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Parco del Celio
dall'11 al 21 Luglio 1995
25romaeuropa.net

Scuole di musica popolare

Romaeuropa a Massenzio


Con la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, Associazione Culturale Bosio Big Band, Scuola di Musica C.I.A.C., Scuola di batteria e percussioni Timba, Scuola Popolare di Musica di Testaccio, Scuola Popolare di Musica di Villa Gordiani, Saint Louis Music Academy, Università della Musica

Ciascuna delle sette scuole coinvolte nelle esibizioni di Romaeuropa a Massenzio svolge un ruolo decisivo nel portare all’attenzione del pubblico e delle istituzioni la musica “extracolta”, bandistica e popolare, quel mix di alto potenziale spettacolare e culturale che mette alla prova il complesso mestiere del musicista, rendendone così concreta l’essenza ed il senso. Le formazioni che le rappresentano a Romaeuropa hanno interpretato in modo diverso l’idea di “frontiera”, parola chiave per comprendere la cultura contemporanea, che si nutre dell’incontro tra generi diversi. Nella scuola di Testaccio, in quella di Donna Olimpia, in quella del C.I.A.C., di Villa Gordiani, del Saint Louis, dell’Università della musica così come nella scuola di percussioni Timba, lavorano alcuni dei migliori musicisti della scena romana. Un programma musicale ispirato alla varietà, che va dal jazz alla musica per big band fino al repertorio popolare e all’uso del computer e delle sole percussioni e che svela il variegato mondo romano delle scuole popolari che, da anni, svolgono l’importante funzione di creare e sostenere un tessuto musicale locale e per tutti.

PROGRAMMA

11 luglio
La Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia presenta
AI CONFINI DEL JAZZ ITALIANO
Ensemble Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia Big Band (Giovanni di Cosimo, tromba, Cario Capobianchi, tromba, Francesco Cecchini, tromba, Luca De Carlo, tromba, Andrea Pandolfo, tromba, Luca Giustozzi, trombone, Orietta Priore, trombone, Sergio Saudelli, trombone, Andrea Pagani, trombone, Luigino Leonardi, trombone, Claudio Pacifici, sassofono, Stefano Barillà, sassofono, Stefano Ribeca, sassofono, Marco Domenichelli, sassofono, Fabiano Pellini, sassofono, Francesco Saverio Galtieri, pianoforte, Paolo Melchionna, pianoforte, Mauro Domenichelli, chitarra, Daniele Pizzardi, basso elettrico, Giancarlo De Paolis, contrabbasso, Rodolfo Rossi, batteria)
Musica Tommaso (Variazioni sul nome di Bach, Palla n° 13), Giannatempo (Distanze), Morrà (Offshore), Tiso (Fili in Jo, Morpho Line, Heatroom, Gil’s Ghost, Chase the phantom – dalla colonna sonora del film Il fantasma dell’Opera)
Durata 70′

12 luglio
L’ Associazione Culturale Bosio Big Band presenta
TRILLILLÌ – STORIE DI MAGICI ORGANETTI ED ALTRE MERAVIGLIE
Favola musicale per attori, giocolieri, danzatori, voci, percussioni ed orchestra di organetti
Testi e musiche Ambrogio Sparagna
Attori e giocolieri Gianni lacobacci, Cristina Barzi, Simonetta Centi, Roberto Di Lernia, Maurizio Stammati, Bruno Treglia
Voci Graziella Antonucci, Antonella Costanze, Antonella Giallatini, Anna Maria Giordano
Percussioni Massimo Carrano e l’Orchestra di organetti Bosio Big Band
Coreografie Ivo Di Matteo
Costumi Luciano Capozzi, Paola De Stefano, Maria Filippi
Scenografie Bruno Treglia
Luci Paolo Camera
Suono Gennaro Mele
Regia Piero D’Onofrio
Orchestrazione e direzione Ambrogio Sparagna
Durata 75′

