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27 Ottobre 2013
DNA

CANI

Good Vibrations


Good Vibrations

“Good Vibrations” è il titolo di una canzone del 1966 dei Beach Boys, il cui spunto iniziale, come raccontò nel 1995 Brian Wilson il leader del gruppo è da recuperarsi nella presunta capacità dei cani di percepire le vibrazioni negli esseri umani. Nel brano queste icone della California vintage -tutta surf, spiagge e bikini- utilizzano in maniera estensiva il Theremin per creare quel particolare suono elettronico che caratterizza il ritornello del pezzo.

Non risulta difficile capire perché la compagnia Cani, formata da Ramona Caia, Jacopo Jenna e Giulia Mureddu, abbia scelto questo stesso titolo per il progetto vincitore del bando “Ripensando Theremin”, di cui Romaeuropa presenta, in prima nazionale, il risultato finale.
Proponendo un recupero del passato attraverso un percorso di nutrimento e non di celebrazione, il bando “Ripensando Theremin” offre percorsi di residenze creative e produzione per la danza contemporanea, intendendo sia la fase di allestimento che la mobilità dello spettacolo come parte di un unico processo di lavoro. Vincitore della seconda edizione del bando dedicata a Leon Theremin, “Good Vibrations” invita lo spettatore in uno spazio mappato da una selva di sensori low cost.
Il corpo dei danzatori è percepito dalle macchine in maniera sempre diversa per un rapporto continuo di input e output del quale sembra impossibile identificare la sorgente.
Se Leon Theremin era artefice e vittima della società del controllo, così appaiono i corpi dei danzatori e degli spettatori immersi in questo spazio vibrante, che continuamente li stimola e sorveglia. Come il cane di Pavlov che non sa più quale dei suoi comportamenti sia immaginario o riflesso, così i corpi e la percezione dello spettatore sono imprigionati tra tortura e gioco. E la California dei Beach Boys diviene nuova ludoteca per un mondo che funziona alla perfezione.
O quasi…?

Crediti

Progetto e realizzazione CANI
Coreografia e Regia Ramona Caia, Jacopo Jenna, Giulia Mureddu
Musica Francesco Casciaro
In scena Jacopo Jenna e Francesco Casciaro
Luci Roland van Ulden
Consulenza drammaturgica Carlo Cuppini
Organizzazione Luisa Zuffo
Produzione CANI, Spazio K_Kinkaleri, Armunia/Festival Inequilibrio, CSC Centro per la Scena Contemporanea/Casa della Danza di Bassano del Grappa, Centro Teatro Ateneo, Sapienza,Università di Roma, Fondazione Romaeuropa/Ente di Promozione Danza, L’arboreto – Teatro Dimora, Il Vivaio del Malcantone