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Con musica di Fausto Romitelli, Riccardo Nova, Mauro Cardi, Gabriele Manca, Giulio astagnoli
Villa Medici
dal 21 ottobre al 13 novembre 1998
25romaeuropa.net

Le voci dei Medici / Il ritorno di Ulisse


Dopo il lavoro su II mito di Faust dell’edizione 1997, l’omaggio musicale di Romaeuropa per la rassegna Le Voci dei Medici del 1998 è all’Ulisse di Omero, eroe-simbolo dell’uomo occidentale. Gli 8 concerti sul tema Il ritorno di Ulisse prendono spunto da due frammenti (uno intonato da Ulisse, l’altro da Penelope) de II ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi. Il Festival ha chiesto a Fausto Romitelli, Riccardo Nova, Mauro Cardi, Gabriele Manca e Giulio Castagnoli di creare una propria opera a partire dai due brani di Monteverdi: questo punto di partenza restava l’unica indicazione all’estro creativo dei compositori, liberi poi di giocare ed utilizzare qualsiasi elemento e stile.
Le musiche così create hanno arricchito un programma che ha attraversato il patrimonio musicale, spaziando da Bernstein a Mascagni, da Ravel a Donizetti, da Massenet ad Händel.
Ad interpretare la storia di Ulisse e Penelope le migliori giovani voci europee – da Nora Gubisch ad Annick Massis, da Jérôme Corréas a Rosa Ricciotti.

8 CONCERTI SUL TEMA IL RITORNO DI ULISSE
di Michele dall’Ongaro

Nel 1640 a Venezia, presumibilmente nel teatro di Ss. Giovanni e Paolo, si rappresenta II ritorno di Ulisse in patria, tragedia a lieto fine in un prologo e tre atti di Claudio Monteverdi su libretto di Giovanni Badoaro che segue fedelmente l’Odissea (libri XIII-XXIII). Siamo partiti da questo evento (mai parola fu usata maggiormente a proposito se si pensa che il successo di questo lavoro ha addirittura ispirato, lo stesso anno, il romanzo Le peripezie di Ulisse ovvero la casta Penelope di Federico Malipiero) per rendere musicalmente omaggio all’eroe di Omero, simbolo dell’uomo europeo di quest’edizione del festival.

Romaeuropa ha chiesto ad alcuni compositori italiani di recente generazione di elaborare una composizione prendendo spunto da due frammenti (uno intonato da Ulisse, l’altro da Penelope) tratti proprio dal capolavoro monteverdiano. Nessuna altra regola è stata imposta, sicché ogni autore è stato libero di usare integralmente o parzialmente uno o entrambi i frammenti destinandoli agli interpreti protagonisti del ciclo le “Voci dei Medici” che da anni vede sfilare per l’Accademia di Francia le migliori voci della scena europea.

Il pubblico quindi è invitato a giocare insieme agli autori, seguendo i percorsi dell’invenzione e della fantasia, in questa sorta di pellegrinaggio nella creatività che vuole rendere omaggio al gusto per il vagabondare, l’errare tra le regioni dello spirito e della conoscenza. Viaggio come gnosi, dunque. Conoscenza che mette in relazione elementi diversi, apparentemente lontani eppure legati da un filo che solo la musica può rivelare. È un po’ questa la sfida alla quale sono stati invitati a partecipare Fausto Romitelli, Riccardo Nova, Mauro Cardi, Gabriele Manca e Giulio Castagnoli.

Nel corso dell’edizione 1997 del festival il pubblico di Romaeuropa ha avuto l’occasione di seguire il ciclo di concerti da camera intitolato II mito di Faust. In quell’occasione infatti è stato possibile rintracciare una grande quantità di partiture dedicate al protagonista rinunciando anzi a molte opere che richiedevano organici assai ampi come cori ed orchestre. Colpiva comunque le “trasportabilità” dei temi faustiani, l’interesse che nel tempo e nello spazio tanti compositori diversi (Schubert, Wagner, Liszt, Beethoven, Busoni, Dessau, Castaldi, Henze, Pousseur, Loewe, Mendelssohn e molti altri) hanno dimostrato affrontando le pagine di Marlowe, Lenau, Goethe. Con Ulisse la situazione è un po’ diversa. Per quanto riguarda le opere musicali principali dedicate ad Odisseo ci si può limitare a tre titoli: il ritorno monteverdiano, L’Ulisse di Dallapiccola del 1968 (non a caso anche autore di una versione per grande orchestra del capolavoro di Monteverdi) e Outis di Luciano Berio del 1996 (senza contare Thema – omaggio a Joyce del 1958).
Un mito molto “italiano”, dunque? In musica certamente si.
Esistono certo altre partiture (compresa quella stranissima e introvabile dell’inglese Samuel Butler che immaginava una donna come reale autrice dell’Odissea) ma sono poche e sostanzialmente di scarso spessore artistico. Per questo motivo la nuova chiave scelta quest’anno è forse quella che più sarebbe piaciuta allo stesso interessato: percorrere nuove strade senza dimenticare le vecchie, progredire senza scordare il passato come più volte, e a ragione, ci ha ricordato uno stanziante per eccellenza come Giuseppe Verdi. La musica come nave, i suoni come Mediterraneo, i musicisti come marinai: il viaggio continua.

