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Orchestre National d’Île-de-France


Orchestre National d’Île-de-France Orchestre National d’Île-de-France Orchestre National d’Île-de-France Orchestre National d’Île-de-France
Orchestre National d’Île-de-France

Creata nel 1974 per volere di Marcel Landowski, allora responsabile per la musica al Ministero degli Affari Culturali francese, l’Orchestre National d’Île-de-France, insieme all’Orchestre de Paris e all’Ensemble Orchestral de Paris, è consacrata soprattutto alla diffusione della produzione lirica e sinfonica su tutto il territorio gravitante intorno a Parigi.
A partire dal 1982, Jacques Mercier, una delle più prestigiose bacchette francesi, ne tiene le redini in qualità di direttore musicale favorendo il rafforzarsi di una fisionomia di grande versatilità e dinamismo: con un centinaio di concerti tenuti ogni anno, l’obiettivo principale dell’Orchestre National d’Île-de-France resta quello di proporre un repertorio eterogeneo e ricco, capace di raggiungere e stimolare il più vasto pubblico possibile.
Pur tenendo conto di questa priorità, l’ensemble raccoglie soprattutto giovani musicisti, proponendosi come laboratorio di idee innovative estremamente dinamico. L’organico complessivo dell’orchestra conta circa 80 elementi, e nel corso del 2005, anche grazie alla collaborazione del compositore Marc-Olivier Dupin, è previsto un allargamento a 95 effettivi, senza contare i progetti di accoglienza di nuovi solisti e ospiti di prestigio per ampliare il repertorio. Inoltre, al termine della stagione concertistica corrente (2005), Yoel Levi è destinato a diventare il nuovo direttore stabile dell’ensemble.
Tra le esecuzioni più significative degli ultimi anni si ricordano Kullervo Symphonie di Sibelius e gli omaggi a Mauricio Kagel e Henri Dutilleux.
Accanto a questa attività, non va trascurata la particolare attenzione che l’orchestra da sempre ha manifestato all’interazione fra musica e cinema, eseguendo partiture di accompagnamento ad alcuni classici del muto, tra cui Intolerance di David Wark Griffith e Cabiria di Giovanni Pastrone