Le voci dei Medici è il titolo quanto mai appropriato per il ciclo di sei concerti proposto dal Romaeuropa Festival in collaborazione con l’Accademia di Francia: la rassegna, a cura di Anne Piejus, musicologa pensionnaire all’Accademia, ha infatti come filo conduttore il rapporto privilegiato tra Roma e Parigi, di cui Villa Medici rimane il simbolo più significativo fin da quando fu annessa ai terreni acquistati al Pincio da Caterina de’ Medici, sposa di Enrico II re di Francia. Protagonista del programma in questione è quindi soprattutto la musica rinascimentale e barocca, sia italiana che francese, eseguita da ensemble specializzati che si esibiscono con strumenti dell’epoca, come il salterio o la ribeca. Il gruppo Dulzainas presenta ricercari e canzoni dell’Italia del XII secolo, includendo autori quali Fontana e Vecchi, ma anche musicisti fiamminghi che lavoravano nel nostro paese come Willaert e De Rore. Doulce Mémoire e la Compagnie Maître Guillaume, oltre la musica, restituiscono un quadro dei balli dell’epoca, studiati attraverso diversi trattati sulle danze tradizionali. Le musiche sacre presentate dal gruppo Obsidienne, d’altra parte, sono complementari ai mottetti e madrigali profani dell’Ensemble Vocal Sagittarius, mentre la chiusura del ciclo di concerti spetta al clavicembalo di Laurent Stewart, in un récital che spazia da Frescobaldi a Couperin.
Evento
Rassegna stampa
Programma
Gli strumenti dell’epoca
Cartellone 1999
SEI CONCERTI DI MUSICA BAROCCA
Villa Medici, 6, 13, 20, 27 ottobre,
3, 10 novembre 1999 PROGRAMMA
6 ottobre 1999
Dulzainas
Danze, ricercari e canzoni dell’Italia del XVII secoli
Musica M. Werrcore (Battaglia Taliana), O. Vecchi (Hor ch’io son gionto quivi, O donna ch’a moi danno, Vaghe Ninfe e Pastori), G. de Wert (Fantasia Seconda), G.D. da Nola / A. Willaert (Madonna io no lo solo), V. Fontana / O. di Lasso (Madonna mia, pietà), Improvvisazione al liuto e virginale, C. Merulo (L’olica), O. Vecchi / M. Praetorius (So ben mi ch’ha bon tempo), F. Bendussi (Pass’e mezzo ditto il Romano, Moschetta, Bandera, Pass’e mezzo ditto il compasso, Cortesa Padoana), L. Agostini (Ancor che col partir), C. de Rare / G. Bassano (Ancor che col partire), G.D. da Nola / A. Willaert (O dolce vita mia), G. Mainerio (Pass’e mezzo antico), J. Arcadelt / V. Ruffo (Quand’io pensa al martire), O. Vecchi (Tra verdi campi, Neriglia, anima mia), V. Ruffo (Improvisation La Gamba), F. Azzaiolo (Al di dolce ben moi)
Interpreti Bruno Boterf (tenore), Freddy Eichelberger (clavicembalo), Pascale Boquet (liuto), Béatrice Delpierre (oboe), Michèle Van Den Broucque (dulciana e bombarda), Pierre Gantner (flauto), Francis Mercet (flauto a becco)
13 ottobre 1999
Doulce Mémoire
Canzoni, arie e danze alla corte di Caterina de Medici e Enrico II
Musica Pierre Certon, Dominique Phinot, Fabrice Caietain, Pierre Sandrin
Interpreti Anne Quentin (soprano), Bruno Boterf (tenore), Laurent Stewart (clavicembalo), Pascal Boquet (liuto e chitarra rinascimentale), Denis Raisin Dadre (flauti)
20 ottobre 1999
Compagnie Maître Guillaume
Concerto danzato
Interpreti Pascal Boquet (liuto e chitarra rinascimentale), Jean-Noël Catrice (flauto, dulciana, chalemie, bombarda), Béatrice Delpierre (dulciana, bombarda), Frédéric Martin (violino, lira da braccio), Carles Mas (flauto a tre buchi e tamburo, castagnette), Gérard Rebours (chitarra rinascimentale)
Danzatori Marie Blaise, Sophie Rousseau, Bernard Delattre, Carles Mas
Direzione artistica Sophie Rousseau
Parte strumentale
Heinrich Isaac (Spagna), Ludwig Senfl / Sixtus Dietrich (Elselein, liebes Elselein), Hermann Finck (Sauff aus und machs mit lang)
Parte danzata
Bassa danza Venus, la douce jouvencelle
Coreografia Lorenzo de’ Medici
Rifacimento Carles Mas
Rifacimento musicale Pascal Boquet e Carles Mas
Parte strumentale
Vincenzo Ruffo Piva (Gamba in basso)
Parte danzata
Caroso / Negri / Banchieri (Spagnoletta)
Rifacimento e coreografia Carles Mas
Anonimo (Gaillarde La Traditora), Michael Praetorius (Volte)
Coreografia Sophie Rousseau
Parte strumentale
Gasparo Zanetti (La bella Pedrina), Michael Praetorius (Ballets de coqs)
Parte danzata
Pierre Phalèse (Branle de poitou), J. Moderne (Branle gaillarde), Pierre Phalèse (Pavane j’ai du mal tant), Pierre Phalèse Gaillarde (Puisque vivre en servitude), Thoinot Arbeau (Pavane d’Espagne, variazioni improvvisate sul tema)
