Incontro al calor bianco quello tra il regista e drammaturgo Aurélien Bory, la danzatrice Stéphanie Fuster, con la collaborazione di José Sanchez e Alberto Garcia, rispettivamente cantaor e chitarrista di flamenco: il risultato è “Questcequetudeviens?”, vale a dire “Che cosa diventi?”, dove vita e morte, flamenco e illusionismo, simboli e rigore, fuoco, aria e acqua si trasformano in un ritratto scenico di donna. Nel 1996, dopo essersi diplomata in danza, Stéphanie Fuster parte per un corso di flamenco della durata di sei mesi in Andalusia: resta lì per otto anni. In definitiva, lei è una francese che ha la spavalderia di penetrare un universo simbolico tipicamente iberico come il flamenco e la sfrontatezza di divenire una delle sue migliori ballerine, tanto da essere chiamata a collaborare con celeberrime compagnie come quella di Israel Galván. Aurélien Bory, che l’aveva frequentata prima del suo lungo soggiorno spagnolo, la incontra di nuovo e le dedica uno spettacolo non poco ambizioso: “Questcequetudeviens?”. Con un chitarrista e un cantaor di flamenco, una scenografia di magica semplicità che si anima grazie a un ammaliziato disegno delle luci, senza rinunciare a quell’illusionismo scenico in cui è sapientissimo, Bory mette in scena l’avventura di una donna. In un’ora, lo spettacolo articola il tempo di Stéphanie Fuster attraverso un universo di simboli: il sogno adolescenziale di diventare una danzatrice, il confronto con una cultura diversa, il rigore dello studio, in un’avventura che dal rosso del fuoco giunge all’aria e al confronto tra il movimento coreografico e l’acqua. E naturalmente la domanda finale “Che cosa diventi?” non riguarda solo la danzatrice e, dal palcoscenico, arriva fino al pubblico.
Crediti
Questcequetudeviens?
A piece by Aurélien Bory for Stéphanie Fuster
Ideazione, Scenografia, Regia Aurélien Bory Coreografia Stéphanie Fuster
Musiche originali José Sanchez Luci Arno Veyrat Con Stéphanie Fuster (danzatrice), José Sanchez (chitarra), Alberto Garcia (voce)
Assistente alla regia Sylvie Marcucci, Hugues Cohen Set Pierre Dequivre, Arnaud Lucas Suono Stéphane Ley Costumi Sylvie Marcucci
Direzione tecnica Arno Veyrat Direzione di produzione Florence Meurisse Sviluppo internazionale Barbara Suthoff Ufficio stampa Dorothée Duplan (Plan Bey)
Foto © Aglaé Bory
Prodotto da Compagnie 111 – Aurélien Bory Coprodotto e in residenza presso Festival ¡Mira! / TnBA (Bordeaux), Théâtre Vidy (Lausanne) Con il sostegno di Théâtre Garonne scène européenne (Toulouse), Scène nationale de Cavaillon, La Fabrica Flamenca (Toulouse), La Grainerie Fabrique des arts du cirque et de l’itinérance (Balma) Compagnie 111 – Aurélien Bory è sostenuta da Ministère de la Culture et de la Communication – Direction Régionale Midi-Pyrénées, Région Midi-Pyrénées, Ville de Toulouse, Conseil Général de la Haute-Garonne Aurélien Bory è artista associato di Le Grand T – Théâtre de Loire Atlantique / Nantes Aurélien Bory è artista invitato di TNT – Théâtre National de Toulouse Midi-Pyrénées Aurélien Bory è artista supportato da Le Théâtre de l’Archipel scène nationale de Perpignan