13 luglio
La Scuola di Musica C.I.A.C. presenta
FRONTIERE
Composto, arrangiato e diretto da
Stefano Rotondi
Ensemble C.I.A.C. Friends Orchestra (Vinicio Ruggiero, flauto, Luca Coirò, clarinetto, Manuela Manzi, clarinetto, Alessandro Abate, tromba, Andrea Bacciali, tromba, Valerio Prigioni, tromba, Luca Urbani, tromba, Francesca Lanz, sax soprano, Guendalina Pacifici, sax soprano, Simona Stacchi, sax soprano, Gianluca Fiorello, sax alto, Giorgio Guarini, sax alto, Francesco Mazzetti, sax alto, Federica Pizzoli, sax alto, Rita Reale, sax alto, Gaetano Santaniello, sax alto, Eleonora Vicario, sax alto, Vieri Bandinelli, sax tenore, Veronica Di Stefano, sax tenore, Eugenio Giglio, sax tenore, Lorenzo Giorgi, sax tenore, Alessandro Sigalot, sax tenore, Andrea Ventura, sax tenore, Francesco Sennis, sax baritono, Paolo Di Saverio, chitarra, Alessandro Mazza, basso elettrico, Francesco Bemardis, pianoforte, Paolo Rumori, batteria, Giuliana Bruschini, voce, Pierluca Buonfrate, voce, Paola Caselli, voce, Elisabetta Cassese, voce, Franco Dazzi, voce, Carla Grassi, voce, Sahela Indrizzi, voce, Elena Leonini, voce, Raffaella Misiti, voce, Luca Scalzini, voce, Bruna Scaramella, voce, Mariateresa Schiavi, voce, Letizia Ximenes, voce), C.I.A.C. Messengers (Giovanni Di Cosimo, tromba, Enrico Ghelardi, sax e clarinetto, Claudio Pacifici, sax tenore, Francesco Baro, sax contralto, Guglielmo Battistelli, trombone, Carlo Cittadini, pianoforte, Roberto Nicoletti, chitarra, Marco Camboni, contrabasso, Giuseppe Giampietro, batteria, Luigi Calcagni, percussioni, Bruno Conti, voce recitante)
Durata 60′

14 luglio
La Scuola di batteria e percussioni Timba presenta
II TAMBURO E L’ELETTRONICA
Ensemble
Marchino Band (Paolo Mappa, Giovanni Lo Cascio, Michele Rabbia, Claudio Piselli, Alberto Esposito, Dario Busca, Niang Matar, Raffaello Murrone, Maura Callotta, Stefano Fiorentino, Paola Carletti, Sergio Gurrieri, Valerio Caci, Davide Pacelli), Quartetto di batterie (Giuseppe Giampietro, Emanuele Smimmo, Claudio Piselli, Stefano Fiorentino), Gruppo di multipercussionismo (Massimo Carrano, Arnaldo Vacca, Andrea Caroselli, Tom Ravi Pagnamenta, Carlo Martinelli, Raffaela Siniscalchi)
Durata 130′

15 e 16 luglio
La Scuola Popolare di Musica di Testaccio presenta
FOGLI D’ALBUM DELL’800
Canzoni anarchiche e patriottiche
Rivisitate da
Giovanna Marini
Adattamento per banda e coro Silverio Cortesi
Ensemble Banda della scuola popolare di musica di Testaccio, Coro del laboratorio di studio sugli inni e canti di lotta tenuto da Giovanna Marini, Gruppi corali delle associazioni Testaccio France, Testaccio Swisse e Testacelo Belgique.
Direzione Silverio Cortesi
Coordinamento Gruppi corali Giovanna Marini
Durata 80′

17 e 18 luglio
La Scuola Popolare di Musica di Villa Gordiani presenta
ANTIFONIE
Suite per voce solista, coro e orchestra
Musica
Antonio Apuzzo, Pino Capomolla, Umberto Coletta, Pasquale Innarella, Mauro Orselli, Silvano Presciuttini, Roberto Spadoni
Orchestrazione Roberto Spadoni, Orchestra e Coro della scuola popolare di musica di Villa Gordiani
Ensemble Orchestra e Coro della scuola popolare di musica di Villa Gordiani (Tina Bellandi, voce solista, Generoso De Angelis, sax contralto, Lucia Carta, sax contralto, Antonio Apuzzo, sax tenore e clarinetto, Manrico Petrini, sax tenore, Antonia Tessitore, sax baritono, Valerla Battoli, tromba e flicorno, Pierluigi Paviglianiti, tromba, Nicola Chestì, trombone, Pasquale Innarella, corno, Pino Capomolla, flauto traverso, Vincenzo Fersini, flauto traverso, Romolo Testoni, clarinetto, Tina Vasaturo, violino, Gianni Pieri, violoncello, Umberto Coletta, pianoforte e tastiera. Assunta Picardi, pianoforte, Cesare Ficozza, chitarra, Sandro Lalla, contrabbasso, Valentino Carotti, basso elettrico, Mauro Orselli, batteria e percussioni, Fabrizio Boccardelli, batteria; Soprani: Domenica Apuzzo, Agata Carpiglia, Silvia Ceccarelli, Stefania Papa, Gianna Sali, Cristina Vergine; Contralti: Simona Favilla, Annarita Germani, Sabrina Germani, Marianna Licciardello, Daniela Michelangeli, Roberta Tulli, Giovanna Vitiello, Alessia Volpicelli: Tenori: Giovanni Avagliano, Eugenio Bocchi, Emanuele Cuccia, Alomgir Hossen, David Marini; Bassi: Luigi Cherubini, Marco Ottavi, Luciano Pecoraro)
Direzione Roberto Spadoni
Durata 90′

