Nel 1979, il musicista e compositore d’origini americane Alvin Curran presentava al laghetto di Villa Borghese di Roma, insieme ai suoi studenti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, un’opera che sarebbe divenuta momento di passaggio fondamentale nella sua carriera. Era Riti Marittimi o, come si leggeva sul libretto dell’epoca: «Environmental concert per cori e conchiglie, sul laghetto del parco di villa Borghese con inizio al tramonto». Un concerto, come ammetterà lo stesso Curran, nato dall’influenza che il teatro -e la sperimentazione a esso legata- stava avendo sul suo percorso artistico.
Creare degli esercizi teatrali sonori: era questo l’obiettivo che spingeva Curran a dare vita a concerti per luoghi naturali, scale, luoghi monumentali, tra cui proprio il laghetto di Villa Borghese. Da quell’angolo di paradiso romano, Riti Marittimi o Maritime Rites si è sviluppato in differenti situazioni e formati: da una serie di concerti sulle sirene e su altri suoni marittimi della East Coast degli Stati Uniti, con la partecipazione, oltre allo stesso Curran, di musicisti di fama internazionale (John Cage, Steve Lacy, Pauline Oliveros e George Lewis tra gli altri), a una serie d’incisioni prodotte dalla National Public Radio nel 1984 e registrate dalla New World Records.
Nella prima settimana di Romaeuropa Festival 2016, Riti Marittimi torna al laghetto di Villa Borghese in una versione inedita, eseguita dalla Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio con alcuni studenti del Conservatorio di Santa Cecilia, sotto la direzione di Silverio Cortesi, oltre che dello stesso Curran.
Un’opera di teatro musicale spazializzato o un concerto galleggiante, nel quale musicisti in barche a remi disegnano un paesaggio musicale, che si fa specchio del microcosmo naturale del laghetto.
Crediti
Durata 50′
Ringraziamenti Classe 1979 dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, Roma
Foto © Melissa Gould / Maritime Rites – 1984