Se c’è un artista che non necessita di presentazioni è sicuramente Peter Brook. Il rivoluzionario maestro del teatro internazionale, più volte ospite di Romaeuropa Festival, torna con il suo ultimo spettacolo diretto insieme a Marie-Hèlène Estienne.
Un cast multietnico per affrontare con la maestria e quel consueto tocco lirico che caratterizza la scrittura scenica di questo gigante del teatro mondiale, i temi della punizione, della giustizia e del crimine. Un uomo siede da solo davanti a un’enorme prigione in un paesaggio desertico. Chi è? E perché si trova in questo luogo? È una sua libera scelta oppure sta scontando una qualche forma di punizione? E coloro che sono dentro il carcere che crimini hanno commesso? Come guardano a loro volta l’uomo che li sta osservando? È un pazzo o forse un dio?
Cos’è la redenzione e quale il significato del termine giustizia in un mondo dove carcerati e guardiani si scrutano reciprocamente ponendosi le stesse domande?
Crediti
Durata 75′
Spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano
Testo, Regia Peter Brook, Marie-Hélène Estienne Luci Philippe Vialatte Scene David Violi Con Hiran Abeysekera, Hervé Goffings, Omar Silva, Kalieaswari Srinivasan, Hayley Carmichael Assistente ai costumi Alice François Con l’aiuto di Tarell Alvin McCraney, Alexander Zeldin Produzione C.I.C.T. – Théâtre des Bouffes du Nord Coproduzione National Theatre London, The Grotowski Institute, Ruhrfestspiele Recklinghausen, Yale Repertory Theatre, Theatre For A New Audience – New York Traduzione e adattamento sovratitoli in italiano Luca Delgado Foto © Simon Annand