Romeo Castellucci con “The Four Seasons Restaurant”, la sua nuova creazione con la Socíetas Raffaello Sanzio, traccia una curva senza ritorno dal caos dei buchi neri all’orlo di un vulcano incandescente, mettendo al centro della scena l’artista, il suo rapporto con il pubblico e con il mondo.
Il titolo si riferisce alla controversia occorsa a Mark Rothko quando, nel 1958, gli commissionano un ciclo di quadri per adornare la lussuosa sala del Four Season Restaurant, che stava aprendo a Manhattan. Dopo aver accettato, Rothko torna sui suoi passi, decidendo di tenersi le tele, oggi conservate a Londra, Tokyo e Washington. L’episodio, senza alcun riferimento diretto nello spettacolo, diventa l’emblema del rifiuto dell’artista, la negazione dell’immagine nella società dell’immagine: è la scintilla usata da Castellucci per tornare su alcuni temi caldi del suo teatro, aggiungendo nuovi elementi ai recenti “Sul concetto di volto nel figlio di Dio” e “Il velo nero del pastore”, presenti nelle passate edizioni di Romaeuropa.La sottrazione, che risucchia anche la luce nei vortici dei buchi neri, da negazione si trasforma in inizio: dove le immagini spariscono e la lingua di tutti i giorni non funziona, emerge un universo incarnato da presenze femminili e dalle rime che Hölderlin ha dedicato alla “Morte di Empedocle”, non a caso una tragedia incompiuta. E la parola poetica al centro della scena segna un passaggio decisivo nel percorso teatrale di Castelluci, aprendo la strada a futuri sviluppi.
Il rifiuto e la solitudine dell’artista, il suicidio del filosofo -Empedocle si toglie la vita gettandosi nell’Etna-, l’opera incompiuta: per Castellucci sono lo sfondo a «un atto di cesura dal contratto sociale», dove si apre lo spazio per costruire drammaturgia, identificandone l’essenza non nel contrasto tra i personaggi ma, come nella tragedia greca, nel confronto tra scena e pubblico.
Crediti
Regia, Scene e Costumi Romeo Castellucci
Musiche Scott Gibbons
Interpreti Chiara Causa, Silvia Costa, Laura Dondoli, Irene Petris
Assistente alla regia Silvia Costa
Collaborazione alla drammaturgia Piersandra Di Matteo
Direzione alla realizzazione delle scene Massimiliano Peyrone
Tecnici di palco Michele Loguercio, Filippo Mancini, Lorenzo Martinelli
Tecnico luci Fabio Berselli
Tecnico del suono Matteo Braglia
Coordinamento tecnico Luciano Trebbi
Realizzazione dei costumi Rachels’ Seamstress Services
Accessori Carmen Castellucci
Produzione esecutiva Socìetas Raffaello Sanzio
In coproduzione con Theater der Welt 2010, Théâtre National de Bretagne / Rennes, deSingel international arts campus / Anversa,
The National Theatre / Oslo Norvegia, Barbican London and SPILL Festival of Performance, Chekhov International Theatre Festival / Mosca, Holland Festival / Amsterdam, Athens Festival, GREC 2011 Festival de Barcellona, Festival d’Avignon International Theatre Festival DIALOG Wroclaw / Polonia, BITEF (Belgrade International Theatre Festival), Foreign Affairs I Berliner Festspiele 2011, Théâtre de la Ville–Paris, Romaeuropa Festival 2011, Theatre festival SPIELART München (Spielmotor München e.V.), Le Maillon, Théâtre de Strasbourg / Scène Européenne, TAP Théâtre Auditorium de Poitiers – Scène Nationale, Peak Performances @ Montclair State-USA
Foto © Sonja Žugic in foto Laura Dondoli
Una corealizzazione Romaeuropa Festival 2013 e Teatro di Roma