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Accademia di Francia
6 Giugno 1998
25romaeuropa.net

Alter Ego

Concerto su musica di Xu Yi, Lucia Ronchetti, Claude Debussy


Musica Xu Yi (Tao 1, Gu Yin, Yi, Wang), Lucia Ronchetti (Acqua d’ombra – da una poesia di Patrizia Cavalli), Claude Debussy (Syrinx)
Ensemble Alter Ego
Direzione orchestra Mark Foster

L’australiano Mark Foster, consulente musicale a Villa Medici, dirige, secondo una formula ormai ampiamente collaudata nella tradizione del Romaeuropa Festival (formula che ritroviamo quest’anno anche nella performance dell’Ensemble Nuove Sincronie), accanto ai lavori della musicista emergente Xu Yi (compositore borsista di Villa Medici), una novità assoluta commissionata dall’Accademia di Francia a Lucia Rochetti (Acqua d’ombra) ed una pagina storica di Claude Debussy (Syrinx).
L’ensemble interprete è quell’Alter Ego fondato dallo stesso Foster a Roma nel 1991 e particolarmente attivo nelle esecuzioni di opere contemporanee.
I lavori di Xu Yi (per flauto, clarinetto, percussioni, violino, viola e violoncello) fondono suggestioni dell’antica musica cinese con il linguaggio contemporaneo. Mentre Tao 1 (composizione commissionata dall’Het Niew Ensemble ed eseguita nel maggio 1991 a Utrecht) richiama la prima legge del Tao enunciata da Lao Tzu, Gu Yin (commissionato da Radio France ed eseguito al festival Présences 1996 di Parigi) si ispira ad un aneddoto sulla vita del celebre filosofo e scrittore taoista cinese del IV secolo a.C. Chang-Tzu, impiegando insieme a diversi tipi di tamburi (gu) ed a qualche campane da chiesa (dobaci), il flauto che, dice Xu Yi, “è come una persona che ora sospira, mormora e recita cantando (yin), ora si riunisce alle percussioni timbricamente e ritmicamente”. Ed ancora assonanze profonde fra partItura musicale e filosofia si rinvengono in Yi (la mutazione) – dove il sistema delle altezze si basa sull’Hi-King (Il libro delle mutazioni), che contiene 64 esagrammi costruiti sulle linee Yin o Yang, e sul codice genetico -, come nel successivo Wang, parola che corrisponde alla pronuncia di numerose e diverse parole cinesi – qui il flauto intrattiene un rapporto con gli altri strumenti ispirato all’opera di Pechino, ed evocando le relazioni tra voce (personaggio) ed accompagnamento musicale, ricorda le modulazioni della lingua cinese (tonalità) spesso esaltate da quel tipo di teatro musicale.
In prima assoluta, l’Alter Ego ha presentato Acqua d’ombra (per clarinetto, viola, violoncello e percussioni) di Lucia Ronchetti, basata sull’interazione tra una doppia serie di accordi che finiscono con il creare esplosioni cadenzali violente, lentamente assorbite dal continuum tra due materie non fuse, quali quelle evocate da una poesia di Patrizia Cavalli, alla quale il brano è dedicato.
Il concerto è stato infine concluso dall’esecuzione di Syrinx di Claude Debussy (per flauto), che ben ha riassunto lo spirito dell’operazione volta a mettere in evidenza il rapporto tra i compositori contemporanei ed i loro predecessori, offrendo così allo spettatore una prospettiva storica su quel profondo e sottile legame fra la musica del passato e musica del presente-futuro.

Rassegna stampa

“Nei lavori da camera di Xu Yi si possono cogliere due piani sonori che sovente reciprocamente si intersecano. Da una parte appare evidente il legame con l’antica musica cinese (dalla cultura taoista al libro delle mutazioni) vivacità di colori ma prospettive improvvisamente cangianti; dall’altra l’aggancio tra esotismo e linguaggio contemporaneo. Lucia Ronchetti ha l’animo di affrontare esperienze innovatrici pur ricusando lo sperimentalismo fine a se stesso. In Acqua d’ombra c’è la curiosità di impiegare i quarti di tono in un lavoro assai ben scritto e un po’ misterioso. Forse è il primo passo d’un “work in progress” verso traguardi lontani. Infine Syrinx induce alla riflessione: un secolo fa, anno più o anno meno, il genio artistico di Debussy aveva già orientato la barca del timone verso il futuro della musica”.
(Luigi Bellingardi, Avanguardia in crisi? Gli “Alter Ego” suonano col pensiero alla Cina, Corriere della Sera, 8 giugno 1998)

“La Xu Yi ha ricchezza e originalità di idee, capacità strutturali eccezionali, concisione, un grande acume nello scegliere dal passato e una modernità reale non basata su tracce altrui. Sorprendente il suo uso dei timbri. Anche la Ronchetti ha confermato in Acqua e ombra l’innata indipendenza dalla moda e, pur in un suo lavoro breve, ha mostrato una sicurezza tecnica che, in lavori più ampi potrebbe dare esiti ottimi. […] Un flash sul passato con Syrinx di Debussy, splendidamente eseguito da Zurria”.
(Landa Ketoff, Romaueropa Villa Medici, la Repubblica, 10 giugno 1998)