con gli amici. Ma qualsiasi cosa faccia, o non faccia, tutti lo amano perché possiede bellezza, fascino, intelligenza, sensibilità e soprattutto grazia. Suo prozio dice che è solo questione di grazia: o la si ha o non la si ha. Ma chi ce l’ha, come Raphael, non la potrà perdere mai. Nemmeno quando arriverà l’amore, quello vero, puro e semplice, cioè ambiguo e complicato…
Gabriel Aghion, che aveva già firmato La scarlatine nel 1984, rivela le sue influenze letterarie in questa storia di destini incrociati, di seduzioni, di ambizioni frustrate, di amori feriti.
Gran Premio al festival del cinema francofono di Saint-Martin.
L’orologio
Regia Luciano Tremarelli
Con Giuseppe Pianviti, Daniele Loreti
14′ – 1992 – Italia
La notte brava
Regia Mauro Bolognini
Con Rosanna Schiaffino, Elsa Martinelli, Laurent Terzieff, Jean-Claude Brialy, Anna Maria Ferrero, Mylene Demongeot, Franco Interlenghi, Antonella Lualdi, Tomas Milliam
105′ – 1959 – Italia
Un gruppo di giovani sbandati gira una notte intera per Roma, spendendo nei locali il ricavato di un furto. Gli amici pian piano si disperdono e l’ultimo, all’alba, si dirige verso casa con le ultime mille lire. Sceneggiato da Pier Paolo Pasolini dal suo romanzo Ragazzi di vita, il film risente di un cast di attori troppo “carini” o doppiati (perché francesi) per risultare credibili (Pasolini aveva inutilmente raccomandato l’uso di ragazzi “veri”), ma ci mostra una Roma ormai sparita.
14 luglio
Il giardino dei ciliegi
Regia Antonello Aglioti
Con Susan Strasberg, Marisa Berenson, Barbara De Rossi, Gabriele Gori, Dado Ruspoli, Valentina Forte, Lino Capolicchio, Cristiana Borghi
95′ – 1992 – Italia (in anteprima)
Il capolavoro teatrale di Anton Cechov è stato rappresentato dai più grandi registi teatrali, da Visconti a Peter Brook a Strehler, ma questa è la sua prima versione cinematografica ed è anche il debutto nel cinema di Antonello Aglioti, scenografo, pittore e regista teatrale, che ha scritto la sceneggiatura con Bernardino Zapponi.
Non più la Russia di fine Ottocento, ma l’Italia di oggi. Aglioti ha adattato il testo alle sue esigenze creative, esaltandone i silenzi, i significati simbolici e quell’erotismo che nell’autore russo era appena accennato. Ha dichiarato infatti: “Avevo già messo in scena questo testo alla Piramide, sottolineando il carattere malinconico e decadente dei personaggi. Qui ho cercato di rendere più esplicito il sottotesto mettendo in luce la taciuta sensualità dell’opera”. Una trasposzione che ha suscitato curiosità e sollevato polemiche ai Festival internazionali in cui è stata presentata.
Bel ragazzo
Regia Georges Bensoussan
Con Valerio Andrei
12′ – 1987 – Francia
L’imperatore di Roma
Regia Nico D’Alessandria
Con Gerardo Sperandini, Nadia Haggi, Giuseppe Amodio, Agnese De Donato, Fulvio Meloni
90′ – 1987 – Italia
Il film si avvale di un interprete d’eccezione, ovvero la medesima persona che ne ha ispirato la storia: un giovane, giudicato malato di mente e socialmente pericoloso, viene internato per più di due anni nel manicomio criminale di Aversa, uscito, in licenza sperimentale, gira il film. Riacquistata la piena libertà, dopo pochi mesi viene nuovamente arrestato e ritenuto malato di mente.
15 luglio
The cement garden
(Il giardino di cemento)
Regia Andrew Birkin
Con Charlotte Gainsbourg, Andrew Robertson, Alice Coulthard, Ned Birkin, Sinead Cusack, Jochen Horst
105′ – 1993 – Gran Bretagna
versione originale (in anteprima)
Tratto dal primo romanzo di Ian McEwan, il film racconta la storia di quattro fratelli (due maschi e due femmine) che vivono in una casa strana, isolata, dove, dopo la morte dei genitori, hanno creato un mondo a propria misura. Infrangono i tabù e le convenzioni morali per giocare con l’incesto e il ribaltamento dei ruoli. Ma è un mondo, fragile e vulnerabile, che la presenza di un estraneo potrebbe incrinare.