19 luglio
La Saint Louis Music Academy presenta
ULISSE E L’OMBRA
Azione scenica
Bruno Tommaso, per quattro voci e orchestra
Ensemble Saint Louis Music Academy Orchestra (Flauti: Gabriella Mazza, Marina Laureti; Oboe: Stefania Codraro; Clarinetto: Alessandro Passarelli; Fagotto: Giuliano Soldivieri; Sax: Paolo Farinelli, Gabriele Coen, Daniele Tittarelli, Marcelle Duranti; Trombe: Andrea Sagone, Andrea Pandolfo, Massimiliano Baglioni; Trombone: Andrea Pagani; Violini: Laura Ammannato, Anna Briamonte; Viola: Paolo Botti; Voci: Raffaella Siniscalchi, Valerla Barbuto, Giulia D’Alessio, Alessandro Contini; Chiatrra: Massimo Lattanzi; Pianoforte: Stefania Tallini; Contrabbasso: Andrea Colocci; Batteria: Francesco Canturi)
Durata 60′

20 luglio
L’ Università della Musica presenta
LO SPIRITO DELLA MACCHINA, UN CONFINE VIRTUALE
Interpreti e computer programming
Lara Bartocci, Daniele Bonvicini, Fabrizio Fantuzzi, Dario Ripani, Vito Volpe
Coordinamento Luca Proietti
Commissione Romaeuropa Festival 1995
Durata 60′

21 luglio
La Scuola di batteria e percussioni Timba presenta
PERCUSSIONI DELL’ANIMA – RITMI ETNICI E POPOLARI
Ensemble
Gruppo di percussione acustica persiana (Mohsen Kassirossafar, Francesco Piazza, Francesco Maisto), Gruppo di percussione cubana – rumba, columbia, makuta, conga (Roberto Evangelisti, Valter Paiola, Fabrizio Alberti, Alessandro Desideri, Alberto Cintio, Michele Mancaniello, Andrea La Malfa, Paola Carletti, Fausto Murgiolu, Giovanni Prignano, Daniele Rossi, Martina Baratta), Gruppo di percussione italiana (Nando Citarella, Raniero Bassano, Stefano Alfani, Pietro Caputo, Maura Carlona, Stefano Taliento, Stefano Domizi, Sebastiano Ceschi, Sara Foi, Elena Castellacci, Sara Fradiani, Dora Mainella, Valerio Manca, Claudia Capitili, Michele Martino, Valerla Adilardi), Gruppo di percussione brasiliana – timbalada, olodum, pagode, samba enredo (Roberto Dimas De Camargo, Claudia Canarile, Andrea Caroselli, Emesto Fantini, Massimo Franco, Antonio Folgori, Massimiliano La Masa, Marco Moro, Barbara Musi, Mariagrazia Rodriguez, Antonello Ruscitto, Cristiana Cleri, Micaela Uccelli, Cinzia Annentano, Umberto Papadia, Caterina Pilò, Alberto Poerio)
Durata 130′

 

LE SCUOLE DI MUSICA POPOLARE
di Paolo Biamonte

La musica in Italia non ha una vita facile. I problemi sono tanti e di diversa natura, a cominciare da quello, cronico per le grandi città e in particolare per Roma, degli spazi. Ma la questione ha radici più profonde e investe l’atteggiamento che le nostre istituzioni hanno nei confronti della cultura. Un rapporto frastagliato in cui la musica, per così dire extracolta, trova a fatica un suo riconoscimento come valore culturale. Ma, come spesso accade nel nostro paese, gli spazi lasciati vuoti dalle istituzioni vengono riempiti da iniziative che sono espressione di una volontà collettiva. E non e’è dubbio che nella nostra storia recente il ruolo avuto dalle scuole popolari sia stato decisivo per la diffusione e la conoscenza della musica. L’insegnamento del jazz e di altri generi che non appartenessero alla tradizione accademica fino ad una ventina di anni fa aveva trovato soltanto in modo episodico spazio nei conservatori. Poi, proprio dall’iniziati va di musicisti che conoscevano la didattica accademica e i suoi limiti, sono nate le prime scuole popolari di musica, e così anche in Italia, tra mille difficoltà, è stato creato uno spazio per l’insegnamento “extracolto”.

