Dopo il debutto sotto le stelle sul palco della Cavea, continua la programmazione del Romaeuropa Festival con tre eventi dedicati alla grande danza internazionale.
Il 28 e 29 settembre nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica ritorna il coreografo belga Jan Martens con Any attempt will end in crushed bodies and shattered bones, un inno alla ribellione, alla disobbedienza civile, alla resistenza, alla marcia verso il progresso. Esteticamente minimale, geometrico e nonostante questo inguaribilmente romantico, Jan Martens fa proprie musiche di protesta composte in epoche diverse e assorbe nella danza i linguaggi violenti che caratterizzano le comunicazioni dei nostri giorni.
Sullo stesso palco, l’ 1 e 2 ottobre, la coreografa francese Maude Le Pladec si confronta con un monumento della musica occidentale: la Sinfonia incompiuta No.8 di Schubert. Con Twenty-seven perspectives la coreografa, direttrice del Centre Choréographique National d’Orléans, porta dieci danzatrici e danzatori di provenienze diverse ad incontrarsi in una sinfonia coreografica che vuole rendere ascoltabile la danza e visibile la composizione sonora.
Il Teatro Argentina ospiterà infine in prima nazionale il 5 e 6 ottobre la riscrittura coreografica di Opening night composta da La Veronal. A più di dieci anni dalla fondazione della compagnia, il coreografo e regista spagnolo presenta un omaggio allo spettacolo dal vivo, al teatro e alle esperienze che solo questo luogo può contenere. Non è un caso se il titolo di questo percorso rimanda immediatamente alla passione per l’omonimo film di John Cassavetes e per la sua protagonista Gena Rowlands.
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