La memoria degli esseri umani può divenire la metafora della storia? È la sfida di “Aliados”, lavoro di teatro musicale in prima italiana di Sebastian Rivas su libretto di Esteban Buch, un’opera che si avvale della tecnologia digitale dell’Ircam di Parigi. Gli “Aliados” (Alleati) non sono altro che Augusto Pinochet e Margaret Thatcher, rappresentati in un loro incontro realmente avvenuto durante la detenzione del dittatore cileno a Londra, tra il 1998 e il 2000.
Non si tratta di una ricostruzione storica, ma come si forma la percezione della Storia: i due infatti rammentano la loro vecchia alleanza -risalente al conflitto per le isole Falkland-, ma essendo affetti da disturbi psichici -lei Alzheimer e lui demenza senile- i loro ricordi appaiono incerti e distorti. Così questi due personaggi diventano l’emblema di quei revisionismi, lievi spostamenti, aggiustamenti che la memoria, sia dell’individuo che della società, compie con il suo passato. La partitura è un mélange di suoni acustici ed elettronici, grazie al trattamento digitale -in tempo reale curato dall’Ircam- degli strumenti e soprattutto delle voci, ognuna delle quali avrà un suo carattere.
Ma la tecnologia digitale è anche nella “mise en scène” di Antoine Gindt, regista e produttore francese che ha curato numerosi spettacoli di musica contemporanea e che ha voluto al suo fianco Philippe Béziat per le scenografie video. I creatori dello spettacolo formano perciò un gruppo agguerrito, Rivas e Buch, compositore e librettista, entrambi di origini argentine e legati all’Italia. Rivas è stato allievo di Ivan Fedele e, con un passato nel rock e nel jazz, è oggi un musicista che si muove fluidamente nei linguaggi dell’avanguardia e dell’elettronica.
A Esteban Buch, musicologo e storico specializzato nei rapporti tra musica e politica, l’Italia deve la denuncia nel 1991 dei crimini di Erich Priebke alle Fosse Ardeatine da cui scaturì l’inchiesta della nostra magistratura e la successiva estradizione dell’ex capitano delle SS. Nitido nello svolgimento, il suo libretto, grazie a un’attenta selezione dei mezzi espressivi, non pregiudica un alto tasso metaforico e simbolico, e perfino una certa ironia.
Crediti
Musica Sebastian Rivas
Libretto Esteban Buch
Regista Antoine Gindt
Film direction Philippe Béziat
Direttore musicale Léo Warynski
Collaborazione al direttore di palco Élodie Brémaud
Assistente alla direzione Live Movie Julien Ravoux
Stage Design Elise Capdenat
Disegno luci Daniel Levy
Costumi Fanny Brouste
Make up Corrine Blot
Con Lady Margaret Thatcher (mezzo) Nora Petro?enko General Augusto Pinochet (baritono) Lionel Peintre L’Infermiera (soprano) Mélanie Boisvert L’Aiutante di campo (baritono) Thill Mantero La Recluta (attore-musicista), Richard Dubelski
Ensemble Multilatérale Trombone Mathieu Adam Clarinetto (bass cl) Benoît Savin Violino Sara Chenal Chitarra elettrica Kobe Van Cauwenberghe Percussioni Elisa Humanes Piano Lise Baudouin
Tecnologia digitale Ircam Robin Meier
Cameramen Thomas Gillot e Ludovic Plourde
Collaborazione alla regia Elodie Brémaud
Regia Video Live Julien Ravoux
Scenografia Elise Capdenat
Disegno luci Daniel Levy
Costumi Fanny Brouste
Make-up Corinne Blot
Coproduzione T&M-Paris, Ircam-Centre Pompidou, Réseau Varèse
Con il supporto di Fonds de Création Lyrique / SACD, Théâtre de Gennevilliers/CDNCC, Festival Musica Strasbourg, Théâtre de Saint-Quentin-en- Yvelines/Scène Nationale e Ozango productions