E’ stato un passaggio molto importante per la crescita culturale del nostro paese: non è un caso che in coincidenza con lo sviluppo del fenomeno delle scuole popolari l’Italia abbia visto crescere una generazione di musicisti di jazz, tra i migliori d’Europa, che hanno definitivamente svecchiato la nostra scena musicale, portandola al livello dei paesi più evoluti. I risultati ottenuti da questa generazione, cresciuta con la consapevolezza dell’importanza di un’idea di cultura che vada ben al di là delle antiche divisioni “di genere”, sono stati trasmessi al pubblico degli aspiranti musicisti proprio dalle scuole popolari che hanno così svolto un’importantissima funzione di cinghia di trasmissione della creatività tra i protagonisti del rinnovamento musicale e la “base”. Superata la prima pionieristica fase, dedicata essenzialmente ali’insegnamento del jazz, il movimento delle scuole popolari ha portato in Italia i metodi più avanzati di insegnamento estendendo il campo di azione ai generi più diversi, dal rock, alla fusion, fino alle tradizioni popolari e alla musica contemporanea. E questo ha messo in moto un secondo importante processo di crescita culturale, creando una nuova consapevolezza tra il pubblico finalmente messo in grado di comprendere che è soltanto grazie al superamento di vecchi pregiudizi che la musica può essere considerata “cultura” nella sua globalità.

Musica come cultura dunque, ma anche musica come lavoro: le scuole hanno anche il merito di aver fatto conoscere il mestiere del musicista – che vuoi dire anche studio, metodo, tecnica e professionalità – e di essere diventate un punto di incontro privilegiato per la conoscenza dei segreti dei vari strumenti. Ciascuna delle sette scuole coinvolte in queste serate ha svolto un ruolo decisivo in questo processo. E le formazioni che le rappresentano a Romaeuropa hanno interpretato in modo diverso l’idea di “frontiera”, una parola cardine per comprendere la cultura contemporanea, che si nutre dell’incontro tra generi diversi. Nella scuola di Testaccio, in quella di Donna Olimpia, in quella del C.I.A.C., di Villa Gordiani, del Saint Louis, dell’Università della musica così come nella scuola di percussioni Timba, lavorano alcuni dei migliori musicisti della scena romana. Alcuni di loro suoneranno accanto ai loro allievi in quello scambio tra docenti e studenti che è il presupposto fondamentale perché la didattica possa assumere il suo significato essenziale di diffusione di valori. Un programma musicale ispirato alla varietà, che va dal jazz alla musica per big band fino al repertorio popolare e all’uso del computer e delle sole percussioni: un quadro ricchissimo e sfaccettato, così come ricchissima e sfaccettata è la realtà delle scuole di musica, una realtà che, pur dovendo fare i conti con bilanci ristretti, ha aiutato l’Italia a capire meglio il valore dell’universo della musica.

 

TRILLILLÌ

Il Re Filippo, invidioso del grande affetto che il popolo nutre verso il suonatore di organetto Trillillì, accecato dall’ira ordina di giustiziarlo facendolo bruciare nella piazza del reame. Alla fine del sacrificio, però, come per incanto dalle ceneri si liberano degli usignoli: sono i figli di Trillillì che prendono le sembianze dei suonatori Ruccano, Fraviano e Battente e riescono, dopo varie vicissitudini, a riportare la felicità nel inondo, grazie ai loro poteri magici realizzati al suono dell’organetto. L’idea della musica come arma invincibile contro il male è la metafora che attraversa tutto lo spettacolo, costruito ponendo al centro della scena una singolare orchestra di organetti (la tipica fisarmonica diatonica della musica contadina) a cui fanno da comice le azioni teatrali interpretate da attori e giocolieri, guidati da un banditore-cantastorie a cui è affidato il compito di annunciare le avventure narrate. Nei vari momenti dello spettacolo la musica dell’orchestra di organetti si addensa intorno alla semplice trama narrativa: nascono così le azioni sceniche dello spettacolo che si riferiscono alle meravigliose avventure di Trillillì, Ruccano, Fraviano e Battente, i quali utilizzano le molteplici
modalità espressive tipiche della teatralità popolare contadina (maschere animalesche, trampolieri, pupazzi giganti, danze di corteggiamento…).

Lo spettacolo, che rispetto alle precedenti fortunate edizioni del 1989-1990 ha subito alcune variazioni nella partitura orchestrale e nello svolgimento dell’azione narrativa, colpisce per la naturalezza e per l’immediatezza espressiva, per la forza travolgente della musica di Ambrogio Sparagna e per l’abilità interpretativa dell’originale orchestra di organetti Bosio Big Band.