La musica di Yuval Avital si presenta all’ascoltatore come un formidabile incrocio di culture e stili, lontani nello spazio e nel tempo, in un concerto che si apre a ventaglio, dalle sonorità mediterranee alla musica del sud est asiatico fino alle tecniche contemporanee.
Israeliano residente in Italia, a Milano, Avital è nato nel 1977 a Gerusalemme, città dove nei secoli si sono stratificate le culture e le religioni più diverse: in questa sua origine si può forse cogliere la scintilla di una ispirazione altrettanto stratificata e variegata.
Chitarrista e compositore, le sue partiture si caratterizzano anche per presenza di strumenti musicali di origini disparate e, nel nostro caso, abbinati in maniera inconsueta e che proprio per questo prevedono una profonda collaborazione tra Avital e gli interpreti.
Il programma, tutto di brani in prima esecuzione, e si apre con Music for 7 n. 1, un brano per 7 flauti dolci a tenore ed è ispirato agli ensemble di strumenti di bambù del sud-est asiatico e nello specifico delle Filippine del nord. Qui sarà protagonista l’ensemble flautisti The Running Seven, formazione come si capisce del tutto particolare e composta da eccellenti strumentisti.
Si volta pagina con Sogni, ombre e paesaggi, una Sonata per pianoforte eseguita dalla solista Maria Grazia Bellocchio. Articolato in tre movimenti, questo brano presenta uno strumento che porta con sé, come per osmosi, lo stile colto europeo ma reinterpretato in chiave percussiva, alla luce di elementi musicali mediorientali e alcune tecniche dello spettralismo francese del Novecento.
Music for 7 n. 6, Horror Vacui, per sette fisarmoniche, va alla scoperta di fasce sonore complesse innervate da ritmi cangianti tra ostinato e poliritmie. Nel ruolo di solista e conduttore troviamo Sergio Scappini, un virtuoso della fisarmonica cui hanno dedicato le loro prime assolute compositori come Francesconi, Corghi ed Einaudi.
Appositamente creato per il Festival Romaeuropa, Lelit, rappresenta un punto di incontro e di sintesi tra le antiche tradizioni orali e la musica contemporanea tipico della ricerca di Avital che sarà solista alla chitarra. Tra i solisti spiccano Eli Wande Montesanut e Baruch Mesert, due keis, capi spirituali della comunità ebrea etiope e cantori di questa antica tradizione religiosa, accompagnati da sette flautisti e altrettanti fisarmonicisti a formare due gruppi di strumenti musicali ad aria che si fronteggiano in un serrato controcanto, cui si aggiunge Bellocchio al piano, tutti diretti da Sandro Gorli. L’intero programma offre una panoramica sulla ricerca sonora di Avital, articolata in modo da creare per ognuno dei suoi brani un peculiare mondo musicale.
Crediti
Music for Seven n. 1 “Cycles” per sette flauti dolci a tenore;
Esecutori: The running seven recorders ensemble – Daniele Bragetti, Stefano Bragetti, Josè Manuel Fernandez Bravo, Mario Lacchini, Lorenzo Lio, Marco Rosa Salva, Seiko Tanaka.
Sonata per pianoforte “Ombre, sogni e paesaggi”. Solista: Maria Grazia Bellocchio.
Music for Seven, n. 6 “Horror vacui” per sette fisarmoniche Esecutori:Sergio Scappini, Michele Bracciali, Nadio Marenco, Giancarlo Calabria, Augusto Comminesi, Paolo Vignani.
Leilit per 7 flauti dolci, 7 fisarmoniche, pianoforte, 2 cantori chitarra classica e live electronics Solista Yuval Avital; cantori: Keis Eli Wande Montesanut e Keis Baruch Mesert; Direttore Sandro Gorli, Regia suono e video Riccardo Sinigaglia.