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RE40FFondazione

Teatro Vascello

Sharon Fridman

¿Hasta Dónde? + Caìda libre

Per la prima volta a Roma, Sharon Fridman apre la quinta edizione di DNA con due spettacoli: “¿Hasta Dónde?”, il duo che ha reso nota la compagnia, vincitore nel 2012 dell’Alicia Alonso ICC’12 Latin American Prize, e la nuova creazione “Caìda Libre” che porta in scena, insieme ai suoi sei danzatori, un gruppo di quindici interpreti locali. Fridman, coreografo e danzatore di origine israeliana, trova nella Spagna, ed esattamente nella città di Madrid, dove si trasferisce nel 2006, luogo d’ispirazione e nutrimento. Questa scelta di vita coincide con l’elaborazione di un proprio metodo compositivo che si basa sul dualismo e sulla capacità di creare un equilibrio armonioso partendo dalle diverse nature umane e dalle relative qualità di movimento. Nasce così “Carlos & me”, spettacolo a partire dal quale Fridman dà il via a una ricerca sempre tesa alla connessione con un’altra anima, un’altra persona e un altro corpo, per raccontare una storia che scaturisca dall’incontro e dalla collaborazione. “¿Hasta Dónde?” parte proprio dalla relazione con l’altro: due personalità s’interrogano sul concetto di distanza per dare vita ad un equilibrio che si costruisce sulla trasmissione di un impulso, sulla capacità di recepirlo, tollerarlo e restituirlo, sull’abilità di spingere e di farsi spingere attraverso una manipolazione fisica. Lo scopo è quello di trovare un mondo comune dove la fiducia tra i due interpreti si calibri su un dare e ricevere al 100% quando un corpo offre ad un altro un’opportunità di libertà.
In “Caìda Libre” Fridman sposta la sua ricerca sul concetto di sopravvivenza. Ponendosi di fronte a un gruppo di persone s’interroga sulla sua natura, su come e cosa spinga una comunità a nascere, su come un’identità collettiva possa essere messa in crisi dal singolo ribelle ma soprattutto su cosa la tenga unita: da dove scaturisce la necessità di creare un supporto, fisico ed emotivo, al singolo individuo che cade e si rialza? Rialzarsi dopo essere caduti è un ciclo senza fine che si ripete ogni giorno. In gruppo è possibile trovare il senso e la libertà della propria esistenza.

 

art direction Sharon Fridman
coreografia Sharon Fridman in collaborazione con i danzatori
danzatori Arthur Bernard-Bazin, Pau Cólera, Johnatan Foussadier, Maite Larrañeta, Lucía Montes, Alejandro Moya, Melania Olcina, Léonore Zurflüh
drammaturgia Antonio Ramírez-Stabivo
musiche originali Luis Miguel Cobo
scenografia e graphic design oficina 4play arquitectura
luci Paloma Parra e Sergio García
produzione Nacho Azagra
comunicazione e ufficio stampa Laura Gil Diez
coproduzione Mercat de les Flors, Theater im Pfalzbau Ludwigshafen
sostegno INAEM, Comunidad de Madrid, Centro Danza Canal, Centro Comarcal de Humanidades Cardenal Gonzaga

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