(in Catalogo Romaeuropa Festival 1998)

 

CREAZIONE 98 DI FAUSTO ROMITELLI SUL TEMA DI ULISSE
Musica
Fausto Romitelli
Interpreti Nora Gubisch (mezzosoprano), Alain Altinoglu (pianoforte)
Accademia di Francia, 21 ottobre

CONCERTO SU MUSICHE DI RAMEAU, HÄNDEL, GLUCK, ROSSINI, DONIZETTI
Musica
Jean Philippe Rameau (Temples sacrés, Séjour tranquille, Où suis-je, De mes sens, da Hippolyte et Aricie), Georg Friederich Haendel (Arie), Christoph Willibald Gluck (Je sais que l’amour flambeau, Ah qu’il est doux de se revoir, da Pèllerins de la Mecque), Gioachino Rossini (Aria della contessa Adèle, da Comte Ory), Gaetano Donizetti (Prima aria di Lucia, da Lucia di Lammermoor)
Interpreti Annick Massis (soprano), Denis Pascal (pianoforte), Fernando De Luca (clavicembalo)
Accademia di Francia, 23 ottobre

CONCERTO SU MUSICHE DI CLERAMBAULT, DU PHLY, CHARPENTIER, DURANTE, HÄNDEL
Musica
Louis-Nicolas Clerambault (La mort d’Hercule, cantata per basso, violino e basso continuo), Jacques Du Phly (Chaconne per clavicembalo), Marc-Antoine Charpentier (Aires sur les stances du Cid), Francesco Durante (Cantata sopra il peccato morale), Georg Friederich Händel (Che veggio, che sento?, recitativo e aria da Faramondo, La tigre arde di sdegno, recitativo e aria da Admeto)
Interpreti Jérôme Corréas (baritono), Ensamble Les Paladins (Ophélie Gaillard, violoncello, Guya Martinini, violino, Aline Zylberajch, clavicembalo)
Accademia di Francia, 28 ottobre

CREAZIONE 98 DI RICCARDO NOVA SUL TEMA DI ULISSE
Commissione
Fondazione Romaeuropa – Prima Assoluta
Musica Riccardo Nova, Jules Massenet (Douce enfant ta plaine légère, da Cendrillon), Gaetano Donizetti (Salut à la France da La fille du Régiment, So anch’io la virtù magica, da Don Pasquale), Alfredo Casella (Giovane bella, Luce del mio core, Fuor de la bella gabia, Amante sono, Vaghiccia, Di voi), Bedyts (Chanson pour les oiseaux: La colombe poignardée, Le petit pigeon bleu, L’oiseau bleu, Le petit serein en cage), Francis Poulenc (Les finçailles pour rire testo di Louise De Vilmorin, La dame d’André, Dans l’herbe, Il vole, Mon cadavre est doux comme un gant, Violon, Fleurs), Leonard Bernstein (5 kid-songs per soprano: I hate music)
Interpreti Marie Devellereau (soprano), Fabrice Boulanger (pianoforte)
Accademia di Francia, 30 ottobre

CREAZIONE 98 DI MAURO CARDI SUL TEMA DI ULISSE
Commissione
Fondazione Romaeuropa – Prima Assoluta
Musica romanze in lingua italiana, francese, napoletana: Mauro Cardi, Gaetano Donizetti (La zingara, Elle n’existe plus, Aje tradetore, Tengo no nammorato, Si t’amo duetto), Luigi Denza (A un portrait, Adieu! Je crois qu’en cette vie), Francesco Paolo Tosti (L’alba separa dalla luce l’ombra, A vucchella, O ma charmante, Marechiare, Rêve – voici des fruits, des fleurs, Dimmi fanciulla duetto, Napule duetto)
Interpreti Elena Cecchi Fedi (soprano), Maurizio Dalena (tenore), Guido Galterio (pianoforte)
Accademia di Francia, 4 novembre

CONCERTO SU MUSICHE DI FAURÉ, DUPARC, POULENC, RAVEL
Musica
Gabriel Fauré (Les berceaux, Clair de lune), Henri Duparc (L’invitation au voyage – Charles Baudelaire, Chanson triste – Jean Lahor, Extase – Jean Lahor, Lamento – Théophile Gautier, Phidélie – Leconte De Lisle, La vie antérieure – Charles Baudelaire), Francis Poulenc (Chansons gaillardes: La maîtresse volage, L’offrande, Complets bachiques, Sérénade, La belle jeunesse), Maurice Ravel (Don Quichotte à Dulcinée – Paul Morand: Chanson épique, Chanson romanesque, Chanson à boire, Les chansons madécasses per baritono, flauto e violoncello)
Interpreti Michel Piquemal (baritono), Christine Lajarrige (pianoforte), Manuel Zurria (flauto), Francesco Dillon (violoncelo)
Accademia di Francia, 6 novembre