Andrew Birkin è al suo terzo film dopo Bruciante segreto e Salt of Our Skin.
Quartiere
Regia Silvano Agosti
Con Victoria Zinny, Dario Ghirardi, Lino Salemme, Paola Agosti, Alessandra Corsale, Georgette Ranucci
124′ – 1987 – Italia
“Quartiere racchiude alcune situazioni di vita e di amore […] Attraverso le stagioni del vivere cresce in ogni anfratto del silenzio e della solitudine la vitalità dell’amore, perenne e perpetuamente frustrato dalle convenzioni del quotidiano […]. Ma il fascino e il mistero dell’incontro vincono qualsiasi ostacolo […] Le storie narrate in questo film sono autentiche e spesso i personaggi che le hanno interpretate sono gli stessi che le hanno vissute” (Silvano Agosti).
16 luglio
Vieille canaille
(Vecchia canaglia)
Regia Gerard Jourd’hui
Con Michel Serrault, Anna Galiena, Pierre Richard, Jean-Pierre Bouvier
100′ – 1993 – Francia
versione originale (in anteprima)
È la storia di un anziano borghese (Serrault) che dopo aver ucciso la moglie – due anni prima – ora stampa biglietti falsi da 500 franchi. Cena regolarmente con l’amico ispettore di polizia (Richard) che ancora spera di trovare l’assassino di sua moglie. Quando la sua segretaria (Galiena) combina un pasticcio coi soldi falsi, il tranquillo signore rimette in moto la macchina perversa del killer.
Scritto, prodotto e diretto da Jourd’hui che debutta nella regia con questo film tratto da un giallo di Frederic Brown.
Exit
Regia Pino Quartullo e StefanoReali
Con Pino Quartullo, Blas Roca Rey, Pasquale Anselmo, Maria Palato
15′ – 1985 – Italia
Candidato all’Oscar come miglior cortometraggio. Concha De Oro a San Sebastiano.
Verso sud
Regia Pasquale Pozzessere
Con Antonella Ponziani, Stefano Dionisi, Tito Schipa JR., Pierfrancesco Pergoli
88′ – 1992 – Italia
Due giovani emarginati: Paola è uscita dal carcere ed ha un figlio all’orfanotrofio, Eugenio è cresciuto in istituti e vive rubacchiando. Quando si incontrano non possono che innamorarsi e cercare una vita meno difficile lontano da Roma, appunto “verso sud”.
“L’idea del film nasce dall’esigenza forte di dar voce a quella umanità che si annida e prolifera nei dintorni delle più importanti stazioni ferroviarie: una sorta di grande e terribile metafora ad un tempo sociale ed esistenziale” (Pasquale Pozzessere).
17 luglio
Daens
Regia Stijn Coninx
Con Jan Decleir, Gerard Desarthe, Antje De Boeck, Michael Pas, Johan Leysen, Idwig Stephane
134′ – 1992 – Belgio
versione originale con sottotitoli (in anteprima)
Città di Aalst (Belgio), 1893: nelle fabbriche uomini, donne e bambini lavorano tredici ore al giorno in atroci condizioni. L’aumento di incidenti mortali sul lavoro porta Nette, una giovane operaia, ad organizzare uno sciopero. Nette chiede aiuto all’abate Daens, che scrive un articolo sulle condizioni disumane dei lavoratori. Questo articolo ha l’effetto di una bomba: viene istituita una commissione d’inchiesta nonostante l’opposizione di Woeste, presidente del Partito Cattolico Conservatore. Woeste scatena una campagna di discredito nei confronti dell’abate Daens.
Anche re Leopoldo II e papa Leone XIII intervengono pesantemente. Daens si trova costretto a scegliere tra la missione religiosa e l’impegno politico. Nette gli chiede di non rinunciare alla lotta.
Il film è stato candidato all’Oscar come miglior film straniero.
L’uomo dei guanti
Regia Cristiano Bortone
Con Alfredo Pea, Luisa Brecht, Antonella Ponziani
42′ – 1992 – Italia
La crudele storia d’amore fra due emarginati: Mara, un transessuale brasiliano, e Domenico, un omino introverso e quasi autistico che guadagna i pochi soldi per tirare avanti girando tutta la notte sulla sua Ape sgangherata, vendendo preservativi ai trans del villaggio Flaminio.