Coreografia Sophie Rousseau
Anonimo spagnolo del XVII secolo (Pavana)
Anonimo spagnolo del XVII secolo (Villano)
Rifacimento e coreografia Carles Mas
Parte danzata
Pierre Phalèse (Quatre Branlès, Fagots, Hoboken dans, Autre), Michael Praetorius (Gavottes)
Coreografia Sophie Rousseau
27 ottobre 1999
Ensemble Vocal Sagittarius
Mottetti, madrigali sacri e profani per sei cantanti, organo, cornetto e liuto
Musica Mottetti a 5 voci tratti dal Cantico dei cantici (1583-1585): Osculetur me, Trahe me, Nigra sum, Tota pulchra es (versione semplice e versione diminuita), Pulchra es (versione semplice e versione diminuita), Veni dilecta mea (versione semplice e versione diminuita); brani tratti dal Primo libro di madrigali spirituali a 4 e 5 voci: Vergine bella, Vergine santa, Vergine quanti lagrime; brani tratti dal Secondo libro di madrigali a 5 voci: Dammi, vermiglia rosa, Horto che sei si chiuso, Vincitrice de l’empia hidra; brani tratti dal Primo libro di madrigali profani a 4 e 5 voci: Donna bel e gentil, Il dolce sonno, Dolor non fa, Vestiva i colli (versione semplice e versione diminuita)
Direzione Michel Laplénie
3 novembre 1999
Obsidienne
Musiche sacre francesi ed italiane del XV e XVI secolo
Interpreti
Cantus Florence Jacquemart (flauto e cornamusa), Hélène Moreau, Catherine Sergent (salterio)
Altus Yves Guidet, Caroline Magalhaes (arpa), Hervé Mailliet (percussioni)
Tenor Pierre Bouhris, Pierre Briand, Olivier Germond, Barnabé Janin (lira), Raphäel Picazos (strumento a tastiera), Jean Luc Redureau (cornetto, chalemie)
Bassus Emmanuel Bonnardot, Daniel Sarda, Pierre Tessier, Jéròme Verghade (viella, cedra, ribeca)
10 novembre 1999
Laurent Stewart
Récital di clavicembalo
Musica Girolamo Frescobaldi, Claudio Merulo, Giovanni Picchi, Giovanni Gabrieli, Louis Couperin, Johann Jacob Froberger
Cartellone 1999
SEI CONCERTI DI MUSICA BAROCCA
Villa Medici, 6, 13, 20, 27 ottobre,
3, 10 novembre 1999 Rassegna stampa
“Il pubblico applaude e i cinque della Doulce Mémoire si inchinano, ma sono lontani, un alone di leggerezza li circonda, li rende surreali, intangibili. Una cosa è certa: le persone riunite a Villa Medici per ascoltare il concerto di musica rinascimentale […] sono vittime di un dolce e stupefacente inganno. Sembra impossibile che le musiche e voci miscelate tra gli arazzi che decorano con scene di caccia le alte pareti puntellate di rosa, appartengano in qualche modo anche agli spettatori. Chi ha pagato il biglietto dovrebbe avere se non altro il piccolo privilegio di sentirsi parte dell’incanto, ma il fatto è che non c’è tempo di rendersene conto: l’applauso finale è come un risveglio improvviso, l’emozione ha totalmente immobilizzato il pubblico. Le musiche di Certon, Pinot, Caietan effondono serenità, il suono degli strumenti d’epoca scosta il pubblico dal presente”.
(FB, Rinascimento in musica, Il Giornale, 3 novembre 1999)
Cartellone 1999
SEI CONCERTI DI MUSICA BAROCCA
Villa Medici, 6, 13, 20, 27 ottobre,
3, 10 novembre 1999 PICCOLO DIZIONARIO DEGLI STRUMENTI D’EPOCA
Chalemie
Antenato del clarinetto, molto corto, con un foro cilindrico ad ancia semplice. Suonato fino alla prima metà del XVIII secolo in Italia e Germania.
Cetra
Strumento privo di manico o di traversa costituito da una cassa lungo la quale, da un’estremità all’altra, sono tese le corde.
Cornamusa
Strumento aerofono ad ancia con sacco di riserva d’aria.
Cornetto
Strumento aerofono a bocchino in uso nel Rinascimento, costruito in avorio o in legno ricoperto di cuoio, di forma leggermente ricurva.
Lira
Strumento a corde composto da una cassa armonica dalla quale si dipartono due bracci verticali uniti alla sommità da una traversa, o giogo.
Ribeca
Strumento cordofono ad arco medioevale, a più corde, tipico dei trovatori e menestrelli. Ebbe sagome e dimensioni varie, ma il tipo più praticato era caratterizzato da una cassa armonica facente corpo unico, allungata a forma di mezza pera e dotata di un corto manico che si raccorda con il profilo della cassa stessa.
Salterio
Strumento antico di origine orientale a forma triangolare o trapezoidale, con corde tese. Fu introdotto in Europa nel secolo XI.
Viella o fidula
Strumento ad arco del Medioevo, con cassa armonica e manico nettamente distinguibili fra loro.