TACQUERO POI AMBEDUE?
MICRODRAMMA PER MUSICA PER IL RITORNO DI ULISSE DI GABRIELE MANCA
Commissione
Fondazione Romaeuropa – Prima Assoluta
Musica Gabriele manca, Gioacchino Rossini (Cavatina di Figaro, da Il barbiere di Siviglia, Ho un gran peso sulla testa, da L’italiana in Algeri), Gaetano Donizetti (Bella siccome un angelo, Aria di Malatesta, So anch’io la virtù, Duetto Malatesta / Norina, da Don Pasquale, Aria di Dulcamara, da L’elisir d’amore), Giovanni Paisiello (Aria per soprano, Duetto, da Il barbiere di Siviglia, Aria per baritono), Domenico Cimarosa (Sono allegra, son contenta, da Amor rende sagace) , Baldassarre Galuppi (Aria per soprano, da Il filosofo di campagna), Giovanni Battista Pergolesi (Duetto finale, da La serva padrona)
Interpreti Sara Dilena (soprano), Michele Govi (baritono), Gian Rosario Presutti (pianoforte)
Accademia di Francia, 10 novembre

CREAZIONE 98 DI GIULIO CASTAGNOLI SUL TEMA DI ULISSE
Commissione
Fondazione Romaeuropa – Prima Assoluta
Musica Giulio Castagnoli, Arrigo Boito (L’altra notte in fondo al mare, dal Mefistofele) Alfredo Catalani (Ebben me ne andrò lontana, da La Wally), Pietro Mascagni (Son pochi fiori, da L’amico Fritz), Umberto Giordano (La mamma morta, da Andrea Chénier)
Interpreti Rosa Ricciotti (soprano), Felice Venanzoni (pianoforte)
Accademia di Francia, 17 novembre

Rassegna stampa

“L’idea di ambientare recital di modesto livello artistico nello spazio mediceo, non può che stupire. Uno spazio privilegiato situato, non c’è che dire, “oltre frontiera”… essendo di nazionalità e d’uso culturale francese. Però Romaeuropa ha riscattato la faccenda con la trovata creativa del Ritorno di Ulisse lanciata ai compositori italiani. Non ho nulla da ridire contro le garbate esecuzioni delle arie di Denza e di Tosti da parte del grazioso soprano Elena Cecchi Fedi, del tenore Maurizio Dalena, del pianista Guido Galterio. No. Peccato che non abbiamo dato loro ospitalità altrove: ci avrebbero guadagnato. Piano però. C’era anche la novità di Mauro Cardi da ascoltare, tra lusco e brusco. Il titolo? Piena timoris amor, uno sparito d’ispirazione omerica e monteverdiana, e qui la giovane Cecchi Fedi è subito emersa, sicura di sé, musicale. Lo stile di Cardi era lieve, poetico, originale. La vocalità oscillava tra intervalli di seconda e di quarta. Il clima vagamente modale, si rifaceva a Monteverdi ma conservando i tratti originali della modernità. Quando la musica riesce a farsi intrigante, stimolante, ecco, è il momento che vale la pena frequentarla…”.
(Mya Tannenbaum, Giovani cantanti in passerella sotto il segno di Monteverdi, Corriere della Sera, 7 novembre 1998)

“Rosa Ricciotti è un soprano che conquista immediatamente il pubblico grazie alla bellezza del canto e alla cordialità dell’espressione: inoltre è certamente in ascesa rispetto a quando, un paio di anni or sono, avemmo occasione di ascoltarla in una Traviata e un Rigoletto. Allora già si dimostrò a suo agio, ad esempio, perfino in quell’agilità vocale che certo Verdi richiede: ora sembra aver riempito di spessori e di colori una voce opulenta e sostanziosa che non indulge mai a tentazioni plateali e le consente di spaziare in tutti i registri del canto lirico-drammatico. Così era quasi automatico che il programma di questa sua bella performance si concentrasse quasi per intero al repertorio verista. Tanto Puccini (un’aria da Le billi, l’intensa Vissi d’arte dalla Tosca, o il delicato O mio babbino caro dal Gianni Schicchi), che resta un ritorno alle origini, dato che il debutto ufficiale della Ricciotti fu con la Butterfly che andò in scena a Spoleto in una edizione di qualche anno fa, da lei vinta, del concorso del Lirico-sperimentale. Ma anche altri celebri momenti di melodramma a cavallo fra Ottocento e Novecento. Un Mascagni pieno di nuance, Giordano, Catalani, Cilea. Per non parlare del boitiano L’altra notte in fondo al mare, pagina ineseguibile senza una patente di temperamenti”.
(Virgilio Celletti, Lirica, a Roma la Ricciotti sfida Puccini e Mascagni, Avvenire, 15 novembre 1998)