È l’incontro sincero di due artisti “Plexus”, uno spettacolo magico che il regista e drammaturgo Aurélien Bory dedica all’universo e al corpo di Kaori Ito, danzatrice, coreografa e giovane musa ispiratrice di una intera generazione di coreografi. Le radici in Giappone, dove ha iniziato lo studio della danza classica all’età di 5 anni, la formazione nei linguaggi contemporanei negli Stati Uniti, oggi residente in Europa, con la sua fisicità febbrile, viva e debordante Ito negli ultimi anni ha collaborato con i maggiori creatori della scena internazionale come Angelin Preljocaj, Philippe Découflé, Sidi Larbi Cherkaoui, Gui Cassiers, Alain Platel, che le hanno dedicato ruoli principali nelle loro opere. Bory insieme a lei crea uno spettacolo fatto di illusionismo e visioni, grazie a semplici elementi scenografici, dove spicca una foresta di fili e corde visibili e invisibili, un uso sapiente e ammaliziato delle luci, così come l’assenza di video e tecnologia digitale. «Concependo questo ritratto di Kaori Ito –spiega il regista francese–, ho usato i mezzi del palcoscenico, partendo dalla rete interna dei nervi e del corpo che può essere il nostro tallone d’Achille, per arrivare allo spazio esterno, per intrecciare una rete di corde e reminiscenze». In questo universo in sospensione si muove Ito, coautrice della parte coreografica: in “Plexus”, termine che in latino significa treccia, intreccio, Bory decanta il suo teatro fatto di circo e drammaturgia, arti visive, musica, acrobazia, danza. Si rinnova così l’antico rapporto tra artista creatore e artista interprete, dove i ruoli si sovrappongono, si confondono e si intrecciano fino a creare un “Plexus”.
Crediti
con Kaori Ito
ideazione, scenografia e regia Aurélien Bory
coreografie Kaori Ito
musiche originali Joan Cambon
disegno luci Arno Veyrat
direttore di palco Tristan Baudoin
suono Stéphane Ley
costumi Sylvie Marcucci
ricerca e adattamento Taïcyr Fadel
scenografia Pierre Gosselin
macchine Marc Bizet
direzione tecnica Arno Veyrat
produzione e booking Florence Meurisse, Léonor Manuel, Christelle Lordonné, Marie Reculon
produzione Compagnie 111 – Aurélien Bory
co-produzione Le Grand T théâtre de Loire-Atlantique Nantes, Théâtre Vidy-Lausanne, Théâtre de la Ville Paris, Le Parvis scène nationale Tarbes-Pyrénées, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, La Coursive scène nationale de La Rochelle, Agora pôle national des arts du cirque Boulazac-Aquitaine
prove Le Grand T théâtre de Loire-Atlantique Nantes, Théâtre Garonne scène européenne Toulouse, Théâtre Vidy-Lausanne
La Compagnie 111 – Aurélien Bory è scritturata dal Ministère de la Culture et de la Communication – Direction Régionale Affaires Culturelles Midi-Pyrénées, Region Midi-Pyrénées e Ville de Toulouse con il sostegno dell’Usine teatro sovvenzionato per l’arte di strada – Tournefeuille Toulouse Métropole
e si avvale inoltre del supporto del Conseil Général de Haute-Garonne per lo sviluppo dei suoi progetti.
La Compagnie 111 – Aurélien Bory è artista associato de Le Grand T, Scène conventionnée Loire-Atlantique/Nantes. La Compagnie 111 – Aurélien Bory è artistia invitato del TNT – Théâtre National de Toulouse Midi-Pyrénées e artista supportato del Théâtre de l’Archipel scène national in Perpignan.