Christian Partos, secondo il curatore della sua mostra Richard Castelli, è l’incubo dei commissari di esposizioni e musei: non è difficile intuire il perchè. L’uso di materiali e di tecniche eterogenee, che vanno dai materiali naturali, acqua e fuoco, a quelli tradizionali, legno, pietra e metallo, abbinati alla tecnologia e alle più diverse tecniche visuali e illusionistiche sono messe al servizio di opere in movimento, tableaux visivi tra loro molto diversi. A delineare però il suo stile è il modo in cui l’artista svedese attraverso le sue opere sfidi i nostri organi sensoriali, spesso li disorienti e irridendoli li tragga in inganno e infine ci spinga a riflettere, spesso con il sorriso sulle labbra sulle nostre stesse percezioni (il catalogo di alcune opere di Partos è su www.partos.se). Forse dobbiamo alla sua ironia che abbia voluto portare da Fendi, una delle istituzioni della moda italiana, nell’ambito degli Incontri Culturali che hanno luogo a Palazzo Fendi, sia Striptease, dove della spogliarellista e dei suoi abiti non rimane che un’ombra anche se molto tangibile, sia la coppia Adam & Eva che sarà vestita della sola polvere in sospensione dell’ambiente. Ma il mondo che Partos mette in mostra è popolato dagli esseri e dagli oggetti più vari: ampolle sorridenti, orologi con una sola lancetta, televisioni a bolle, e dalle figure, espanse attraverso un sistema ottico, che sono prodotte da una goccia mentre cade nell’acqua.