Dopo aver ottenuto il Premio Scenario Infanzia 2014 per il suo Fa’afafine, Giuliano Scarpinato torna in scena con una lucida e (questa volta) spietata analisi dell’adolescenza. Se non sporca il mio pavimento trae le mosse da un fatto di cronaca nera: l’assassinio di Gloria Rosboch, insegnante 49enne sparita nel nulla a Castellamonte (TO) il 13 gennaio 2016 e tempo dopo trovata morta, strangolata dall’ex allievo Gabriele Defilippi e dal suo amante e complice Roberto Obert. Una donna-bambina di mezza età che vive in casa con gli anziani genitori, un adolescente dalle 12 diverse identità facebookiane in grado di manipolare chiunque gli capiti a tiro e un parrucchiere di 54 anni dalla personalità labile sono i protagonisti dello spettacolo. Personaggi sospesi tra la realtà e la finzione, all’interno delle cui personalità Scarpinato scava senza sosta per giungere alle loro più intime radici. Ecco che il mito di Eco e Narciso, narrato nelle Metamorfosi di Ovidio, si sovrappone alla cronaca: un inaspettato cortocircuito, un limbo irreale in cui le personalità si offuscano e corpi e spazi si sovrappongono. Sullo sfondo di questo melò lapidario un mirabile dialogo di Heiner Müller, intitolato Pezzo di cuore, che abita lo spettacolo come tempo, ritmo o semplice allusione.
Crediti
Regia Giuliano Scarpinato Drammaturgia Giuliano Scarpinato, Gioia Salvatori Con Michele Degirolamo, Francesca Turrini, Ciro Masella In video Beatrice Schiros Scene Diana Ciufo Video proiezioni Daniele Salaris Luci Danilo Facco Costumi Giovanna Stinga Visual setting Mario Cristofaro Make up Elisa Caserini Assistente alla regia Riccardo Rizzo Produzione Wanderlust Teatro Progetto vincitore Odiolestate Residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t Sostegno CSS Teatro stabile d’innovazione del FVG, Teatro di Rifredi, Corsia OF – Centro di Creazione Contemporanea, Industria Scenica, Angelo Mai Altrove Occupato Ringraziamenti Il Lavoratorio Foto © Giorgio Termini