Amjad

“Due opere immerse nella profondità della memoria collettiva e che offrono lussureggianti elementi visuali e narrativi, divengono stavolta campo per un’indagine situata tra trascrizione e riappropriazione”: così Édouard Lock spiega gli stimoli ricevuti da due balletti come Il lago dei cigni e La bella addormentata nel bosco e delinea lo spirito con cui li ripropone sposando forza e poesia, tradizione e modernità. Amjad, nome marocchino sia femminile che maschile,  il titolo della nuova creazione di questo rivoluzionario coreografo canadese di nazionalità, nato però a Casablanca, dalla scrittura nervosa, impulsiva, provocante, creatore di un movimento di velocità elettrizzante e minuziosa esattezza. In passato Lock ha già usato la danza classica per la scoperta e la creazione di un nuovo vocabolario, facendo addirittura saltare i ballerini sulle punte in furiose atmosfere punk che hanno emozionato anche i palati più raffinati. Trasformazione, risveglio, sensualità: gli archetipi del balletto romantico saranno stavolta destrutturati e ricomposti da un coreografo sempre sensibile all’ambiguità sessuale e alla sovrapposizione di maschile e femminile. Per “raccontare una storia tessuta nella stessa stoffa di quelle che la hanno preceduta” ma in una dimensione contemporanea, Lock ha voluto coinvolgere anche due compositori del calibro di David Lang e Gavin Bryars, che per Amjad hanno riorchestrato e riscritto la musica di Tchaikovsky in una nuova versione per ensemble cameristico.