Abbiamo superato la prima metà di REf18 accostandoci al dialogo tra mondi diversi, dall’Africa al Vietnam, dalla Cina alla New York multietnica raccontata dai Motus insieme a La MaMa….Siamo pronti a ripartire questa settimana con il racconto del presente ad opera di uno dei più grandi registi europei, Milo Rau, ma anche con i mondi musicali di Marc Ribot, Fay Victor e Daniele Del Monaco oltre a un’intera giornata al MAXXI interamente dedicata alla sperimentazione sonora.
Ed è proprio con The Zone che, il 6 novembre in Auditorium Parco della Musica, inauguriamo questa settimana. Nato dalla collaborazione tra Daniele Del Monaco e alcuni musicisti di New York – il cui nucleo centrale (costituito dal Marco Cappelli Acoustic Trio) è affiancato dalla cantante Fay Victor e da Marc Ribot, il concerto porta in scena le energie di una nuova stagione della musica sperimentale newyorkese, nella quale confluiscono con naturalezza l’energia del rock, l’interplay dell’improvvisazione, i colori della musica contemporanea e la sintesi della composizione musicale. Un’odissea Sufi innervata di energia punk come ci racconta Del Monaco nell’intervista che abbiamo realizzato per il programma di sala del concerto.
Doppio l’appuntamento con Milo Rau:
Giovedì 8 novembre in Opificio Romaeuropa (ingresso gratuito con prenotazione su Eventbrite) alle ore 18:00 sarà presentato il film The Congo Tribunal insieme a una introduzione e un dibattito organizzato con Internazionale che vedrà presenti Francesca Sibani (Giornalista ed Editor di Africa di Internazionale) e Colette Braeckman (tra le protagoniste del progetto di Rau e giornalista belga nella redazione del quotidiano in lingua francese Le Soir per il quale è responsabile delle notizie sull’Africa e sull’Africa Centrale).
Rappresentazione dell’anima ‘attivista’ di Rau, The Congo Tribunal focalizza l’attenzione sull’Africa e in particolare sul Congo orientale territorio nel quale per più di vent’anni si è consumata una guerra civile che ha causato oltre sei milioni di morti e che ha lacerato la popolazione. Prima in Congo e poi a Berlino, Milo Rau ha costruito un tribunale simbolico facendo partecipare tutte le parti coinvolte nel conflitto. Presieduto da un gruppo di esperti per metà congolese e per metà internazionale nonché da due avvocati del Tribunale Penale Internazionale, questo progetto ha permesso di investigare i motivi centrali del conflitto basandosi su udienze con le vittime, con i testimoni, con ufficiali delle milizie, con i politici oltre che con i membri delle Nazioni Unite e delle ONG, con i commercianti di materie prime e con gli attivisti locali per i diritti umani; quindi con filosofi, economisti, politologi e sociologi il cui sguardo ha permesso di sondare i meccanismi del capitalismo globalizzato.
Tra i membri della giuria di questo tribunale sui generis: Jean-Louis Gilissen, cofondatore della Corte penale internazionale dell’Aja, la sociologa Saskia Sassen, la giornalista Colette Braeckman, una delle più accreditate esperte delle guerre del Congo e Jean Ziegler, rappresentante al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Sul banco degli imputati: l’Unione Europea e La Banca Mondiale. Sospeso tra progetto artistico e documentario, con i suoi aspetti simbolici e le sue ricadute sulla realtà del territorio Africano ed Europeo, The Congo Tribunal è oggi il ritratto più nitido di una tremenda guerra economica e del modo in cui le finanze globali influenzino le condizioni di vita del Congo.
Differente l’approccio al reale di The Repetition – Histoire(s) du Théâtre (I), spettacolo presentato al Teatro Vascello dal 9 all’11 novembre. Punto di partenza, per Milo Rau e il suo International Institute of Political Murder è, questa volta, la vicenda di cronaca nera legata all’omicidio a carattere omofobico di Ihsane Jarfi, ucciso da un gruppo di giovani nel 2012, di fronte a un bar a Liegi (Belgio). Rau ricostruisce la vicenda attraverso un set vuoto in cui s’incontrano alcuni degli attori della compagnia e attori amatoriali incontrati durante dei casting realizzati nella fase di ricerca a Liegi. Ma a interessare il regista è sempre il tema della rappresentazione della realtà: «Come superare la rappresentazione? È qualcosa che mi chiedo da tempo e non solo sul piano politico ma anche sul piano più semplicemente emotivo» afferma ancora il regista.
> Leggi la presentazione di Laura Zingarini su La Lettura di questa settimana
Mondi musicali quelli di MAXXIMUSIC, un’intera giornata (quella dell’11 novembre) dedicata a sperimentazioni e performance musicali all’interno del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo. Si parte alle 19:30 nella Sala Carlo Scarpa con il compositore e interprete Fabrizio Ottaviucci impegnato in un live che attinge a piene mani dal repertorio di Cornelius Cardew ed Alvin Curran. Alle ore 20:30 torna Edison Studio (il collettivo formato nel 1993 da Mauro Cardi, Luigi Ceccarelli, Fabio Cifariello Ciardi e Alessandro Cipriani) per occupare l’auditorium del museo con una nuova speciale sonorizzazione de La corazzata Potëmkin di Sergej Michajlovi? ?jzenštejn. Chiude la serata alle ore 21:30 in Sala Carlo Scarpa, SYMPHONY DEVICE performance di Tempo Reale, una composizione per frullatori, grammofoni, televisioni, elettrodomestici di uso quotidiano obsoleti e nuovi di zecca, nata per affrontare in musica il concetto di ‘dispositivo’ alla base di molto pensiero filosofico contemporaneo (da Foucault a Deleuze e Giorgio Agamben). In che modo questi oggetti possono alterare i nostri comportamenti, le nostre idee, i nostri paesaggi sonori?
A cura di Matteo Antonaci
INTANTO…
Spazio all’immaginazione, spazio all’infanzia!
A partire dal 9 novembre iniziano i weekend di REf kids+family, il focus del festival dedicato ai giovanissimi spettatori e alle loro famiglie con spettacoli, installazioni, laboratori, talk, playground e un’area food dedicata. Ve ne parleremo approfonditamente in una newsletter speciale questo giovedì.