18 luglio
Il ventre di Maria
Regia Memé Perlini
Con Agnese Nano, Nuccio Siano, Karl Zinny, Giuseppe Ieracitano, Irene Grazioli, Anna Maria Loliva, Viviana Fedeli, Mario Schiano, Raoul Bova
90′ – 1992 – Italia (in anteprima)
Maria è legata a Giuseppe, tuttavia non lo ama e lo rifiuta, preferendogli un uomo bellissimo che le appare di notte. Una notte, l’uomo del sogno le annuncia la nascita di un figlio. Maria si scopre incinta e le reazioni di Giuseppe sono furibonde. Gesù è un bambino diverso, crea problemi fino a sparire del tutto. Dopo anni, alcune donne raccontano a Maria di uno straniero che parla alle folle e guarisce i malati. Maria va alla sua ricerca, ma, una volta trovatolo, non riesce a vederne il volto perché il sole, alle sue spalle, ne rende impossibile la visione.
Secondo Perlini, i suoi Maria, Giuseppe e Gesù non corrispondono ai personaggi della Sacra Famiglia: “È una storia poetica, in cui la religione è soltanto un pretesto per raccontare delle verità”.
Fuori dal giorno
Regia Paolo Bologna
Con Leonardo Treviglio, Ennio Fantastichini, Lidia Broccolini, Francesco Comegna, Cloris Brosca, Angelica Ippolito
80′ – 1982 – Italia
“Ho sognato una cosa terribile: di essere sveglio” dice il protagonista, giovane regista bello e dannato che vende cocaina per finanziare il film che sta girando. Una Roma quasi inedita fa da sfondo al suo girovagare confuso in un giorno d’estate. “Uno dei prodotti più maturi del cinema italiano”, ha scritto Alberto Farassino, “con tutti gli ingredienti e i riferimenti del genere: vuoti interiori e cinema nel cinema, Wenders e Scorsese, vagabondaggio e droga, iperrealismo e metropoli”.
19 luglio
Il viaggio della speranza
(Reise der Hoffnung)
Regia Xavier Koller
Con Necmettin Cobanoglu, Nur Surer, Emin Sivas, Mathias Gnadinger
100′ – 1990 – Svizzera
versione italiana (in anteprima)
È la storia vera di una coppia turca, Haydar e Meryem, che nel settembre 1988 lascia il desolato villaggio sui monti dell’Anatolia per raggiungere la Svizzera, dove spera di trovare una vita migliore. Li accompagna il figlio di sette anni, Mehmet Ali, il più grande dei loro sette figli. Per pagarsi il viaggio i due hanno venduto tutti i loro miseri beni. A Istanbul si imbarcano clandestinamente su un mercantile per Napoli. In Italia alcuni contrabbandieri li guidano sino al passo dello Spluga. Quando tentano di attraversare, come clandestini, il confine della confederazione, il destino si accanisce di nuovo contro di loro.
Premio Oscar 1991 per il miglior film straniero.
La casa rosa
Regia Roberta Brambilla
Con Maria Pia Calzone, Laura Verga
13′ – 1993 – Italia
La bolletta
Regia Sandro Baldoni
Con Ivano Marescotti, Silvia Cohen, Sebastiano Filocamo
28′ – 1992 – Italia
Antonio e Cleo
Regia Silvio Soldini
Con Andrea Novicov, Carla Chiarelli
15′ – 1989 – Italia
20 luglio
Signorina Giulia
Regia Roberto Marafante
Con Andrea Occhipinti, Isa Danieli, Isabel Russinova, Giuliana Calandra, Lorenzo Majnoni
88′ – 1993 – Italia (in anteprima)
Giancarlo è un giovane manager: ha studiato in America, lavora in una società, è fidanzato con Vittoria. Sembra tutto perfetto ma invece si cela un’insofferenza profonda. Vive nella vecchia casa dei genitori in un condominio quasi periferico, dove ogni tanto irrompe la zia troppo loquace, che un giorno gli presenta la signorina Giulia, una vitale pellicciaia di mezz’età che abita nel suo stesso palazzo. Giancarlo ne rimane stranamente affascinato e inizia un timido corteggiamento che la diffidente Giulia non capisce. È una storia impossibile che porterà a cambiamenti (definitivi) nella vita di entrambi.
