La storia contemporanea, il presente, i linguaggi del futuro; il teatro come filtro attraverso il quale osservare la realtà o abbandonarsi all’immaginazione.
La prossima settimana del Romaeuropa Festival è una geografia di immagini e parole, drammaturgie e scritture sceniche.
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Dal 18 al 20 ottobre al Teatro Vascello AU BORD del regista di teatro e d’opera Valentino Villa insieme all’attrice – più volte premio Ubu – Monica Piseddu. La forza della parola di Claudine Galea autrice del testo è assorbita in una macchina scenica in cui immagini emergono lievi per precipitare nella loro irrappresentabilità, uno spazio bianco, una camera oscura dal segno contrario, in cui l’io si disfa in un rituale collettivo che si nutre del rapporto tra una donna e l’immagine.
Il Mattatoio torna ad ospitare la nuova edizione di Anni Luce, la sezione curata da Maura Teofili, che immagina futuri possibili scommettendo sulla valorizzazione delle nuove generazioni.
Qui il 19 e il 20 ottobre, con la regia di Babilonia Teatro, il drammaturgo Nicolò Sordo (Premio Pier Vittorio Tondelli 2021) presenta l’allestimento del suo Ok Boomer mentre Collettivo EFFE / Giulia Odetto presenta il suo Il mio corpo è come un monte un lavoro di accostamento fisico e visivo per contemplare la possibilità di un desiderio razionalmente irrealizzabile: voler essere una montagna.
Torna inoltre il 22 e il 23 ottobre la presentazione degli studi selezionati nell’ambito del progetto Powered By REF volto al sostegno della creatività under30 attraverso percorsi di specifico tutoraggio e residenza. Un momento di scoperta del lavoro di Greta Tommesani con CA.NI.CI.NI.CA, Elena Bastogi con senza titolo (mâchersesmots) Matrice Teatro con Il dilemma dei cento girasoli fotovoltaici.
Nuovamente nel segno della storia contemporanea il ritorno al Teatro Vascello, il 22 e il 23 ottobre, con il racconto della Marcia su Roma di Renato Sarti e Sergio Pierattini: attraverso la finzione drammaturgica, l’analisi dei fatti e dei documenti, le interpretazioni degli storici e dei testimoni Ottobre ‘22 cerca di far emergere le motivazioni che portano alla fatale revoca dello strumento che avrebbe potuto cambiare il corso della storia nel nostro paese.
