Vincitrice del premio DNAppunti Coreografici, Lara Russo porta a compimento il suo RA-ME Cercare coraggio/Proteggere innocenza di cui nel 2015 aveva presentato uno studio di 15 minuti. Perno di questa coreografia è la materia evocata dal titolo: il rame, materiale resistente, freddo al tatto e apparentemente privo di vita, entra sulla scena come corpo malleabile e modellabile capace di determinare il movimento e di essere esso stesso soggetto danzante.
Tre performer uomini, infatti, manipolano ognuno una lastra di rame e dialogano con le sue proprietà in una scrittura coreografia che unisce l’improvvisazione a griglie predeterminate di movimento. Le lastre cadono, rimangono sospese, si assemblano e nel mutare determinano un continuo cambiamento dello spazio, dei corpi dei danzatori e del clima della pièce.
D’origini milanesi, Russo sviluppa la sua ricerca tra danza, fotografia e video in un viaggio che da Barcellona la porta a Berlino e infine a Bologna dove attualmente vive e lavora. Dopo un percorso di formazione tra teatro-danza, ‘butoh’ e ‘contact improvisation’ lavora come assistente alla regia per Virgilio Sieni durante la Biennale di Venezia 2013 e ottiene con le sue coreografie numerosi riconoscimenti dalle più importanti realtà nazionali.
RA-ME è un ulteriore tassello d’un percorso nella creazione site-specific e nell’interazione con le arti plastiche e la musica dal vivo. Qui, ci dice la coreografa: «La presenza della materia obbliga i danzatori a uno stato di allerta e di collaborazione vera, istantanea. […] Cambia così il concetto di coreografia: non sono io ‘coreografa’ a decidere o a imporre la scena, a prevalere è l’accadimento a cui segue la rivelazione».
Crediti
Durata 45′
Coreografia Lara Russo
Con Davide Tagliavini, Andrea Palumbo, Lucas Delfino Suono Mahatsanga Le Dantec
Con la collaborazione di Yesenia Trobbiani
Supporto Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza Firenze, Il Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender di Bologna, Teatro Grande di Brescia, Residenza IDra e Residenza Multidisciplinare arte transitiva diretta da Stalker Teatro, Leggere strutture Art Factory, Acs Abruzzo