Il dono dei Magi
Regia Valerio Andrei
Con Silvia Mocci, Valerio Andrei
21′ – 1992 – Italia
Nastro d’Argento 1993 per il miglior cortometraggio.
Tempo da buttare
Regia Roberta Torre
15′ – 1991 – Italia
The blue fiction
(La finzione blu)
Regia Marco Tempo Puccioni
Con Bianca Rossini, Philip Littell, Bart Regehr, Alice Cunningham
36′ – 1992 – Italia
versione originale con sottotitoli.
21 luglio
Notturno
Regia Fritz Lehner
Con Udo Samel, Daniel Olbrychski, Wojtek Psoniak, Michaela Widhalm, Marelle Geisler
130′ – 1988 – Austria
versione originale con sottotitoli (in anteprima)
Gli ultimi anni della vita del compositore viennese Franz Schubert, morto a soli 31 anni di sifilide. È un uomo solo, ipersensibile, malato, dalla sessualità confusa e repressa, sofferente per il suo aspetto fisico. Circondato da pochi amici, consacra la sua esistenza alla composizione musicale, subendo sistematici rifiuti: nessuna sua sinfonia fu eseguita pubblicamente finché egli era in vita.
Un ritratto rigoroso e crudo, ma non privo di emozioni, basato più sulla forza delle immagini che sul dialogo. L’uso della musica è innovativo ed enfatizza l’ossessione di Schubert per la ricerca di suoni e melodie originali.
Agosto
Regia Massimo Spano
Con Roberto Citran, Sabina Guzzanti, Massimo Wertmuller, Antonello Fassari, Dado Ruspoli, Monica Scattini, Francesca D’Aloja
85′ – 1993 – Italia (in anteprima)
In uno di quei giorni soffocanti tipici dell’agosto romano, un uomo riceve la telefonata della sua ragazza: lei lo lascia per un altro. I due si incontrano e passano due giorni ad analizzare il loro rapporto. Vari amici accorrono al capezzale di questa coppia in crisi, ognuno con i suoi consigli (ed i suoi problemi). Quando pensa finalmente che le cose si siano ormai accomodate, la ragazza gli dà un appuntamento, ma non si presenta. Né la compagnia di un amico né l’incontro con una bella ragazza lo sollevano dalla disperazione in cui è precipitato. Il ritorno a casa potrebbe riservargli qualche sorpresa.
22 luglio
Caccia alla vedova
Regia Giorgio Ferrara
Con Isabella Rossellini, Tom Conti, Michel Duchaussoy, James Wilby, Alexandr Abdulov, Zouc
80′ – 1991 – Italia (in anteprima)
Liberamente tratto da La vedova scaltra di Goldoni, è ambientato in una Venezia completamente ricostruita in Russia, negli studi della MOSFILM.
La giovane Rosanna, rimasta vedova il giorno delle nozze, scopre di essere l’unica erede di un ingente patrimonio. Tre pretendenti stranieri, un inglese, un francese e un russo, si mettono a caccia della vedova. I tre inquisitori del tribunale della repubblica non vogliono che questo patrimonio lasci la città, quindi premono perché Rosanna sposi il conte Angelo, suo ex fidanzato. Angelo, inaspettatamente, rifiuta la proposta. Commedia degli equivoci che si susseguono senza lasciare tempi morti, in una Venezia brulicante di agenti segreti, amanti, pretendenti, miserabili mendicanti, ricchi signori e aristocratici.
Nuvem
Regia Ana Luisa Guimaraes
Con Rosa Castro André, Afonso Melo, Guilherme Filipe, Sao José Lapa
90′ – 1991 – Portogallo
versione originale con sottotitoli (in anteprima)
Tomas è un ragazzo che lotta per essere capo di una banda di emarginati. Una notte, perdendo il controllo della situazione, fa un passo falso che porta alla morte accidentale di uno dei ragazzi. Laura, che forse è stata testimone del crimine, può diventare un pericolo per Tomas che cerca di intimidirla. Laura si innamora di Tomas ma non parla di ciò che ha visto: il suo silenzio diventa una minaccia per il ragazzo che vive in un mondo ossessionato dalla violenza. L’amore di Laura diventa inoltre il segno più inquietante della sua incapacità di amare.
Opera prima della regista portoghese Guimaraes, presentata alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia.
23 luglio